Cossigqa: con D'Alema fino al voto
Cossigqa: con D'Alema fino al voto Cossigqa: con D'Alema fino al voto «Ecco il mio Centro anti-berlusconiano» H0MA Cossiga va avanti come un treno. Incurante delle critiche al suo progetto centrista raccolte prima dai prodiani (Parisi) poi da autorevoli popolari (De Mita, Martinazzoli, Mancino), è andato a Palazzo Chigi a parlarne con Massimo D'Alema. Cogliendo l'occasioni; del «colloquio di chiarificazione» organizzato per riparare alla dimenticanza dell'altro ieri (che stava por escludere i cossighiani dal vertice di maggioranza) per riconfermare al capo del governo di centro-sinistra la sua «piena e completa solidarietà» di grande elettori!. L'incontro e durato un'ora e un quarto e ufficialmente doveva vertere sul recente viaggio dell'ex presidente della Repubblica in Croazia e Bosnia-Erzegovina. Ma e lo stesso Cossiga a raccontare ai cronisti, uscendo da Palazzo Chigi, che si è trattato di uno scambio di vedute «sul panorama della situazione politica e sulle scadenze di governo della maggioranza», Cossiga non solo conferma la scelta ili un anno fa, che ha permesso al governo D'Alema di nascer»!, ma la proietta nel futuro immediato e in quello prossimo. li' lo stesso ex presidente a raccontarlo: «Ho espresso a D'Alema la mia volontà di concorrere in modo stabile a un governo di centrosinistra di tipo europeo avente lui come presidente del Consiglio (è questo che ha qualificato la mia Scelta). Gli ho dello che questa maggioranza di governo dovrà essere anche quella che affronterà le elezioni regionali e, quando ci Bararmi , le politiche». E' dopo quésta premessa di fedeltà assoli.la al leader che Cossiga spiega di aver parlato col premier dui senso di quel che cerca di fare per creare una forza politica ui centro nella quale si ritrovino le forze moderate democratiche, «convinto che per i ceti moderati e produttivi non sia oggi possibile che un'alleanza riformista con la sinistra». E' l'idea cossighiana di un raggruppamento «degasperiano» che comprenda popolari, repubblicani e liberalsocialisti come Amato, proposta che ha lasciato perplessi i Democratici e ha fatto decisamente storcere il naso ai Popolari, contrari a un «calderone» (come l'ha definito Mancino) in cui l'identità cattolica venga annullata. Un «no» al quale si aggiunge ora quello di Franco Marini, anche lui contrario all'aggregazione di laici e socialisti con i cattoli- ci, che «significherebbe aprire la strada al partito democratico». Ma Cossiga tira dritto. «E' l'unica proposta in grado di rendere realmente competitivo il centrosinistra e di sbarrare la strada alla vittoria di Silvio Berlusconi», ripete ai suoi fedelissimi nel corso del «coordinamento dei circoli cossighiani» che si svolge in mattinata all'ho tei Bologna. Presenti, oltre a Folloni, Scognamiglio, Martelli, Rebuffa, Meluzzi, Sanza, un centinaio di militanti arrivati da varie regioni. Né si tratta di un «partito unico», hanno spiegato alla fine i convenuti in una nota, ma di un modo per rilanciare tutte le componenti culturali e politiche del centro, anche attraverso comuni forme organizzative. In vista delle prossime amministrative. E fa niente se il Ppi non ci sta. Dopo la rottura dell'Udr, i cossighiani si definiscono «Popolari per l'Europa». E del Ppi e della sua memoria storica l'ex presidente si erge a difensore in una feroce polemica con l'ex de Enrico La Loggia. Il presidente dei senatori azzurri aveva avuto l'ardire di dire che il Ppi snatura il Ppe. E Cossiga, ricordandogli le sue origini, gli risponde: «Dire che il partito nel quale ci sono Taviani, Fanfani, Andreotti (moralmente Scalfaro e anch'io), con la storia che rappresentiamo, costituisca un'anomalia nel Ppe e che invece sia l'espres sione del popolarismo italiano il partito di Previti e Dell'Utri una cosa che il senatore La Loggia, per rispetto del padre e del nonno, si dovrebbe vergo gnaredi dire». Replica lapidaria di La Loggia: «Di pessimo gusto tirare in ballo i morti». [m. g. b. Il senatore a vita un'ora e un quarto a Palazzo Chigi: questa maggioranza deve affrontare unita il voto regionale Qui sopra il presidente del Consiglio Massimo D'Alema A sinistra l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga
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