Il moscato scommette sul brindisi del 2000 di Sergio Miravalle

Il moscato scommette sul brindisi del 2000 Le strategie del Consorzio dell'Asti: 14 miliardi in pubblicità e promozioni, un'alleanza con i panettoni Il moscato scommette sul brindisi del 2000 «Sarà il simbolo del mode in Italy» Sergio Miravalle inviato a SANTA VITTORIA D'ALBA Oggi il grande cortile dello storico stabilimento Cinzano si riempirà di carri carichi di moscato. Sonoi primi ventimila quintali che arrivano dalle colline dove si è avviata la vendemmia. Una scena simile avviene davanti a decine di altre cantine. «L'uva va lavorata subito per coglierne in pieno gli aromi che si ritroveranno poi nel vino. Non abbiamo tempo per le polemiche e del resto io non le ho mai fatte e non comincio certo adesso». Taglia corto, Ottorino Liuzzi, dirigente della Cinzano, e presidente del «Consorzio dell'Asti», sodalizio fondato nel 1932, che raggruppa tutte le componenti del settcre. Rispondendo così, di riflesso, alla presa di posizione di Carlo Pettini, presidente di Slow Food pubblicata ieri, in pagina pagina, su «La Stampa» Liuzzi commenta: «Certe ricette baroliste sono suggestive, ma non tengono conto della realtà dei numeri: l'Asti spumante produce e vende dieci volte quanto vendono Barolo e Barbaresco messi insieme. Dimenticare questo dato significa non capire le dimensioni del mondo in cui ci muoviamo».Il comparto, da 500 miliardi di fatturato l'anno, sta vivendo un momento particolare. C'è stata una flessione sui mercati internazionali con un calo di 14 milioni di bottiglie in cinque anni, e l'«Asti», pur rimanendo con il 75 per cento del prodotto destinato all'estero, un «cittadino del mondo», risente la concorrenza internazionale di altri spumanti più o meno noti e di un certo calo d'immagine. Sulle cause il dibattito è aperto da tempo. Si discute sul ruolo delle multinazionali • che controllano alcuni dei grandi marchi del mondo del brindisi e che vendono, oltre all'Asti docg, anche prodotti paralleli; ci si interroga, dopo gli «anni facili» che ha portato al boom dei vigneti, su come far premiare la qualità e scoraggiare chi cerca solo la quantità. Si tenta di favorire la nascita di realtà produttive più piccole che diano all'«Asti» anche una dimensione più artigianale. Esperienze come quella di Romando Dogliotti con «La Selvatica» che si è visto scegliere dalla Algida per aromatizzare un suo gelato e delt'« Asti De Miranda», ottenuto con il metodo classico dalla Contratto, testimoniano che c'è spazio anche in queste nicchie di mercato. E poi c'è la questione del «crederci di più»: anche il mondo agricolo è stato sollecitato non dimenticare l'«Asti» che è paradossalmente poco bevuto e offerto in occasioni di feste e cerimonie, proprio nelle zone di produzione a scapito di brut più o meno di qualità. Il «pianeta Moscato» è complesso, ricco di primati e, come si è visto, di contraddizioni. Con 70 milioni di bottiglie vendute l'anno scorso, cui vanno aggiunti altri 5 milioni di bottiglie di Moscato «tappo raso», l'Asti a docg è il prodotto italiano a denominazione di origine controllata e garantita più diffuso nel mondo. Da vent'anni le parti industriali e agricola hanno una normativa interprofessionale che fissa, prima della vendemmia, prezzo, rese per ettaro e tempi di raccolta. E' un accordo unico nel mondo dell'enologia italiana che quest'anno, dopo non pochi contrasti, ha fissato il prezzo dell'uva a 17.600 lire al mirigrammo, prevedendo però un calo della resa del 10% a ettaro e una trattenuta di un altro 10 per cento che la parte agricola verserà per creare un fondo immagine. Saranno 14 miliardi da investire in pubblicità e campagne promozionali. Tra le proposte la nomina di «ambasciatori dell'Asti» sui principli mercati (Germania, Usa, Inghilterra, Estremo Oriente), come da tempo hanno fatto i francesi che in ogni area importante del mondo hanno un addetto alle pubbliche relazioni impegnato a tessere per conto del Comitato interprofessionale dello Champagne (Civc) rapporti con il mondo della ristorazione e i mezzi di informazione. L'allora presiden- te del Consiglio Prodi, promise in un incontro a Canelli, di fronte ai produttori di uva, che in tutte le ambasciate d'Italia l'«Asti» sarebbe divenuto la presenza classica nei brindisi ufficiali, ma non pare che l'invito sia stato raccolto in maniera unanime. Il Consorzio dell'Asti si sta anche alleando, con la supervisione dell'Istituto commercio estero e del ministro Fassino, con i produttori italiani di panettoni per proporre insieme i due prodotti come simboli del «made in Italy». La firma dell'accordo avverrà tra pochi giorni. Si sono cercati testimonial come il portiere della Nazionale Buffon, che ha posato con i sindaci della zona di produzione in fascia tricolore e il motto «Brindate italiano». In decine di discoteche l'Assomoscato ha offerto l'« Asti» con lo slogan «Frizza la notte», ponendolo in alternativa ai superalcolici. Insomma si tenta si smuovere il gigante un po' assopito. E il grande scossone arriverà con la mezzanotte del 31 dicembre 1999 quando centinaia di milioni di tappi salteranno in tutto il mondo per salutare l'alba del nuovo millenio. Sono pronte 250 milioni di bottiglie di Champagne e poi quelle dei «cava» spagnoli, dei vini tedeschi del Reno e gli spumanti dei paesi dell'Europa dell'Est. E l'«Asti»? Tutte le grandi Case stanno facendo girare a pieno le linee di imbottigliamento. Il <;bigcin-cin» si avvicina. Auguri. Il Presidente: «Certe ricette sono suggestive ma non tengono conto della nostra realtà» Il portiere della Nazionale è uno dei testimonial della campagna pubblicitaria La sfida nelle discoteche imbolo del mode in Italy» GERMANIA I PROTAGONISTI DELL'ASTI RESTO DEL MONDO 9343 GII ettari iscritti all'aibo vi; dell'Asti DOCG «636 98 41 Le «aziende» viticole che producono uva Moscato destinata ad Asti DOCG Le aziende che trasformano l'uva in mosto destinato ad Asti iiwmmmum min «ini Le aziende che producono (spumantizzano) Asti DOCG Il Presidente: «Certe ricette sono suggestive ma non tengono conto della nostra realtà» LDIl portiere della Nazionale è uno dei testimonial della campagna pubblicitaria La sfida nelle discoteche LE VENDITE DEL 1998

Persone citate: Buffon, D'alba, Dogliotti, Fassino, Liuzzi, Moscato, Ottorino Liuzzi