«Centro unico? Piuttosto mi ritiro a vita privata» di G. Tib.

«Centro unico? Piuttosto mi ritiro a vita privata» MANCINO «Centro unico? Piuttosto mi ritiro a vita privata» MONTECCHIO. «Il partito unico del centro? Piuttosto mi ritiro a vita privata. Alleanza non significa superare distanze, differenze e diversità...». Nicola Mancino, alla festa dell'Amicizia, rimanda al mittente la proposta del grande «centro riformatori!» sollevata da Francesco Cossiga. «Il Paese ha bisogno di un partito di ispirazione cristiana - dice il presidente del Senato -. Un partito che si rifaccia alla dottrina sociale della Chiesa. Se dobbiamo realizzare un contenitore dentro il (piale confondere le posizioni liberali, quelle socialiste, quelle repubblicane e quelle popolari, io non posso che essere contrario. Non voglio annullare la mia identità in un calderone. Se invece si tratta di sommari! in un patto federativo forze di diversa cultura, il discorso sarebbe diverso: così le identità sarebbero false». In quest'ottica Mancino critica il ppe «che ha fatto errori di valutazione nel selezionare le forze che ne fanno parte» e difende l'identità popolare anche nei confronti della Guercia: «Se ognuno svolgesse il suo ruolo non ci sarebbe bisogno di grandi spostamenti. Con la segreteria D'Alema c'era una difesa delle rispettive identità che oggi non c'ò più», dice. Poi spiega: «Il partito unificato non mi piace sia nella sua dimensione più piccola, quella dei frammenti, né in quella più grande. L'idea dell'Ulivo soggetto politico unificato non mi ha mai trovalo concorde. Anche perché finiremmo per essere una fotocopia ridotta dolpartito piii grande e favorire chi, a destra, cerca di sostituirsi ai popolari nel ruolo di eredi di De Gasperi e Sturzo...». [g. tib.]

Persone citate: D'alema, De Gasperi, Francesco Cossiga, Mancino, Nicola Mancino, Sturzo