Allarme competitivhà

Allarme competitivhà Allarme competitivhà Cantarella: valutarne l'effetto per ogni norma ROMA La Confindustria è preoccupata. Il direttivo dell'associazione degli imprenditori, riunito ieri pomeriggio all'Eur, fa proprio l'allarme sulla perdita di competitività dell'Italia lanciato dal presidente d'onore della Fiat Giovanni Agnelli. E vengono sollecitate iniziative concrete per colmare il divario con gli altri Paesi industrializzati. «L'Avvocato ha delineato la dimensione e gli ambiti del fenomeno, ora bisogna andare nel dettaglio» spiega Paolo Cantarella, amministratore delegato del gruppo Fiat. Ed è proprio Cantarella a indicare una possibile strada da percorrere: «Per esempio - dice - potremmo definire una norma secondo cui, quando vengono prese decisioni legislative o amministrative, queste debbano indicare qual è il loro impatto sulla competitività del Paese». Secondo Cantarella «questo potrebbe essere un primo passo». L'amministratore delegato della Fiat osserva che «sia l'esperienza di Maastricht» (il trattato per l'unione monetaria europea) «che quella aziendale dimostrano che quando si vuole raggiungere veramente un obiettivo questo deve essere quantificato e poi si deve procedere con determinazione». Cantarella fa queste osservazioni prima dell'inizio della riunione del direttivo della Confindustria. Direttivo che analizza con molta attenzione il problema della perdita di competitività. Il Centro studi dell'associa- Sugli incentivi «Prima di valutare bisogna vedere che caratteristiche avranno» zione viene incaricato di mettere a punto un documento nel quale siano evidenziati i fronti su cui l'Italia risulta oggi più debole e contemporaneamen te siano suggerite le soluzioni per rannullare il distacco rispetto agli altri Paesi. Osserva Beni- - — — — to Benedini, presidente dell'Assolombarda: «Sappiamo tutti quali sono i problemi da affrontare: infrastrutture, pubblica amministrazione, fisco e flessibilità. Se non si agisce rapidamente sarà più difficile recuperare il terreno». Impegnarsi è fondamentale: riprendere la competitività persa, afferma Cantarella, «sarebbe un fatto di sviluppo», come lo è stato Maastricht, «che migliorerebbe le nostre esportazioni con un impatto molto positivo» sul prodotto interno lordo». Il Centro studi della Confindustria, aggiunge l'amministratore delegato della Fiat, «può esercitare una funzione molto importante identificando i meccanismi di controllo dei costi e della competitività, lavorando anche sulle proposte». Su queste, comunque, «dovremo lavorare tutti: sia le imprese, sia le parti sociali, sia il governo; l'obiettivo è importantissimo». Ed è fiducioso Gian Maria Gros-Pietro, presidente dell'Ili, convinto che sia «certamente possibile» un recupero di competitività in tempi ragionevolmente brevi, come indicato da Agnelli. Prima della riunione del direttivo a Cantarella viene chiesto anche di pronunciarsi sulle voci di nuovi provvedimenti che potrebbero essere adottati dal governo con la prossima legge finanziaria per agevolare il mercato dell'auto, in pratica una riedizione della rottamazione. Cantarella fa presente che «bisogna vedere quali sono le caratteristiche di questi incentivi prima di esprimere qualsiasi giudizio». E' il ministro dei Trasporti Tiziano Treu a precisare che servono un paio di settimane per eventuali decisioni sulla rottamazione per le auto non catalizzate: «Sono ipotesi previste dal piano generale dei trasporti. Stiamo valutando». Ir. ipp.l Sugli incentivi «Prima di valutare bisogna vedere che caratteristiche avranno»

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