Zero-Zero Beppe: missione motel di Alessandro Perissinotto

Zero-Zero Beppe: missione motel Zero-Zero Beppe: missione motel RLFOGLIETTON1 GLI agenti segreti non solo devono sempre essere in perfetta forma fisica (e in questo il Beppe ha difettato un po' negli ultimi tempi), ma devono anche essere efficienti nell'uso dei mezzi meccanici, ed è per questo che Zero-Zero Beppe affronta periodicamente lunghi raid a bordo del suo Ciao Piaggio del '69. Quest'estate, ad esempio, con il motomezzo è andato fino a Bergamo macinando chilometri sulle strade provinciali della Valle Padana. E stato un viaggio massacrante, ma istruttivo, perché lungo il percorso ha scoperto che i motel, quelli fascinosi e ambigui dei film americani, esistono davvero. Ah quei bei motel con le stanze al piano terreno, le finestre affacciate sul parcheggio, i due grandi letti e la Bibbia sul comodino accanto alle istruzioni per la tv a luce rossa; quei motel dove le coppie clandestine si danno convegno, i banditi si spartiscono il bottino e gli evasi trovano rifugio. Noi, a Torino, non li abbiamo, neppure sulle Pagine Gialle: sono tutti concentrati tra Casale e Vigevano. Passato il ponte di Casale, le strade attraversate dallo scoppiettante motociclo del nostro agente speciale hanno cominciato a riempirsi di cartelli pubblicitari ammiccanti: Motel Eden... piacevolmente... (pareheggio coperto); Motel San Vittore... qualche ora di libertà... massima riservatezza (parcheggio coperto); Motel Brando... ultimo tango a Mortara... (parcheggio coperto). «Da queste parti devo¬ no tenerci molto alle auto», ha pensato Beppe. Poi procedendo, i messaggi pubblicitari si sono fatti più espliciti; alcuni puntavano sul lato economico: Motel Ramona, poche palanche e se va... (non ci credereste ma è una citazione dotta da un libro di Luigi Meneghello.nda); altri decantavano i servizi offerti: Motel Selen... vascheidromassaggiodoppie, giochi di luci e di specchi C'era di che stuzzicare anche l'uomo meno fantasioso, eppure, più che ringalluzzito,' Beppe si è sentito preoccupato. Nella sua mente di torinese di barriera poco incline alla balneazione, la vasca idromassaggio doppia ha assunto le proporzioni di una piscina olimpionica e Beppe, con raccapriccio, si è immaginato tutto nudo con i braccioli. Poi ha pensato ai giochi di specchi. Gli unici giochi di specchi che Beppe ha visto sono quelli del luna park e si è domandato chi mai, in un motel, invece di giungere subito al sodo desiderasse attraversare un labirinto di cristallo. Ma forse, ha pensato, si tratta di specchi deformanti, di quelli che ti fanno la faccia larga larga o lunga lunga; piazzati in punti strategici potrebbero essere utili per ridurti la pancia e ingrandirti il resto (tecnicamente si chiama effetto John Holmes),ma guai a sbagliare posizione, potrebbe essere un duro colpo per la propria autostima. Alla fine, il romantico Beppe ha concluso che i motel del peccato non fanno per lui; ha guardato la stradina che procedeva dritta tra le risaie e si è sentito come se fosse stato sulla highway delle isole Keys in Florida, un nastro d'asfalto sospeso sull'oceano: ma che motel, la sua prossima morosa l'avrebbe portata lì, a far l'amore tra le risaie e le rane, artrite permettendo! Alessandro Perissinotto

Persone citate: John Holmes, Keys, Luigi Meneghello, Motel, Motel Brando, Motel Eden, Motel Ramona, Motel Selen, Zero Beppe, Zero-zero Beppe

Luoghi citati: Bergamo, Casale, Florida, Mortara, Torino