DOPPIO PROGRAMMA PER RICCARDO MUTI

DOPPIO PROGRAMMA PER RICCARDO MUTI DOPPIO PROGRAMMA PER RICCARDO MUTI Verdi, Richard Strauss, Beethoven, Busoni, Respighi B nei concerti del5 e 6 settembre con l'orchestra scaligera VERDI, Richard Strauss, Beethoven, Busoni, Respighi. Sono gli autori che Riccardo Muti ha scelto per i due concerti che al Teatro Regio aprono (a parte l'anteprima bandistica a Porta Palazzo) questo Settembre Musica. L'Orchestra sarà quella della Scala. Domenica 5 alle 21 si comincerà con le Danze dai «Vespri Siciliani», che Giuseppe Verdi inserì per tenere fede alle esigenze imposte dal Grand'Opéra (il lavoro fu scritto su un'espressa committenza per l'inaugurazione dell'Esposizione Universale di Parigi nel 1855). Ai ballabili verdiani farà seguito la fantasia sinfonica «Aus Italien» di Strauss, composta nel 1886. Il primo tempo, come precisò l'autore stesso, esprime le impressioni ricevute durante una visita all'Agro romano, mentre il secondo tenta un'in¬ terpretazione musicale della grandezza romana decaduta. Gli ultimi due temi ci portano a Sorrento, in una romantica visione notturna, e a Napoli, con una «Vita di popolo» imbastita attorno al tema della canzone «Fu ni cu lì Funiculà». La sera successiva, sempre alle 21 e al Teatro Regio, Muti alzerà la bacchetta per la brillante «Settima Sinfonia in la maggiore op. 92» di Beethoven. Sarà un trascinante trampolino verso la successiva Suite «Turandot op. 41» di Ferruccio Busoni. La versione integrale consta di dieci brani che, pur senza indulgere a facili e corrive cineserie di maniera, ricreano con finezza la magia della fiaba di Carlo Gozzi. Per chiudere la loro esibizione torinese, Muti e l'Orchestra scaligera hanno scelto una pagina che in un certo senso forni¬ sce una «replica» alle meditazioni straussiane sui fasti romani decaduti, i «Pini di Roma». Qui anzi Ottorino Respighi profonde tutta la sua abilità di orchestratore, frutto degli studi russi con Rimskij -Korsakov, per gonfiare al massimo l'organico strumentale e ricreare l'esultanza e la festosità del trionfo tributato a un esercito consolare. Inserendo nella partitura persino il ripieno d'organo e due buccine, strumento a fiato di rarissimo impiego, l'orchestra si esibisce in un crescendo impressionante fortemente ritmato. Contrasta con cotanto clangore l'episodio precedente, un delicato notturno che vede l'intervento di un canto registrato d'usignolo. Completano il quadro i chiassosi giochi di bimbi del primo episodio e l'austera e dolente innodia ispirata alle catacombe cristiane. [1 .o.l B

Luoghi citati: Napoli, Parigi, Roma, Sorrento