PATINOIRE DELLA DISCORDIA

PATINOIRE DELLA DISCORDIA LO DICO A TORINOSETTE PATINOIRE DELLA DISCORDIA Maggi gratis, troppi abusi» «Città viva anche d'agosto» Patinoire ne~. Evviva! E' stata pubblicata la protesta di una lettrice contro la patinoire di piazza Castello: anche se è piaciuta a molti (ma a molti no!) era assolutamente inappropriata; e poi, se piacesse una discoteca in piazza Reale, bisogna forse farla? perché no allora a una piscina dentro piazza Carignano? E' vero che i padroni della res publica sono 1 cittadini ma bisogna essere rispettosi del nostro patrimonio artistico, monumentale, paesaggistico e non lasciare che alcuni assessori lo sfruttino con demagogia a fini elettorali. Spesso non vengono restaurati pregevoli monumenti, in compenso con quei soldi si fanno dubbi interventi, di cattivo gusto se non lesivi addirittura. Non sono i soldi che mancano, ma la competenza e un onesto criterio di amministrazione. Renato Serra, Torino ««•Patiaoiro sì Va bene non parlare più delle poltrone del cinema Massimo o del Teatro Stabile, ma perché allora «sparlare» sempre della patinoire di Palazzo Reale? Forse la penso così perché amo molto pattinare e per quel poco che è stata montata io con mio figlio devo dire che ci siamo divertiti moltissimo e come noi nugnaia di giovani, una cosa nuova finalmente! Anche se si sono spesi dei soldi e «rovinato» momentaneamente l'aspetto di Palazzo Reale amen, pago le tasse e finalmente di qualcosa sono stata contenta, ci sono ben altri sprechi che non si vedono... o lavori inutili che purtroppo rimangono nel tempo per poter rimpiangere meglio i soldi buttati. Annalisa Francescon, Torino Privilegi ferroviari Condivido in pieno la lettera del signor Risso di Santena, da voi pubblicata nel n° 546. Capita infatti normalmente anche a me quanto da lui denunciato. Oltre ai numerosissimi ferrovieri fuori servizio scorrazzanti gratuitamente su e giù per l'Italia in la classe, per chi, come me, viaggia spesso sulla TorinoSavona Tunica carrozza di 1" è regolarmente invasa da festose, vocianti e, soprattutto, non paganti comitive dei suddetti ex ferrovieri. Quando poi non sono intere famiglie a godere di tale privilegio, e una giornata di aria buona al mare per loro non paganti significa, per me che pago, restare in piedi. Tanto non c'è pericolo che un ragazzino venga fatto alzare per lasciare il suo «scroccatissimo» posto a sedere a chi, per spesa e per età, ne avrebbe più diritto! Ultimo, significativo episodio risalente a pochi giorni fa: mi sono imbattuta in due coppie di ferrovieri che, in vacanza a Finale Ligure, vengono ogni tre giorni a Torino a bagnare le piante, per poi tornarsene, in felice gratuità, a riprendere il loro soggiorno al mare. Nora Danieli, Torino Pia «vita» in «gesto TorinoSette è un vero e proprio servizio che viene offerto a tutti i lettori di buona volontà. Un servizio che è diventato ormai indispensabile 12 mesi all'anno, e quindi anche ad agosto, quando, magari, chi lavora ha piacere di trascorrere qualche sera ascoltando buona musica o partecipando a qualche (ancora raro, per la verità) appuntamento pensato per chi è rimasto (per sua scelta o per altri motivi) in città durante questo periodo estivo. A tal proposito mi è sembrata ottima l'idea di destinare maggiori contributi a chi «si assume il rischio» di offrire intrattenimenti d'alto livello in pieno agosto. Speriamo venga recepita da chi di dovere, e applicata sin dal prossimo anno. Torino, ad agosto, assume un aspetto del tutto inedito e, sicuramente, merita di essere vissuta non solo di giorno. Chi, ad agosto, la vede e la sente come una città morta dimostra, a sé e agli altri, di non essere in grado di coglierne gli aspetti migliori. Sé ti capita di dover vivere un agosto a Torino l'anno successivo, quasi sempre, finisci per replicare l'esperienza. Franco Giannino, Torino Lettere a «Lo dico a TorinoSette c/o La Stampa, via Marenco 32 10146 Torino oppure fax 011/663.90.36

Persone citate: Annalisa Francescon, Franco Giannino, Nora Danieli, Renato Serra