Un cuore nuovo, «free-style»

Un cuore nuovo, «free-style» CARDIOCHIRURGIA Un cuore nuovo, «free-style» Innovative valvole ottenute dal muscolo del maiale L EONARDO da Vinci, per primo, segnalò l'importanza delle valvole cardiache nell'impedire il reflusso del sangue, e suggerì l'ipotesi dell'utilità di protesi per risolvere iproblemi legati a particolari disturbi della circolazione (stenosi, prolassi, insufficienze funzionali). Il primo successo in questo settore della cardiochirugia è arrivato negli Anni settanta per opera di Starr e Edwards, che misero a punto la valvola meccanica «a palla ingabbiata» (in breve: una pallina che impedisce il reflusso sanguigno), successivamente migliorata grazie alla scoperta di metalli particolari (titanio) e materiali sintetici (carbonio pirolitico). Dopo anni di esperienze si è visto che le valvole meccaniche sono affidabili e possono durare a lungo, ma il loro svantaggio principale è dato dal fatto che il paziente è costretto ad assumere permanentemente farmaci anticoagulanti per prevenire la formazione di trombi. Il trattamento anticoagulante non solo rimane di difficile controllo: può causare episodi emorragici se somministrato in dosi maggiori a quelle richieste dal paziente. Un'alternativa alle valvole meccaniche è rappresentata dalle valvole bioloiche. Sono costituite da un supporto di materiale plastico (stent) sul quale viene fissata la valvola asportata dai maiali o con pericardio prelevato dai bovini e l'anello di sutura. La vita di queste valvole è più limitata rispetto alle valvole meccaniche, in quanto vanno maggiormente incontro ad un processo di deterioramento che coincide con la calcificazione delle cuspidi valvolari. Il processo di calcificazione è percetualmente più alto quanto più giovane è l'età del paziente (nell'organismo giovane il metabolismo del calcio è più attivo). Una terza alternativa nella sostituzione valvolare è offerta dalle valvole ricavate da un donatore umano (homograft). Funzionano bene e hanno una durata accettabile, ma un gros¬ so limite: il numero insufficiente di donatori e la qualità difficilmente controllabile (problemi di dimensioni) e di conservazione. Il passo avanti che si è fatto oggi è rappresentato dalle valvole biologiche asportate ai maiali (fissate in soluzione di glutaraldeide e trattate per evitare il rigetto), prive di supporto, evitando così il pericolo che il supporto finisca col danneggiare la valvola. Le bioprotesi senza stent hanno durata maggiore, consentono un afflusso sanguigno ottimale e una migliore qualità di vita per il paziente. L'evoluzione tecnologica è sta- ta ottenuta grazie ai trattamenti anticalcificanti messi a punto dalla Medtronic che vengono applicati alle valvole (acido alfa-ammino oleico): sono state chiamato «free-style» perché consentono una vasta gamma di misure e di utilizzo (dai giovani agli anziani). Nel mondo, sino ad oggi, ne sono state impiegate 9000 e la FDA americana (Federai Drug Association) ha riconosciuto la validità dell'intervento. Per il 2000 gli ingegneri esperti in genetica sono già al lavoro per mettere a punto strutture che consentano la crescita di colture cellulari e ottenere valvole cardiache (aortiche, mitraliche, tricuspidi) ancor meglio biocompatibili e in grado di soddisfare non solo tutte le necessità e le emergenze del paziente ma anche quelle del cardiochirurgo. Renzo Pollati Nel mondo ne sono già state impiegate oltre duemila In fase di progetto protesi inedite ancora più biocompatibili Nella foto una valvola cardiaca art ificale di prima generazione, prodotta negli Anni Ottanta dalla Sorin Biomedica, composta da stellile, un metallo a base di cromo, carbonio pirolitico e teflon

Persone citate: Renzo Pollati, Starr