Inevitabili virus e batteri in corsia

Inevitabili virus e batteri in corsia «IMPOSSIBILE IL RISCHIO ZERO» Inevitabili virus e batteri in corsia Possibile combattere solo con un terzo delle infezioni v Bnr E infezioni ospedaliere sono in questo momento all'ordine del giorno, ma attenzione, esistono da quando esistono gli ospedali. Secondo le valutazioni dei comitati americani di sorveglianza degb ospedali soltanto un terzo di esse sarebbe evitabile grazie a misure preventive. Inevitabib dunque le altre. I microrganismi eventuali causa di infezioni vengono introdotti quotidianamente nell'ospedale dai pazienti, dagli accompagnatori, dallo stesso personale medico e infermieristico: si pensi al continuo affluire di persone, all'andare e venire ininterrotto, ai contatti interpersonali, agli strumenti in perenne scambio. Di solito silenti, i microrganismi possono ad un certo punto, per un complesso di circostanze varie, talora anche casuab, diventare aggressivi, ed ecco esplodere l'episodio infettivo. Si calcola che due terzi dei casi siano dovuti a batteri, gli altri a virus. I batteri più sovente responsabUi sono Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, gli stafilococchi, ecc. I virus sono molteplici, fra i più frequenti il virus respiratorio sinciziale (bronchiti del lattante e del bambino), i virus influenzali, l'adenovirus, virus dell'apparato digerente quali il rota virus (gastroenteriti acute del lattante), il virus Norwolk (epidemie di gastroenteriti esplosive a diffusione rapida), enterovirus (epidemie in neonatologia, può essere colpito il 50 per cento dei neonati), e ancora i virus erpetici, il cytomegalovirus. Recentemente sono state descritte anche trasmissioni del virus dell'Aids e dei virus dell'epatite A, B e C. Le virosi ospedaliere sono frequenti particolarmente in pediatria. La probabilità di subire un'infezione ospedaliera è maggiore nei pazienti con scarsa reattivi¬ tà immunologica (gli immunodepressi) quali i sieropositivi Aids e sottoposti a trattamenti immuno-soppressori, negli operati da meno un mese, nei trasferiti da un servizio all'altro. Il rischio aumenta con l'età, è elevato nei reparti di geriatria, nei reparti a lunga degenza, nei servizi di rianimazione. Le infezioni ospedaliere sono più frequenti nei grandi ospedali (oltre 800 letti). Le infezioni ospedaliere sono anzitutto un rischio per i ricoverati ma lo sono anche per il personale medico e infermieristico, soprattutto le infezioni da virus dell'Aids e delle epatiti a causa di punture accidentali. Nella maggioranza dei casi le infezioni si trasmettono da persona a persona, raramente pro¬ vengono dall'ambiente. L'aria è responsabile del 5 per cento di infezioni post-operatorie e in pazienti immuno-depressi, per esempio trasmissione dei batteri tubercolari e del virus respiratorio sinciziale. Le infezioni trasmesse dall'acqua provocano episodi epidemici la cui frequenza non è valutabile: tipica la legionellosi, causata dal batterio Legionella pneumophila (così denominata perché identificata in un'epidemia del 1976 a Filadelfia durante un raduno dell'America» Legion), e della quale si hanno migliaia di casi in tutto il mondo. Le Legionelle si trovano con frequenza nei rubinetti e nelle condutture dell'acqua, nelle docce, l'infezione non si trasmette da persona a perso¬ na, la sorgente del contagio è nell'ambiente, attraverso l'aria contaminata da goccioline d'acqua infetta. La limitazione della concentrazione di Legionelle si ottiene con disinfezioni continue e periodiche, filtri, ecc. La scrupolosa osservanza delle norme igieniche generali e specifiche per proteggere in ogni modo l'ambiente e le persone è la misura essenziale contro le infezioni ospe daliere. Natii Talmente la disinfezione e la sterilizzazio ne degli strumenti medici e degli ambien ti, fondate su precise conoscenze scientifiche e su tecniche moderne, sono le basi classiche della lotta, ma oggi molte delle certezze in questo campo sono scomparse: la sterilizzazione non appare più un mezzo magico di efficacia totale ma soltanto una riduttrice del rischio. Sono comparse nuove infezioni, un tempo sconosciute e non considerate, oggi spesso inavvertibili, sfuggenti. Insomma un rischio zero non è possibile, infezioni ospedaliere ci saranno sempre. Ulrico di Aichelburg Microrganismi vengono introdotti giornalmente negli ospedali da pazienti, parenti, dagli stessi medici e infermieri Nelle due immagini a fianco e in basso, ingrandimenti al microscopio elettronico del batterio della legionella, e del Pneumonia bacteria tbrui

Persone citate: Ulrico Di Aichelburg

Luoghi citati: Filadelfia