Il rebus antidetonanti

Il rebus antidetonanti BENZINE VERDI Il rebus antidetonanti Sotto accusa il componente Mtbe NON basta che la benzina abbia superato le duemila lire al litro. Adesso arrivano anche nuovi problemi ecologici Sembrava che con i cosiddetti ossigenati (composti organici contenenti ossigeno) quasi tutte le questioni tecniche e ambientali legate alla benzina fossero state risolte in modo accettabile: a posto il numero d'ottano, bassa la percentuale del pericoloso benzene rimaneva la formazione, effettiva ma non così grave, di aldeidi irritanti e potenzialmente cancerogene. E invece ecco gli Stati Uniti a rimettere in discussione il componente ossigenato di maggior impiego nel mondo, il metil-terziàr-butil-ètere, noto con la sigla Mtbe e vanto della ricerca industriale italiana, essendo stato lanciato dall'Eni un quarto di secolo fa, quando l'obiettivo era eliminare dalla benzina il piombo. Gli inconvenienti che l'Mtbe portava con sé apparivano secondari. Per esempio, cinque anni fa Francesco Ancillotti, uno dei creatori, parlando alla Normale di Pisa, raccontò che in Alaska esso ora stato introdotto, ma poi rifiutato perché gli venivano addebitati certi malesseri degli abitanti. Uualcuno (forse maligno o interessato) attribuiva quell'atteggiamento ai cent in più che costava il gallone della nuova benzina. Ora il quadro si fa più serio. L'Mtbe è stato trovato in molte falde freatiche degli Stati Uniti: vi finisce soprattutto perché alcuni depositi di benzina interrati hanno fessure; di li il carburante scende noi terreno. «Gli stati sabbiosi o rocciosi trattengono una parte dei componenti idrocarburici, mentre l'Mtbe filtra assai di «più» ha commentato Giaucalo Pecci, altro artefice di questo prodotto industriale. Una volta raggiunta l'acqua sotterranea, esso tende in parto a sciogliervisi: mentre gli idrocarburi sono quasi perfettamente insolubili in ucqua, esso potrebbe raggiungervi addirittura la concontrazione di circa 50 grammi per litro. «Alla superficie di contatto fra acqua a benzina l'Mtbe si smista fra i due liquidi: la maggior parte resta negli idrocarburi, dove è ancor più solubile, ma un po' si trasferisce nell'acqua. Un altra fonte importante d'inquinamento e costituita dai motori fuoribordo che circolano sui laghi, scaricandovi discrete quantità di carburante non bruciato spiega Ancillotti. In marzo la California ha deciso di abbandonare gradualmente l'Mtbe, suggerendo di valutare se sostituirla con un altro ossigenato: l'alcool etilico (o etanolo che dir si voglia) prodotto da biomassa; il 27 luglio anche una commissione dell'Epa (Knvironmental Prptection Agency) s'è espressa contro l'Mtbe. Qui può sorgere un sospetto: non ci sarà mica lo zampino dei produttori agrari? «Almeno in California, no» - risponde Pecci - «visto che le granaglie adatte alla fermentazione le producono nel Midwest; però nessuno può negare che negli Stati Uniti la lobby agricola sia forte». Il 12 agosto il presidente Clinton ha proposto di stanziare 242 milioni di dollari nel prossimo anno finanziario per spingere la produzione di carburanti dalla biomassa agricola. Ma è proprio così pericoloso l'Mtbe? Gli studi fatti escludono rischi sostanziali per l'uomo, però il guaio è che, sciolto anche solo in poche decine di parti per miliardo, questo composto ha un odore caratteristico, che rende l'acqua non più potabile. Che intende fare l'industria raffinatrice per difenderlo? «Ben poco: l'Mtbe andrà avanti ancora per qualche anno, soprattutto al di fuori del Nord America, ma ormai ha fatto il suo tempo. «Anzi - spiega Pecci - gli americani cercano di cogliere la palla al balzo per ottenere la revoca degli emendamenti al Clean Air Act, che nel '90 imposero negli Stati Uiti gli ossigenati. Là le raffinerie vorrebbero piuttosto poter ricorrere, come antidetonanti, agli idrocarburi ramificati». Anche la citata commissione dell'Epa ha invitato il Congresso a togliere l'obbligo dell'ossigeno, pur facendo notare che i ramificati non arrivano a dare alla benzina un numero d'ottano altrettanto alto. Come andrà a finire? E cosa AVERE carburanti «puliti» e insieme capaci d'alte prestazioni a prezzo ragionevole è un problema complesso e legato alle caratteristiche dei motori. Il rapporto di compressione era circa 5:1 nelle auto del 1930, poi crebbe fino a raddoppiare, producendo un terzo di potenza in più a parità di consumo. Le benzine si sono dovute adattare; se viene alimentato con una benzina buona per un rapporto di compressione basso, un motore più compresso «batte in testa». Questo succede perché la combustione della miscela aria-benzina, pur essendo ima reazione molto veloce, non è istantanea, e la propagazione della fiamma, a partire dalla candela dove è scoccata la scintilla, richiede un certo tempo. La parte di miscela non ancora raggiunta dal fronte della fiamma può accendersi spontaneamente per effetto della forte compressione e dell'alta temperatura; in gergo si parla di detonazione. Il pistone riceve allora un impulso fuori tempo, al quale non può rispondere, mentre l'orecchio avverte un rumore caratteristico dovuto a rapidissime fluttuazioni di pressione all'interno del cilindro. Il «battito in testa» è la conseguenza di reazioni chimiche dovute al riscaldamento, che aumenta in seguito dobbiamo augurarci? I pareri degli esperti sono quanto mai discordi, perché la soluzione perfetta - sia ben chiaro - non esiste: «L'etanolo forma con gli idrocarburi miscele molto volatili, con maggior rischio d'inquinamento delraria, soprattutto d'estate» ricorda Pecci, mentre Ancillotti invita addirittura a considerare la possibilità non acora studiata, che la presenza di quell'alcool, nei casi di contatto con le falde freatiche, aumenti la solubilità degli idrocarburi aromatici nell'acqua. Gianni Fochi Normale di Pisa La California decide di abbandonare l'ossigenato per sostituirlo con alcol etilico DI detonanti ponente Mtbe Modello molecolare dell'MTBE (nero — atomi di carbonio; O = ossigeno; H = idrogeno) Sotto, una piattaforma petrolifera in Norvegia dobbiamo augurarci? I pareri degli esperti sono quanto mai discordi, perché la soluzione perfetta - sia ben chiaro - non esiste: «L'etanolo forma con gli idrocarburi miscele molto volatili, con maggior rischio d'inquinamento delraria, soprattutto d'estate» ricorda Pecci, mentre Ancillotti invita addirittura a considerare la possibilità non acora studiata, che la presenza di quell'alcool, nei casi di contatto con le falde freatiche, aumenti la solubilità degli idrocarburi aromatici nell'acqua. Gianni Fochi Normale di Pisa Modello molecolare dell'MTBE (nero — atomi di carbonio; O = ossigeno; H = idrogeno) Sotto, una piattaforma petrolifera in Norvegia

Luoghi citati: Alaska, California, Nord America, Norvegia, Stati Uniti