In un frammento del Dna, il «gene della fedeltà»

In un frammento del Dna, il «gene della fedeltà» ESPERIMENTI DI BIOGENETICA IN USA In un frammento del Dna, il «gene della fedeltà» Trasformato radicalmente il comportamento di topi di laboratorio LA tentazione di chiamarlo gene della fedeltà è quasi irresistibile ma, avvertono gli scienziati, non è il caso di fare paragoni con le questioni di cuore umane. Del resto, anche senza andare a cercare facili sensazionalismi la ricerca della Emory University ha già ottimi motivi per rappresentare un punto di svolta nella comprensione dei meccanismi biochimici del cervello, in particolare di quelli coinvolti nelle relazioni affettive e sociali. Gli scienziati americani, grazie ad un intervento di manipolazione genetica, sono infatti riusciti a trasformare radicalmente il comportamento di alcuni topi da laboratorio, appartenenti ad una razza di solito ben nota per il proprio atteggiamento poco sociale. E' bastata una piccolissima modifica del DNA per creare animali transgenici con un atteggiamento praticamente opposto rispetto ai loro predecessori: formano legami stabili con il partner dell'altro sesso e hanno una cura amorevole e costante dei piccoli. Al centro di questo lavoro, pubblicato sul numero del 18 agosto della rivista Nature, c'è un ormone molto conosciuto in medicina, la vasopressina. Oltre alle ormai ben studiate funzioni di regolazione dell'attività renale, questa molecola è stata spesso chiamata in causa come fattore importante nel determinare il comportamento dei mammiferi maschi, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con gli altri. Tom Insel e Larry Young, i principali autori della ricerca, phanno cominciato da due particolari razze di topi campagnoli selvatici, chiamate "di pianura" e "di montagna". Nella prima i maschi tendono a legarsi con una sola femmina per tutta la vita ed accudiscono la prole con particolare attenzione. Nella seconda avviene l'opposto: dopo l'accoppiamento si dileguano mettendosi a cercare altre femmine e non curandosi affatto dei figli lasciati alle spalle. Andando ad esanimare gli animali dal punto di vista genetico i due scienziati hanno trovato che nei topi campagnoli di pianura c'è, in più rispetto a quelli di montagna, una particolare sequenza di DNA inserita nel gene che governa i recettori per la vaso- pressina. Questo frammento di codice, secondo le ipotesi attuali, determina quando e come i recettori diventano attivi. In altri termini, la differenza non sarebbe nell'ormone circolante nel sangue (la cui concentrazione varia in relazione a particolari eventi, tra i quab anche l'accoppiamento), ma nella capaci pptà che hanno le cellule nervose di ricevere i suoi stimoli attraverso, appunto, i recettori situati sulla loro membrana cellulare. A questo punto gli scienziati della Emory hanno voluto determinare se questa minuscola discrepanza tra i recettori fosse la causa della enorme differenza nel comportamento delle due specie. Così hanno preso quel frammento di DNA dai topi campagnoli di pianura e lo hanno inserito nel codice genetico dei topi da laboratorio, anche loro animali poco sociali. La scelta dei topi da laboratorio, tra l'altro, è dovuta alla maggiore facilità con la quale su di essi si possono condurre questi esperimenti. Poi gli autori dello studio hanno via via somministrato determinati quantitativi di vasopressina per osservare la reazione degli animali. "I topi transgenici nati da questa operazione dice Young - ci hanno veramente sorpresi: rispondevano alla vasopressina proprio come i topi campagnoli di pianura. Quando gli veniva somministrato l'ormone, infatti, mostravano un contatto sociale molto più intenso con la femmina, un comportamento che invece non si è verificato nei topi da laboratorio non modificati". Anche se le relazioni affettive sono sicuramente determinate da un numero ancora sconosciuto di fattori, la scoperta mette in luce per la prima volta un collegamento diretto tra una specifica mutazione genetica ed il comportamento di una intera specie. Al di là della ricerca di base, c'è però un altro scenario che si apre, molto più vicino alla vita della gente, poiché alcune delle patologie psichiatriche più gravi (autismo e schizofrenia, per fare qualche esempio) sono infatti caratterizzate proprio da gravi alterazioni nelle relazioni sociali dell individuo. Americo Bonanni Una svolta nella comprensione della biochimica del cervello

Persone citate: Americo Bonanni, Larry Young, Tom Insel

Luoghi citati: Usa