La tragica odissea dei catari cristiani venuti dalla Persia di Anacleto Verrecchia

La tragica odissea dei catari cristiani venuti dalla Persia La tragica odissea dei catari cristiani venuti dalla Persia RECENSIONE 'i Anacleto Verrecchia COME gli stambecchi, per sfuggire alla malvagia imbecillita dei cacciatori, furono costretti a rifugiarsi sempre più in alto sulle Alpi Graie, così i càtari, nel tentativo di sottrarsi alla feroce persecuzione dei cattolici, andarono ad annidarsi su impervi picchi rocciosi della Francia meridionale. In quei nidi d'aquila, particolarmente in quello di Montsògur, che significa monte sicuro, essi speravano di poter essere nello stesso tempo al riparo e più vicini al Cielo, ma fu tutto inutile: il fanatismo cattolico li precipitò nell'inferno. Molti furono bruciati vivi, altri scannati o impiccati. Erano puri, ascetici, consideravano questo basso mondo il regno del male, qua! è in realtà, non uccidevano gli animali per cibarsene, credevano nel profondo mito della metempsicosi e disprezzavano il danaro. Insomma erano dei saggi e per questo bisognava sterminarli. Chi visita le rovine dei loro rifugi ha la sensazione di sentirvi ancora le urla di dolore. RECENAnaVerreCONSIDERATI ERETICI, PERSEDALLE GERARCHIE CATTOLICDELLA LORO FEDE SAREBBERLa crociata contro i càtari, detti anche albigesi, fu indetta dal papa Innocenzo III ed ebbe inizio nel 1209. Il comando della santa truppa, ventimila cavalieri e duecentomila fanti, fu affidato al conte Simon di Mont l'ori,, mentre Domenico di Guzmàn, il Cut ito santo e fondatore dell'ordine domenicano, aizzava gli animi come un Tirteo teologi- IONE 'i eto chia co e s'impratichiva nella piacevole arte difuochista del Cielo. Il primo orrore si ebbe a Rèziers, occupata nel luglio del 1209: i ventimila abitanti furono tutti massacrati, compresi molti cattolici che si erano rifiutati di consegnare i càtari. «Uccideteli tutti, Dio saprà riconoscere i suoi». Così gridava Amaud Amoury, abate di Citeaux e luogotenente del Papa. Seguirono altri orrori e altre carneficine. Nel marzo del 1210, UITATI E MASSACRATI E: LE ANTICHE RADICI O L'AVESTA E ZOROASTRC sempre in nome del buon Dio cristiano, il Montfort escogitò qualche cosa di insuperabile nel suo genere. Per costringere alla resa i càtari che si erano asserragliati nei castelli di Lastours a Nora di Carcassonne, il gentiluomo avviò per l'altura una processione spettrale. Si trattava di oltre cento prigionieri, ai quali egli aveva fatto cavare gli occhi e tagliare il naso, le orecchie e le labbra. Mai l'uomo è così criminale come quando dice di agire in nome di un ideale, non importa se religioso o politico. Già solo il concetto di ortodossia, sconosciuto ai pagani, è di per sé qualche cosa di mostruoso. Ma qual era, in sostanza, la dottrina dei càtari? A questa domanda risponde il libro di Markale che parte da molto lontano, dall'oriente, dal mazdeismo, dall'Avesta. E' nella Persia che bisogna cercare gli antenati dei càtari. In altre parole il catarismo sarebbe una lontana propaggine dello zoroastrismo, anzi una propaggine mùltipla, perché, prima di arrivate nella Linguadoca, essa aveva già radicato in altri paesi, come per es< rapio nella Bulgaria con i bogomib e nell'Italia settentrionale con i patarir i. Anche la Bibbia di 1 e molto all'Attesta. A scanso u.' eqii ivi ci e per non incorrere nella scomunica di qualche doganiere dell'ortodossi!! cristiana, cito le parole del Markale. «La disfatta definitva di Ahriman e delle potenze del male sarà annunciata dai profeti e soprattutto da un Messia, USaoshyant, cioè il Salvatore, il quale verrà ad annunciare che i tempi sono vicini e che ognuno si deve preparare con la preghiera e con i riti di purificazione al giorno del Giudizio. Non c'è niente di tutto questo nella tradizione ebraica, e coloro che sono persuasi che il Nuovo Testamento sia la continuazione dell'Antico farebbero bene a leggere ì'Avesta per capire quali siano le vere origini del cristianesimo». Non sono cose nuove, beninteso, però il Markale ha il merito di esporlo in una prosa piacevole a leggersi, m libro ben scritto e anche ben tradotto. / Jean Maritale Santi o eretici? L'enigma dei catari Spedine, & Kupfer, pp. 219, L. 32.000 STORIA CONSIDERATI ERETICI, PERSEGUITATI E MASSACRATI DALLE GERARCHIE CATTOLICHE: LE ANTICHE RADICI DELLA LORO FEDE SAREBBERO L'AVESTA E ZOROASTRC

Persone citate: Innocenzo Iii, Kupfer, Markale, Mont, Montfort

Luoghi citati: Bulgaria, Francia, Italia, Linguadoca, Persia