Cuccia fa quadrato su Generali di Zeni

Cuccia fa quadrato su Generali Desiata: « Ina e Meie non ci interessano, c'è altro da fare». Lazard : «Axa non scala Trieste» Cuccia fa quadrato su Generali Bernbeim scade, oggi superconsiglio Armando Zeni MILANO Appuntamento oggi in via Filodrammatici, in anticipo rispetto alla tradizione che di solito voleva lo riunioni dell'esecutivo, del patto di sindacato e del consiglio di Mediobanca a fine settembre, un mese prima dell'assemblea di ottobre. Ma questa volta, a fine settembre (il 27 settembre, per l'esattezza, come ha confermato ieri mattina il cda di Banca Intesa) partirà l'Ops della banca presieduta da Giovanni Bazoli sulla Comit, creatura prediletta di via Filodrammatici, un'Ops sul 70% del capitale della Banca commerciale che durerà fino al 15 ottobre. Dunque, consiglio anticipato. Con alcune certezze e molti interrogativi. Tra le certezze una legata ai conti: il bilancio '98-99 della banca presieduta da Francesco Cingano chiuso lo scorso 30 giugno vede conti in netto miglioramento rispetto all'anno prima grazie anche alle ricche commissioni legate all'Opa primaverile di Olivetti su Telecom. Certo, dopo un inverno di passione nel quale il salotto buono per antonomasia della finanza italiana veniva descritto anche da autorevoli osservatori stranieri come prossimo al tramonto, con il presidente onorario Enrico Cuccia apparentemente isolato e l'amministratore delegato Vincenzo Marenghi dato almeno in un paio di casi vicino alle dimissioni, il '99 di Mediobanca ha improvvisamente cambiato segno - da negativo a positivo - proprio in primavera, in concomitanza con la vittoria di Roberto Colaninno (sostenuto da via Filodrammatici) nel suo assalto alla Telecom. Nel giro di pochi mesi una Mediobanca stretta all'angolo (in Comit, nelle Generali) è riuscita a ribaltare le posizioni a proprio vantaggio con lo stop a Unicredit su Comit (e l'entrata in scena di Intesa) e il braccio di ferro con l'alleato storico Lazard culminato nella defenestrazione di Antoine Bernheim dalla presidenza della compagnia triestina. Risultato, mai come in questo momento l'antico salotto pare essere tornato al centro delle attenzioni (vedi i due recenti incontri di Cuccia con Massimo D'Alema) e delle grandi strategie finanziarie. Resta da vedere quali contraccolpi avranno i malumori dell'inverno dentro la struttura di comando e di controllo dell'istituto. Qualcosa si potrà for- se capire oggi dopo la riunione del patto di sindacato che riunisce i grandi azionisti di via Filodrammatici: è noto che dalla scorsa primavera (dopo la fallita avance di Unicredito su Comit) giace la domanda avanzata e sostenuta soprattutto da Fiat, Pirelli e Unicredit stessa, di una revisione dell'accordo e che in questi mesi il presidente del patto Ariberto Mignoli ha sondato e discusso la posizione di tutti i partecipanti. Con quale esito? Le indiscrezioni prevedono che nulla nel patto verrà cambiato ma si tratta appunto soltanto di indiscrezioni che finora non hanno trovato alcuna conferma men che meno ufficiale. Scontata quindi l'attesa per questa prima riunione del patto dopo la richiesta di revisione. Altro interrogativo: il destino di alcuni membri dell'attuale consiglio di via Filodrammatici che risultano in scadenza e cioè il vicepresidente Bernheim e i consiglieri Pietro Ferrerò, Wolfgang Graebner, Alberto Pecci, Antonio Ratti, Lucio Rondelli e Marco Tronchetti Provera. Ovviamente delicata la posizione di Bernheim che non ha mai fatto mistero del suo (e di Lazard) disappunto per l'estromissione dalle Generali che «ha violato i patti» tra le due banche d'affari. Resterà almeno consigliere in via Filodrammatici? A domanda il diretto interessato risponde di non sapere: «Je ne sais pas». Ma il clima è quello di un arrocco totale su Generali e quindi di divorzio totale con Lazard con inevitabile un'uscita di Bernheim, arrocco che sarebbe confermato anche dal¬ l'incorporazione in Mediobanca della Promotex, una piccola cassaforte partecipata da Mediobanca stessa (con soci Munich Re, Pesenti, Gazzoni Frascara ma anche l'Euralux di Lazard) che fino all'anno scorso possedeva warrant sull' 1 % di Generali. Insomma, è attorno a Generali che la Mediobanca di Cuccia sta giocando il suo gran rilancio, sfidando anche antici alleati. E poco male se, nel frattempo, sul tormentone estivo di una possibile scalata dei francesi di Axa alla compagnia triestina continuano a piovere smentite. «Sciocchezze agostane», l'ha definito Alfonso Desiata, l'uomo che ha sostituto al vertice Generali Bernheim che da parte sua, a domanda se credesse possibile l'opa Axa, ha risposto: «Absolument pas, assolutamente no». Banca Intesa dà il via libera al prospetto sulla Comit: l'Ops partirà il 27 settembre Mediobanca oggi esamina un bilancio a tutto gas min Asinistra Enrico Cuccia presidente onorario di Mediobanca A destra Antoine Bernheim ex presidente delle Generali

Luoghi citati: Lazard, Trieste, Unicredito