«Tradivo, anche solo col pensiero»

«Tradivo, anche solo col pensiero» Una donna di Ravenna si era innamorata del conducente di un autobus «Tradivo, anche solo col pensiero» La Cassazione: è adulterio ROMA Prima le avevano tolto la casa coniugale, ora rischia anche di perdere l'assegno mensile di 450 mila lire. Il motivo: adulterio «apparente», un amore platonico che deve essere considerato comunque tradimento. La Cassazione non perdona una donna di Ravenna, Anna T.: per lei, causa passione (non importa se non corrisposta e non consumata) per un autista di autobus, di nome Pasquale, c'è l'addebito di colpa e quindi la totale responsabilità nella separazione con il marito. E' questa la decisione dei giudici della Suprema Corte che ieri hanno accolto il ricorso del signor Angelo A. I giudici di primo e secondo grado, infatti, avevano escluso che la donna avesse violato i doveri del matrimonio in quanto con la persone «desiderata» non vi era stata nessuna relazione sessuale. Ora, però, arriva l'ordine alla Corte d'Appello di Bologna: bisogna studiare meglio la vicenda, la signora non è colpevole solo «se c'è la prova che l'intollerabilità tra i due coniugi fosse prece¬ dente agli approcci amorosi della donna verso l'altro uomo». E così la Corte di Cassazione rischia di essere investita da nuove roventi polemiche. «E' assurdo - dice l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace - che i giudici guardino ancora alla forma e non alla sostanza. E' ipocrita non capire che l'infedeltà a volte può essere una difesa e ancora di più il fatto che una donna sia colpevole solo se il tradimento virtuale diventa di dominio pubblico». Infatti la signora Anna, sebbene tempestasse l'autista di bigliettini e telefonate, non era stata solo respinta ma anche denunciata ai carabinieri per molestie. «Ciò - afferma l'avvocato De Pace - ha comportato l'ingiuria e di conseguenza l'addebito di colpa». Ed è per questo che l'avvocato matrimonialista Laura Remiddi raccomanda le mogli a «tradir tacendo». «Se l'adulterio - spiega -, anche se incompleto, si viene a sapere, provoca sofferenze al coniuge e quindi il risarcimento morale». A schierarsi contro la sentenza è anche Chiara Saraceno, sociologa della famiglia e professoressa ordinaria a Torino: «Bisognerebbe ricorrere contro il fatto che la Corte di Cassazione abbia il potere di dettagliare in questo modo le relazioni familiari. Ormai si va sul ridicolo». Dal 1975, con la riforma del diritto di famiglia il tradimento non è solo legato ad un comportamento sessuale. «Con questa sentenza - avverte l'avvocato Del Vecchio - si vuole solo accertare se è stata questa la causa che ha turbato la serenità della famiglia». E così ora, se non verranno riscontrati altri motivi, la signora Anna dovrà scontare tutte le sue colpe anche se si tratta di un atto incompiuto. In sostanza perderà l'assegno di mantenimento. La sentenza provoca l'ira anche di Marta Marzotto: «E' curioso che avances molto più pesanti che gli uomini fanno alle donne vengano sempre scusate e tollerate in nome della passione, mentre alle donne questo trasporto non si perdona». «E - si domanda ancora Marta Marzotto - se l'adulterio fosse stato consumato ad Anna sarebbe stata inflitta la sedia elettrica?» [gio. iam.) Una scena del film «L'età dell'Innocenza», storia di un amore platonico

Persone citate: Anna T., Annamaria Bernardini De Pace, Chiara Saraceno, De Pace, Del Vecchio, Laura Remiddi, Marta Marzotto

Luoghi citati: Bologna, Ravenna, Roma, Torino