Egitto, strage di fondamentalisti di E. St.

Egitto, strage di fondamentalisti Tra i quattro militanti uccisi, Fared Kedwani, il capo della «Jamaa Islamiya» Egitto, strage di fondamentalisti Dura risposta della polizia dopo Vattentato aMubarak IL CAIRO Fondamentalisti islamici nel mirino delle forze di sicurezza egiziane per l'attentato contro il presidente egiziano Hosni Mubarak a Porto Said: la polizia egiziana non ha perso tempo e già ieri ha portato un duro colpo alla principale delle formazioni fondamentaliste islamiche d'Egitto, la «Jamaa Islamiya», uccidendo quattro suoi esponenti tra cui il capo del braccio militare dell'organizzazione per l'alto Egitto, Fared Kedwani. Kedwani era ricercato da quattro anni perchè ritenuto responsabile di sanguinosi attentati compiuti dalla Jamaa nella zona di Abu Kurkas, che costarono la vita a poliziotti e civili, tra cui nove ragazzi cristiani copti che nel febbraio del 1997 furono massacrati nella chiesa di San Giorgio di Abu Burkas, mentre seguivano il catechismo. Kedwani era considerato un irriducibile per avere respinto l'appello, alla fine delia violenza, lanciato dal carcere nel luglio 1997 da dirigenti della Jamaa e negli ultimi anni era stato dato più volte per ucciso dalla polizia. Quest'ultima non ha messo in relazione l'operazione di ieri con l'attentato, ma è un fatto che sotto accusa sono i fondamentalisti. Il presunto attentatore Sayd Stilili.an, un venditore ambulante di 40 anni, che la polizia ha ammesso non appartenere ad alcuna delle organizzazioni fondamentaliste, viene descritto da vicini e conoscenti come un introverso bigotto che «portava la barba» e faceva portare a sua moglie il velo islamico. I «Fratelli musulmani» con significativa solerzia, hanno immediatamente condannato senza riserve «l'empio attentato». E l'opposizione è passata all'attacco riproponendo il tema spinoso della successione. [e. st.]

Persone citate: Fared Kedwani, Hosni Mubarak

Luoghi citati: Egitto, Il Cairo, Porto Said