Terremoto, l'incubo attraversa l'Egeo

Terremoto, l'incubo attraversa l'Egeo Crolla un asilo, morti 8 bambini. Decine di sepolti vivi in cinque fabbriche ridotte in macerie Terremoto, l'incubo attraversa l'Egeo Ad Atene pomeriggio di terrore: 32 morti, 150 dispersi Minas Minassian ATENE Il timore che qualche scienziato aveva espresso giorni fa si è materializzato. A distanza di tre settimane appena dal catastrofico terremoto in Turchia l'attività sismica si è ripercossa sull'altra sponda del Mare Egeo. Stavolta ha colpito nel cuore della Grecia, la sua città più popolosa, la capitale Atene. Il bilancio provvisorio è di 32 morti, 150 dispersi e 500 feriti. Otto delle vittime sono bambini di un asilo del quartiere Menidi. Mancavano pochi minuti alle 15 quando la terra ha tremato sotto i piedi di 4 milioni di abitanti terrorizzati con la furia di 5,9 gradi della scala Richter registrati dagli strumenti degli osservatori greci. La scossa più forte da un secolo. Il Paese è abituato a fenomeni del genere, poiché si trova nella fascia sismica in prossimità del luogo di scontro fra le placche continentali africana ed asiatica. Ma il movimento ondulatorio che ieri pomeriggio per dieci secondi ha fatto ballare le decine di migliaia di edifici della capitale greca aveva una caratteristica particolare. Un epicentro situato ad appena 20 chilometri dal centro della città, sotto le falde del Monte Parnitha che sormonta la conca di Atene dal lato Nord-occidentale. Sono proprio i quartieri costruiti in prossimità dell'epicentro che hanno subito i danni maggiori. Lo storico quartiere della Plaka, Menidi, Metamorfosi, Nea Kifissia, Nea Eritrea e Nea Filadelfia sono alcuni dei sobborghi che lamentano i crolli più importanti ed una quantità ancora imprecisata di avarie minori. Il sisma ha solo scalfito il Partenone facendo crollare un pezzetto di marmo da una colonna, ma ha danneggiato il Museo Archeologico annesso, che resterà chiuso per qualche giorno. Il resto dei monumenti, conosciuti in tutto il mondo e che sono rimasti in piedi per migliaia di anni, non hanno subito danni. Lungo la direttrice dell'autostrada che collega la capitale al Nord sono impressionanti le rovine di ben cinque impianti industriali i cui capannoni, costruiti probabilmente in prefabbricato, sono franati intrappolando un numero non ancora precisato di operai. Potrebbero essere decine, soprattutto nella industria Faran Farmaceutica, nella Ricomex manufattrice di articoli per la pulizia domestica, nonché nella fabbrica di condizionatori Furlis, nel saponificio Paputsanis e nella Viokip. Le squadre specializzate dei vigili del fuoco, ai quali presto si sono aggiunti reparti provenienti da Salonicco e da Creta, hanno lavoravano incessantemente per liberare il personale imprigionato sotto le macerie; altre squadre, nel frattempo, cercavano sopravvissuti sotto le rovine di un'altra quindicina di case e di condomini abbattutisi nei quartieri suddetti. All'ora in cui trasmettiamo le operazioni sono in corso sotto la luce delle fotoelettriche e nessun bilancio definitivo di vittime e di guasti può essere stilato. Tra i feriti, buona parte ha subito lesioni non gravi, provocate in genere da calcinacci o da vetrate infrante. Intanto scosse di assestamento si sono susseguite per tutta la serata, inizialmente abbastanza forti, poi con intensità calante. La sequela decrescente del movimento tellurico fa ipotizzare al professor Jorgos Stavrakakis, direttore dell'istituto geodinamico di Atene, che il primo sommovimento, quello da 5,9 Richter, abbia costituito la scossa principale. Quelle susseguenti, che potrebbero continuare per almeno 48 ore, non dovrebbero superare il quinto grado e comunque non costituire una minaccia per la stragrande maggioranza degli edifìci ateniesi che non hanno subito lesioni. Bisogna sottolineare che a parte un comprensibile panico iniziale, la città ed i suoi abitanti hanno in generale mantenuto la calma. Al tramonto è iniziato un grande esodo e molti tra chi è rimasto hanno preferito dormire all'aperto. Le autorità della capitale hanno mobilitato quaranta ambulanze e organizzato dieci centri medici mobili e tende da campo, per assistere le persone sgomberate dalle case e i feriti. A parte i quartieri sopracitati adiacenti all'epicentro della scossa, case e edifici del resto della città hanno superato in modo positivo la prova del terremoto grazie al rispetto della normativa antisismica delle strutture che vige in Grecia. Molti dei crolli verificatisi ieri, faceva notare un altro sismologo, sono da addebitare non alla solidità statica del cemento messo in opera, bensì a quella non ben studiata del terreno sottostante. E questa è la maggiore pecca del vastissimo abitato che, negli ultimi quarantanni, si è espanso scriteriatamente e con ritmo febbrile. Quasi sei gradi della scala Richter E'la scossa più forte da un secolo L'epicentro venti chilometri a Nord della capitale Anche incentro alcune case sono state lesionate Lievi danni al Museo Archeologico e al Partenone Al tramonto è incominciato un grande esodo dalla città. Molti degli abitanti che sono rimasti hanno scelto di dormire all'aperto PRINCIPALI TERREMOTI DAL 1980 SUL CONFIN TRA LA PLACCA EUROASIATICA E QUELLA AFRICANA | TURCHIA 1 (Nel Nord-Est) 28 febbraio 1997 1000 morti magnitudo 6.1 (Golbaf) 11 giugno 1981 3000 morti magnitudo 6.8 (Nel Nord-Est) (Gilan e Zanjan) I0maggiol997 21 giugno 1990 1560 morti 35.000 morti magnitudo 7.1 magnitudo 7.7 PAKISTAN AFGHANISTAN I febbraio 1991 1200 morti magnitudo 6.8 AFGHANISTAN INDIA (Nord New Delhi) 20 ottobre 1991 1600 morti magnitudo 6.1 (Latur) 30 settembre 1993 22.000 morti magnitudo 6.-4 9 La crosta terrestre è suddivisa in sei grandi in mare. Dove però coincidono con la terra, 9 La zona di collisione tra queste due placche placche principali. La serie di linee die fanno su queste linee si trovano quasi tutti i vulcani passa all'inarca per lo stretto di Gibilterra, da contorno alle placche è detta «arsura di ed i terremoti più violenti. poi per lo stretto di Sicilia, prosegue verso ; hK)c0*- #Dab frattura tra placca africana e euroasia- gli Appennini e punta poi verso la Grecia e 9 La maggior parte dei margini dete placche tka(cnerairrx)vitTier*piùlertiftaturtele fa Turchia dov2 va a congiungersi anche con mondiali (nordamericana, sudamericana, placche) vengono i problemi dei Paesi me- 'a frattura di una più piccola placca araba. africaraeuroasiatxa,iid^antartì(a)sono drterrartei. Auuveisau la Turchia, la linea prosegue per il Medio Oriente e il Nord dell'India '«MpBI|HI|Z|||^ OCEANO INDIANO au VADEMECUM DEL TERREMOTO O I terremoti si verificano ad | ogni ora del giorno. Ci sono stati terremoti pericolosi sia di giorno che di sera © Molti credono che i terremoti siano più fequenti con ceti Un'impiegata di un'industria farmaceutica (sotto) viene portata via in barella nella parte Nord di Atene. Sono saliti a trentadue i morti accertati, 150 i dispersi. A lato un vigile del fuoco si prepara a soccorrere altri civili rimasti intrappolati VADEMECUM DEL TERREMOTO O I terremoti si verificano ad | ogni ora del giorno. Ci sono stati terremoti pericolosi sia di giorno che di sera © Molti credono che i terremoti siano più frequenti con certi tipi di clima ma non è mai stata riscontrata alcuna correlazione tra i due fenomeni O Si è diffusa la paura che le scosse sismiche siano in aumento ma in realtà i documenti riportano che i terremoti sono diminuiti O Una faglia è una zona sottile di roccia tra due blocchi di roccia; può essere di qualsiasi dimensione, da pochi centimetri a migliaia di chilometri Q II terremoto è causato da un'improvvisa caduta delle faglie. La pressione sugli strati esterni della Terra spinge i lati delle faglie contemporaneamente. La pressione cresce e le rocce scivolano immediatamente rilasciando energia nelle onde che viaggiano, attraversano la roccia e causano le scosse sismiche che sentiamo durante un terremoto O Un terremoto avviene quando le zolle litosferiche si toccano una con l'altra. Nel Mediterraneo ci sono due zolle litosferiche © La scala di intensità misura la quantità di scosse ad un'altezza particolare. Così l'intensità del terremoto varia a seconda di dove ci si trova. Le scale di magnitudo, come la Richter, misurano la dimensione delle scosse all'origine. Spesso per uno stesso terremoto ci sono diverse magnitudo Q Non possiamo prevenire un terremoto. Può accadere in ogni momento 0 Non c'è nulla di inusuale in ciò che sta succedendo, è perfettamente naturale. Ci sono molte zone della Terra attive dal punto di vista sismico (£) Sono registrati con un sistema sismografìco. Ogni stazione misura il movimento della Terra sul luogo

Persone citate: Minas Minassian, Plaka, Richter