Murdoch do D' AIema la «pax» è più vicina? di Maria Grazia Bruzzone

Murdoch do D' AIema la «pax» è più vicina? A Palazzo Chigi con Letizia Moratti Murdoch do D' AIema la «pax» è più vicina? Sul tavolo le nuove tecnologie digitali Colaninno è deciso: si terrà Telespazio Maria Grazia Bruzzone ROMA fa E' durato cinquanta minuti il colloquio di ieri pomeriggio fra Massimo D'Alema e Rupert Murdoch a palazzo Chigi, presente anche la presidente della filiale europea di News Corp Letizia Moratti, promotrice dell'incontro. Incuriosito il premier. Conosce bene l'ex presidente Rai, che ha ricevuto a Botteghe Oscure da segretario della Quercia, ma era la prima volta che si trovava faccia a faccia col magnate internazionale delle comunicazioni, il quale non più di due mesi aveva visto Romano Prodi in una colazione romana di cui molto si favoleggiò. Lontani i tempi delle polemiche sull'ingresso di Murdoch in Italia. Il presidente di News Corp International è ormai socio al 35% di Stream, la società di tv a pagamento via cavo e via satellite, partner di Telecom Italia (35%), di Cecchi Gori(18%)edi Sds (12%), la società di diritti sportivi alla quale partecipano Roma, Lazio Fiorentina e Parma. Fonti del gruppo spiegano che si è trattato di un incontro di «conoscenza reciproca», non legato alle polemiche sulla tv digitale degli ultimi giorni, nè tanto meno all'assetto azionario di Stream. Murdoch e Moratti hanno illustrato i programmi di sviluppo nella piattaforma digitale di Stream in Italia e le altre aree a cui vorrebbero partecipare e che prevederebbo anche investimenti nel Mezzo-, giorno. Murdoch avrebbe anche dimostrato l'interesse del suo gruppo per le inziative legate allo sviluppo delle nuove tecnologie e previste anche nel Documento di programmazione economica: come l'ingresso di Internet nelle scuole e nel mondo nel lavoro, il commercio elettronico e la con- Rupert Murdoch h vergenza fra tv e rete telematica. Settori cari a Letizia Moratti, in cui Murdoch si è detto desideroso di collaborare con l'Italia. Nessun accenno - pare - alle polemiche dei giorni scorsi, dopo che l'Enel di Franco Tato è entrata col 30% nel capitale di Tele+, l'altra società che fa tv a pagamento in Italia, dove sono previsti altri movimenti: Finivest (1%) è pronta a uscire, Rai (2%) ad aumentare la sua quota fino al 5% e si attende l'ingresso di un altro gruppo di investitori (tra i quali sarebbe sicura la Corniti che dovrebbero aumentare la presenza italiana fino alla maggioranza, come previsto fin dall'inizio dal partner francese Canal Plus. Tele-i- ha 750.000 abbonati contro i 220.00 di Stream, detiene i diritti di molto cinema italiano e quelli di 11 squadre di serie A ( contro le 6 di Stream) e ha appena comprato quelli della serie B. Insomma lo scenario competitivo italiano sembra più difficile di quanto apparisse all'arrivo trionfale del magnate austro-ingleseamericano. Il quale peraltro aveva già manifestato delle perplessi tà quando il governo aveva in fretta e furia emanato il decreto, oggi in vigore, che fissa al 50% il tetto dei diritti sportivi acquisibi li da ogni soggetto. Murdoch, che in un primo tempo sembrava interessato ad acquisire il 60% di Stream, poi era sceso al 35%. Poi alla Telecom è arrivato Colaninno, che proprio oggi, nello spiega re i progetti del gruppo informa che Telespazio non verrà venduta, mentre per Stream vuol vedere come funzionerà coi partner Murdoch e Cecchi Gori. Non a caso Murdoch ha un naturale interesse perchè in Italia si raggiunga un quadro competitivo più equilibrato. E per questo guarda a D'Alema. fa Rupert Murdoch

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