Aeroporti Roma: in pista Cir, Hermes e la Gemina
Aeroporti Roma: in pista Cir, Hermes e la Gemina Non ancora note tutte le cordate in corsa Aeroporti Roma: in pista Cir, Hermes e la Gemina // Tesoro invece potrebbe fare slittare la privatizzazione del Mediocredito ROMA La corsa per Aeroporti di Roma è partita. Ieri è scaduto il termine per la presentazione delle offerte e dalle tre cordate guidate rispettivamente da Cir, Pirelli-Benetton e Gemina è arrivata la conferma dell'interesse per il controllo della società che gestisce gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. In vendita c'è il 54,2% in mano all'Iri, una quota che vale circa 1.700 miliardi. Chi se la aggiudicherà dopo una trattativa diretta dovrà poi lanciare un'Opa sul resto del capitale. Il 3% della quota Iri è riservato agli enti locali sui quali gravita Aeroporti. A presentare una sua offerta è stata anche la Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi e che, in quanto società pubblica, può puntare solo fino al 2% di Adr, in base al limite fissato dal decreto di privatizzazione. Una situazione che rende probabile poi la sua successiva aggregazione con una delle cordate in lizza, come ha già preannunciato il presidente Giorgio Fossa. Oltre alla società che gestisce l'aeroporto olandese di Schipol, era orientata a presentare un'offerta anche la Flughafen Wien, che gestisce lo scalo di Vienna. Ma i contendenti di peso restano i primi tre, anche se finché non ci sarà il quadro ufficiale completo delle offerte, raccolte dall'advisor Leheman Brothers, non ò detto che non se ne sia aggiunto qualche altro. La prima cordata in lizza è costituita dalla Cir (De Benedetti) insieme a Baa (British Airport Authority) e Banca di Roma ed è stata anche la prima ad aver fatto rotta su Adr. La seconda è la Hermes, formata Gros Pietro, pr sidente Iri da Edizione Holding (Benetton), gruppo Pirelli, gruppo Caltagirone e San Paolo-Imi. La terza e ultima a scendere in campo, infine, è costituita da Gemina con Falck, Bc Partners (una società di venture capital che gestisce fondi in Germania, Inghilterra, Francia e Italia), Impregilo e Italpetroli del presidente della Roma, Franco Sensi. A questa cordata si affianca anche McDonald's. Insieme alla manifestazione di interesse i concorrenti hanno dovuto presentare alla Leheman Brothers una serie di informazioni sui singoli partecipanti alla cordata e hanno dovuto dimostrare di avere un patrimonio netto non inferiore a 50 miliardi. Inoltre hanno dovuto prendere due impegni, richiesti dal bando di privatizzazione: non cedere la quota acquisita per almeno cinque anni e mantenere la stessa struttura di controllo della cordata anche se si aggiungessero nuovi soci. Della documentazione richiesta fa parte anche l'informazione su eventuali quote azionarie di Adr già detenute e se nel caso superano lo 0,5%. Intanto è prevista per domani pomeriggio la riunione del Comitato Draghi per le privatizzazioni sul Mediocredito Centrale. E mentre le procedure entrano nel vivo spunta l'ipotesi di un rinvio nella dismissione del Mediocredito, suffragata dal fatto che il Tesoro con la privatizzazione dell'Enel non avrebbe più l'impellenza di far cassa indicata dalle cifre del Dpef. Il calendario delle cessio ni è inoltre arricchito anche da Autostrade che dovrebbe finire sul mercato tra fine novembre e primi di dicembre. Gros Pietro, presidente Iri
Persone citate: De Benedetti, Falck, Franco Sensi, Giorgio Fossa, Gros Pietro, Holding, Leheman
Luoghi citati: Baa, Ciampino, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Roma, Vienna
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