Insordite: chiamatemi Carmen, non Carmela
Insordite: chiamatemi Carmen, non Carmela «La mia firma, altrimenti, non poteva essere regolare». Le procedure per rivolgersi allo stato civile Insordite: chiamatemi Carmen, non Carmela La giornalista tv ha presentato domanda per cambiare nome ROMA Cambiare nome? Non è poi così difficile. Ci sta riuscendo, ad esempio, la giornalista della Rai Carmen Lasorella, che all'anagrafe fa Carmela. Ma è conosciuta dai telespettatori con il vezzeggiativo, Carmen. In gennaio, per motivi «amministrativi», ha fatto richiesta di cambiamento e adesso sta per essere accontentata. «Carmela era il nome della nonna, ma da sempre sono stata Carmen - spiega la giornalista che adesso è corrispondente da Berlino per il Tgl - mi chiamavano così anche da bambina, tanto che ho sempre usato questo nome nei documenti. Proprio per il fatto che mi firmo Carmen, però, ho avuto delle difficoltà 'tecniche' e allora ho voluto richiedere questo aggiustamento amministrativo che è relativamente semplice». Chi vuole cambiare nome, o cognome, può farlo, ma deve armarsi di pazienza e spendere un po' ?.\ soldi. In linguaggio burocratiio. 'a richiesta è un «atto di voJo'iiHria giurisdizione», e cioè si può fare senza l'aiuto di un av icàtb, risparmiando così lu parcella) Ma ci sono comunque delie sp je. La procedura, poi, non è la sUssa, ce n'è una per il nome e una per il cognome, più difficile da cambiare. L'ordinamento in vigore risale a un Regio decreto del 1939. L'istanza di cambiamento va fatta alla Procura della Repubblica della Corte d'Appello. Per cambiare il nome di battesimo, o un cognome ridicolo, la domanda deve essere presentata alla Procura del comune di nascita. Per il cognome va bene anche la Procura del comune di residenza: in questo caso, infatti, decide il Guardasigilli e non il Procuratore generale. Diversi sono anche i documenti da produrre. Per il nome, accento alla domanda serve una giustificazione, e magari dei documenti che provino (come nel caso di Carmen Lasorella), che l'interessato effettivamente si chiama in modo diverso da come risulta nell'atto di nascita. Per cambiare il cognome, invece, è richiesto il parere di genitori e nonni, se ancora viventi, o dei familiari che si chiamano allo stesso modo. Una volta accolta la domanda, per il nome, il Procuratore Generale emette un provvedimento, mentre per il cognome è il ministro di Grazia e giustizia che fa un decreto. Entrambi gli atti vanno pubblicati nella Gazzetta ufficiale e affissi nell'albo pretorio del comune di nascita e di residenza. Trascorso il termine di 30 giorni dalla pubblicazione, l'interessato deve ritirare una copia della Gazzetta e farsi notificare dal messo comunale l'avvenuta pubblicazione. Il tutto va restituito alla Procura che invita l'ufficiale del comune di nascita a cambiare lo stato civile e a dare indicazioni per tutte le successive modifiche. Attualmente, l'intera operazione può durare 4-5 mesi e arriva a costare, fra bolli e pubblicazioni, fino a 300-400 mila lire. Ma quasi mai chi vuole cambiare il nome di battesimo si vede rispondere di no. Ed è raro il rifiuto anche per chi modifica solo il cognome. IJ.arb.] Carmen Lasorella è nata a Matera ma è potentina d'adozione, ora vive a Berlino
Persone citate: Carmen Lasorella
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