Il killer arrivo puntuale
Il killer arrivo puntuale LA STORIASI RIPETE IN MEDIO ORIENTE Il killer arrivo puntuale Dm giorni dopo la pace del Mar Rosso L'attentato di ieri, isolato o frutto di un'operazione programmata dai gruppi che hanno fatto tanti morti fra i turisti e i civili in Egitto, e che contano a centinaia e a migliaia i loro morti giustiziati sul selciato del Cairo e i loro prigionieri, è un gesto che ripropone cupamente la tragedia mediorientale nella sua infinita ripetitiva sequenza, e che grida, così come lo hanno riproposto domenica gli attentati di Haifa e di Tiberiade: la pace è là, a portata di mano; la colse Sadat, la colse più tardi Rabin, e poi dalle sabbie e dalle città rumorose di quest'area del mondo uscì ancora e ancora il mostro della fede cieca, e li uccise. Adesso, ci prova di nuovo. Mubarak solo due giorni prima aveva ospitato a Sharm el-Sheikh Ehud Barak, Arafat, re Abdullah, e Madeleine Albright che si erano scambiati reciproche promesse di pace. Tutti i presenti avevano ringraziato l'ospite, Mubarak, per il ruolo giocato dall'Egitto. Ed ecco l'attentatore, puntuale. Oltretutto Sharm el-Sheikh conserva ancora la memoria del summit antiterrorismo in cui molti leader arabi, insieme con Shimon Peres e Bill Clinton, l'avevano giurata a tutti i fanatici: Mubarak aveva marciato per mano insieme agli altri, e il nemico era un vero nemico, uguale per tutti, l'interesse di lavorare insieme autentico, il pericolo per l'integralismo da una simile alleanza, tangibile. Con l'avvento di Netanyahu a pri¬ mo ministro d'Israele, Mubarak aveva levato rimproveri e minacce molto severi. Aveva anche lasciato che la sua stampa e i suoi intellettuali si lanciassero in polemiche e satire così accanite contro gli ebrei da apparire in certi casi antisemiti. Ma appena Barak è stato eletto, Mubarak, l'ex pilota educato in Russia, ricostruttore dell'esercito, eroe della guerra del Kippur, restau¬ ratore dei rapporti con il mondo arabo dopo la morte di Sadat, ha ripreso immediatamente il suo disegno strategico: la pace mediorientale col riconoscimento da parte del mondo intero del ruolo dell'Egitto come fondamentale. Maggiore, certo, di quello della Siria, della Giordania, in quanto primo fra i Paesi arabi moderati. E' solo l'Egitto, secondo la strategia di Muba-
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