Spd, cambio al vertice dopo la disfatta di Emanuele Novazio
Spd, cambio al vertice dopo la disfatta Spd, cambio al vertice dopo la disfatta Sostituito il responsabile organizzativo del partito Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Il giorno dopo la disfatta alle regionali in Brandeburgo e nella Saar, l'Spd «tira le conseguenze», come aveva annunciato alla vigilia il cancelliere Schroeder, duramente criticato alla riunione della direzione del partito, ieri pomeriggio: Ottmar Schreiner, uomo di Lafontaine, lascia il vertice socialdemocratico, mentre Franz Muentefering - attuale ministro dei Trasporti e molto vicino a Gerhard Schroeder - ne diventa segretario generale. Spetterà a lui «riorganizzare l'Spd», come ieri sera gli ha chiesto il Cancelliere evocandone «la professionalità e le qualità» che, un anno fa, erano state decisive per il trionfo socialdemocratico alle elezioni generali. «L'Spd dovrà riavvicinarsi agli elettori, avere la maggioranza al Bundestag non basta», ha promesso il nuovo uomo forte socialdemocratico, prossimo a lasciare il governo per dedicarsi a tempo pieno al partito. «Le nostre attuali gravi difficoltà, che certamente esistono, non hanno niente che fare con i contenuti della nostra politica, ma con l'immagine di disunione che diffondiamo», gli fa eco il ministro delle Finanze Hans Eichel. Se Gerhard Schroeder - in gravissima crisi di immagine e considerato dai tedeschi troppo debole per tenere a freno e ricomporre l'Spd - affida a Muentefering le speranze di una svolta nel partito, le prossime settimane si annunciano durissime per il Cancelliere. La débàcle nel Brandeburgo e nella Saar minaccia di ripetersi domenica prossima alle regio- nali in Turingia e, soprattutto, alle comunali nel Nord-Reno Vestfalia, roccaforte socialdemocratica nella quale città storicamente rosse come Colonia e Dortmund passeranno alla Cdu. Di certo dopo la doppia durissima sconfitta di domenica scorsa governare è diventato più difficile, per Schroeder. Al Bundesrat, la Camera delle regioni alla quale spetta l'ultima parola nell'approvazione di molte leggi importanti, la maggioranza dei Laender a guida socialdemocratica - già compromessa dalla sconfitta dello scorso febbraio in Assia - è sempre più risicata (26 seggi su 69), e comunque insufficiente a far passare i provvedimenti più delicati, che richiedono 35 voti. ■ Nonostante l'impegno a «non fare ostruzionismo» preso ieri dal leader della Cdu Schaeuble - che attribuisce la vittoria soprattutto «agli errori di Schroeder e del governo rosso verde» - Schroeder dovrà trattare con l'opposizione, che dispo¬ ne di 24 seggi ma 6 a sua volta priva della maggioranza assoluta. Il ricorso al «mediatore indipendente» - previsto dalla Costituzione e in passato utilizzato spesso da Helmut Kohl - è una via d'uscita ma non risolverebbe i problemi del governo: la soluzione proposta dal mediatore deve infatti tornare all'esame del Bundestag e del Bundesrat, e impone comunque una trattativa fra maggioranza e opposizione. La prima occasione di confronto alla Camera delle regioni sarà il piano di austerità appena approvato dal governo, e al centro di durissime critiche anche da parte della sinistra socialdemocratica, per i tagli ai sussidi di disoccupazione e l'aggancio delle pensioni per due anni all'inflazione. 11 ministro Eichel, che del pacchetto è l'artefice, è convinto che il provvedimento finirà per passare: «Un Paese industriale non può fermarsi», avverte. Ma Schaeuble invita l'Spd a fare concessioni. Lo stesso Kohl ha invitato ieri il governo a trattare «al più presto» sulle pensioni. «Renderemo il Bundesrat il punto di forza e di slancio della politica tedesca», promette uno dei suoi vice, l'ex ministro della Difesa Volker Ruehe. Difficile, per l'Spd, sarà soprattutto digerire la sconfitta nella Saar, il Land di Oskar Lafontaine dove da quindici anni il partito governava con la maggioranza assoluta. Alle nazionali del settembre scorso, i socialdemocratici sopravanzavano di 20 punti la Cdu; oggi il partito di Schaeuble supera l'Spd di 8 punti e con Peter Mueller guiderà il governo locale, che sarà di grande coalizione. La stessa formula dovrebbe essere scelta dall'Spd nel Brandeburgo, un Land orientale nel quale la Cdu tradizionalmente in difficoltà ' all'Est - ha guadagnalo 15 punti. L'alternativa, qui, sarebbe un'alleanza fra l'Spd e i post comunisti della Pds: una soluzione difficile, per le sue ricadute nazionali.
Luoghi citati: Assia, Berlino, Brandeburgo, Dortmund, Saar
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