«Simone fu il nostro angelo»

«Simone fu il nostro angelo» «Simone fu il nostro angelo» I volontari: andò in Albania e organizzò il campo profughi ROMA «1 super-obiettori sono tanti», assicura Roberto Della Seta, portavoce nazionale di Legambiente, che ogni anno accoglie 600 volontari del servizio civile: la loro azione è importante, qualche volta vitale. L'ultima storia di coraggio e di gloria risale alla guerra in Kosovo. L'«eroe», in questo caso, è Simone, giovane obiettore in servizio a Legambiente il cui cognome resta anonimo perché al tempo il ragazzo è partito per l'Albania senza autorizzazione. Della Seta, che cosa ha fatto di tanto importante Simone? «A pochi giorni dai primi bombar¬ damenti della Nato, quando noi di Legambiente ancora non ci eravamo organizzati per partire, Simone è andato, da solo, in Albania. Ha preso contatti con dei kosovari rifugiatisi alla rinfusa a Keravasta, in una zona paludosa dell'Albania orientale. Non avevano nulla, neanche un telone di plastica sotto cui riparsi. Grazie a Simone Legambiente è riuscita a organizzare un vero e proprio campo profughi, mandando decine di volontari, fra cui molti altri obiettori. Altre centinaia di kosovari sono arrivate nel corso dei mesi, e noi li abbiamo nutriti e accuditi». E poi? «Di quel campo Simone è stato il coordinatore, il punto di riferimento per tutta la guerra. E, quando sono cessati i bombardamenti, era diventato tanto amico di Muhammed, il capo della comunità kosovara, che ha riaccompagnato a casa l'intera colonia di profughi». A parte Te eccezioni, qual è la funzione degli obiettori all'interno di Legambiente? «Centrale, basti pensare che il nostro attuale presidente, Ermete Realacci, è entrato come obiettore. E non è l'unico dirigente che ha questo trascorso, la maggior parte dei "quadri" viene dal servizio civile. L'apprendistato, in Legambiente, e in molte altre associazioni analoghe, si fa in larga parte tramiteTobiezione di coscienza». Perché? «Intanto perché i giovani restano da noi un anno e hanno così tutto il tempo di sensibilizzarsi alle cause in cui crediamo. E poi assumono una competenza che possono spendere nel mondo del lavoro». Senza obiettori come farete? «Sopravviveremo, con difficoltà. Abbiamo 600 domande all'anno. Dieci anni fa non erano neppure una cinquantina. Proprio grazie al servizio civile, negli ultimi anni, c'è stato un avvicinamento fra la società e il terzo settore. L'associazionismo sarà sicuramente ridimensionato, a tutti i livelli. Per noi il danno sarà minore che per la Caritas o la Croce rossa, che fanno assistenza sanitaria sul campo. Il sostegno al disagio fisico e mentale non si improvvisa in due giorni, i malati ne soffriranno». Si può rinunciare al servizio civile? «Se verrà abolito, non ci sarà più un'occasione in cui tutti i giovani lavorano per la collettività: questa era una funzione accessoria, ma formativa, della leva obbligatoria. Ora, paradossalmente, c'è meno bisogno della difesa, mentre il servizio civile è diventato necessario alla società». 0. arb.]

Persone citate: Della Seta, Ermete Realacci, Muhammed, Roberto Della Seta, Simone Legambiente

Luoghi citati: Albania, Kosovo, Roma