Testa: essere obiettore significa sgobbare di Roberto Ippolito

Testa: essere obiettore significa sgobbare Il presidente dell'Enel ricorda i tempi di Legambiente e i ragazzi destinati al servizio civile Testa: essere obiettore significa sgobbare «Ma ora a questi giovani bisogna dare qualche incentivo» Roberto Ippolito ROMA Che fatica... «Tanto lavoro, tanto impegno, si è sempre sgobbato» ricorda Chicco Testa, oggi presidente dell'Enel e ieri presidente della Legambiente. E proprio nella qualità di numero uno dell'associazione, Testa è stato fra i primi a utilizzare i giovani destinati al servizio civile in seguito al rifiuto del militare con l'obiezione di coscienza. Un sistema, però, che potrà decadere se il Parlamento approverà il disegno di legge per l'abolizione della leva obbligatoria: il servizio civile, così come è congegnato attualmente, perderebbe infatti la ragione di esistenza. E pertanto le associazioni di volontariato non potrebbero più giovarsi delle prestazioni degli obiettori. Finisce un'epoca. Che impressioni ha, presidente Testa? «Il servizio civile, finora svolto attraverso alcune associazioni di volontariato, è stato sicuramente una bella esperienza. All'inizio la Legambiente poteva contare su tre-quattro obiettori l'anno. Poi il numero è via via cresciuto. Ed è sempre stato chiaro che stare con noi significa lavorare seriamente, non è mai stato il modo per evitare la leva». Quindi un bilancio positivo dal suo punto di vista? «I giovani hanno lavorato: noi avevamo bisogno di loro e loro hanno utilizzato il periodo del servizio civile per arricchire davvero la propria formazione». Ma cosa fa un obiettore che viene assegnato alla Legambiente? «Tutte le attività che si possono svolgere all'interno di un'as3ociazione di carattere ambientale: da quelle amministrative a quelle organizzative; dal fattorinaggio alla segreteria. Poi c'è la partecipazione alle campagne, come la Goletta verde che indaga sulle condizioni del mare italiano e ha richiesto uno sforzo sempre più elevato». E ora... «E ora è un peccato che questa esperienza, cosi come è stata possibile realizzarla, stia volgendo al termine. E' stata senza alcun dubbio molto importante, ma era una situazione anomala». Perchè anomala? «Il volontariato non può dipendere dal servizio militare. Le due questioni sono indipendenti, devono essere completamente sganciate. E d'altra parte devo anche dire che io considero giusta l'abolizione della leva». Perciò lei non si unisce a quanti criticano l'abolizione del servizio civile per effetto del superamento di quello militare? «Il volontariato non può essere la conseguenza del fatto che ci sono persone che non inten¬ dono svolgere il servizio militare. Capisco che adesso per tante associazioni si profila il problema del mancato arrivo degli obiettori con i quali realizzano i loro programmi. Ma non considero normale che si sia affermato un grosso settore di volontariato come conseguenza dell'obiezione di coscienza». Da parte del governo viene ipotizzato anche il varo di un disegno di legge per il servizio civile. «A questo punto devono essere studiate tutte le soluzioni più idonee per affrontare la nuova situazione e tener conto di tutti coloro che dedicano una parte del loro tempo a favore del volontariato». Lei ha qualche idea precisa? «E' opportuno riflettere con attenzione sulle soluzioni che possono essere le più disparate: per esempio la concessione di un salano minimo per i volontari oppure l'assegnazione di punti per l'attività svolta da far valere in occasione dei concorsi pubblici». Insomma sta immaginando delle forme di riconoscimento? «Mi sembra giusto considerare che un ragazzo dedichi un certo periodo di tempo al volontariato. Del resto anche la nuova legge sugli esami di maturità ne tiene conto. Già oggi le attività di volontariato vengono segnalate nei curricula professionali. Un'altra ipotesi può ossero l'attribuzione di aiuti alle associazioni che utilizzano volontari». «Per molti giovani è stata un'esperienza positiva, peccato che stia per terminare» «La leva andava abolita e le associazioni non devono dipendere dal rifiuto della naja» Ragazzi impegnati nel servizio civile. A sinistra, il presidente dell'Enel Chicco Testa, ex presidente di Legambiente

Persone citate: Chicco Testa, Testa

Luoghi citati: Legambiente, Roma