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Deserto il corteo anti-gay L'Arci: un segno di civiltà Torre del Lago, torna la pace dopo le aggressioni Deserto il corteo anti-gay L'Arci: un segno di civiltà TORRE DEL LAGO Tanti i poliziotti, decine. Pochi i manifestanti: 150 ne hanno contati le forze dell'ordine, includendo evidentemente anche i curiosi di passaggio che ieri mattina hanno assistito per caso al comizio antigay organizzato a Torre del Lago. Insomma, dopo la clamorosa contestazione dello spettacolo sospeso dell'agosto scorso, sulle rive del lago si respira un'aria di tregua se non proprio di pace - tra abitanti e omosessuali. C'è chi parla senza mezzi termini di fiop tanto che Alessio De Giorgi, presidente dell'Arcigay Pride, ringrazia la popolazione «ingiustamente bollata come intollerante, incivile, razzista». Nemmeno i commercianti hanno abbassato le saracinesche. «E' una delle ultime domeniche di apertura - hanno commentato -, chi ce lo fa fare di rinunciare all'incasso?». Il portavoce di «Ambiente e Futuro Versilia», Armando Mancini, rincara: «Bene ha fatto la Pro loco a tenersi fuori da questa iniziativa, dimostrando equilibrio e intelligenza». Gli sconfìtti parlano addirittura di «boicottaggio politico». Ma non demorde l'organizzatore delle due manifestazioni, Franco De Rossi, leader del movimento «Uniti per lo sviluppo». Prima di lasciare la piazza con le pive nel sacco ha commentato: «Dodicimila cittadini non possono integrarsi con quattromila fra gay, transessuali, nudisti, scambisti. Dobbiamo opporci all'indifferenza dell'amministrazione comunale di Viareggio nei confronti dei residenti a favore di un'immagine del territorio così irreale». Guerra dunque al turismo gay e ad ogni «altra forma di devianza sociale». Ma con De Rossi sembrano rimasti in pochi a volerla combattere. Nel frattempo il Comitato giovanile Adelante di Camaiore, in collaborazione con l'Arcigay, ha organizzato per il 17 settembre un confronto sul tema dell'intolleranza, [d.ba.]