Un doppio giallo dietro la donna uccisa a Palmi
Un doppio giallo dietro la donna uccisa a Palmi Omicidio collegato a quello del maresciallo Un doppio giallo dietro la donna uccisa a Palmi Una pista passionale unisce i delitti Le vittime conoscevano gli assassini Rocco Valenti REGGIO CALABRIA Una 40enne ammazzata con sette colpi di pistola 7,65 e un sottufficiale della Marina seviziato, dato alle fiamme e morto il giorno dopo in ospedale. Due fatti diversi, accaduti a distanza di tre giorni l'uno dall'altro e in posti differenti (se pure vicini). Due vicende che fino a ieri parevano andare per la loro strada e che, invece, potrebbero essere unite da un unico mistero. Quando, ieri, i carabinieri hanno identificato la donna trovata uccisa sabato mattina in una zona di campagna di Palmi, si sono resi conto che nella sua vita ci sono almeno tre elementi che fanno pensare a quella del maresciallo Antonio Capone, 44 anni, morto dopo essere stato attirato in una trappola. Lei, la donna assassinata, è Concetta Tripodi, 40 anni, di Bagnara Calabra, 4 figli, un carattere riservato e una vita del tutto indipendente da quella del marito. Messina, Bagnara e una pista passionale: sono questi i tre elementi comuni ai due delitti. A Messina Capone prestava servizio nella base «Marisicilia», come del resto il marinaio Carmelo Cutrupi, 20 anni, in carcere con l'accusa di essere stato uno degli assassini del maresciallo; ma a Messina, vive anche il marito di Concetta Tripodi; l'uomo gestisce una pescheria, la stessa nella quale la donna si recava a dare una mano, facendo però poi rientro in Calabria in giornata. Di Bagnara è dunque Cutrupi, ma qui abitava anche la Tripodi. E poi c'è il movente passionale. Il maresciallo Capone (che era di Siderno ed era sposato ma che, secondo quanto accertato dalla polizia, solo saltuariamente faceva ritorno a casa), avrebbe avuto relazioni sentimentali con donne sposate, anche 40 fjnni e anche della zona di Bagnara; per questo sarebbe stato ricattato da Cutrupi e da altri e poi sarebbe stato ucciso proprio perché, stanco di essere tenuto sotto scacco, aveva deciso di raccontare tutto alla polizia. Di quei ricatti, per altro, oltre a parlarne (facendo il nome di Cutrupi come uno dei suoi aguzzini) ai poliziotti prima di morire, il maresciallo aveva scritto in una lettera-memoriale preparata prima di recarsi a quell'appuntamento allo svincolo autostradale di Scilla, proprio perché temeva di essere ammazzato. Concetta Tripodi conosceva bene il suo assassino? Nessun segno lascia pensare a tentativi di fuga della donna. Chi l'ha ammazzata l'ha fatto d'impeto, cogliendola di sorpresa. Due gialli che sembrano sfiorarsi. Troppe coincidenze per essere relegate al caso.
Luoghi citati: Bagnara Calabra, Calabria, Messina, Palmi, Reggio Calabria, Siderno
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