Una leadership che non convince di Gian Enrico Rusconi

Una leadership che non convince Una leadership che non convince Gian Enrico Rusconi MAI sconfitta elettorale era stata tanto annunciata. Schroeder da settimane aveva già anticipato che la sua politica sociale ed economica non sarebbe cambiata, perché darà i suoi frutti soltanto nel tempo. Giusto in tempo per convincere gli elettori della tornata elettorale nazionale fra un paio d'anni. Prima di allora, Schroeder è disposto ad affrontare stoicamente altre sconfitte regionali. Ci vuole carattere e convinzione per tenere questa posizione. Ma la prova vale per l'intero gruppo dirigente socialdemocratico. Cancelliere e dirigenza della Spd devono smettere di dare l'impressione che il governo stia impostando una politica decisa quasi arbitrariamente al vertice. Una politica che la dirigenza del partito in fondo non condivide. In questo modo non solo si indebolisce il governo ma si manda un pessimo messaggio al proprio elettorato, che in effetti reagisce con l'incertezza e con l'abbandono. Schroeder sta rivelando difetti di leadership (non solo di stile e di comunicazione) soprattutto nei rapporti con i partners sindacali e sociali. Ma raramente si è visto un Cancelliere attaccato così apertamente dall'interno. In questo contesto il ruolo di Oskar Lafontaine, antagonista occulto, risulta ambiguo forse al di là delle sue intenzioni. La questione ovviamente non è solo di competizione personale, perché sono venuti alla luce gli equivoci del successo socialdemocratico nelle elezioni dello scorso anno. Successo costruito attorno ad aspettative contrastanti: il rilancio di tradizionali distanze socialiste, una forte domanda ecologista e insieme esigenze di modernizzazione, etichettate come «Nuovo centro». Ci sono voluti mesi prima che Schroeder identificasse una linea operativa. Ma francamente finora sono mancati risultati spendibili elettoralmente. Un punto tuttavia è chiaro: l'elettorato che disapprova Schroeder non va a sinistra ma a destra. Che senso hanno le furibonde critiche dei compagni di sinistra?

Persone citate: Oskar Lafontaine, Schroeder