Doppio ko per Schroeder di Emanuele Novazio
Doppio ko per Schroeder In due Laender storicamente fedeli alla Spd l'opposizione riesce a riguadagnare posizioni sulle politiche Doppio ko per Schroeder Battuto nella Saar e in Brandeburgo Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Trionfo della Cdu e pesantissima sconfitta per Gerhard Schroeder all'avvio dell'autunno elettorale tedesco: un crollo addirittura nel Brandeburgo, dove l'Spd ha perso quasi 15 punti precipitando dal 54,1 al 39,5%, e dove accanto all'ottimo risultato dei post comunisti della Pds - che col 23,5% (+5%) si conferma partito squisitamente «orientale», in grado di drenare le delusioni e le durezze della riiiriificazione - va segnalato l'ingresso nel parlamento locale dei neonazisti della Dvu, al 5,2%. Durissima sconfitta anche nella Saar dove il partito, rappresentato dal leader della sinistra critica con il Cancelliere, Reinhard Klimmt, ha perso 5 punti rovinando al 44,4%. «Siamo stati sconfitti perchè gli elettori non hanno appoggiato il nostro piano di risanamento», ha ammesso a caldo il Cancelliere: «Ma ai tagli non ci sono alternative». La Cdu, al contrario, guadagna quasi 8 punti nel Brandeburgo, dove sfiora il 26,5% e riesce a imporre un cambio della guardia; e quasi 7 nella Saar, dove balza al 45,5% e diventa il primo partito, obbligando dopo 14 anni l'Spd a una spartizione del potere. Undici mesi dopo il trionfo alle elezioni nazionali che hanno messo fine a 16 anni di «era Kohl» e consacrato Schroeder alla guida del Paese, dunque, gli elettori tedeschi presentano un conto molto salato e amaro all'Spd e al suo leader. Mai come ieri un voto regionale ha avuto il significato di un test, per un partito e un Cancelliere in aperta crisi di credibilità, come confermano i sondaggi nazionali. A niente è servito il tentativo dei presidenti regionali uscenti, entrambi Spd, di prendere le distanza dal governo: Klimmt e il* suo collega Stolpe, che governavano con la maggioranza assoluta, hanno criticato con durezza il piano di austerità di Schroeder, minacciando addirittura di non votarlo al Bundesrat se non sarà modificato in favore di pensionati e disoccupati. Ma la presa di distanze non è riuscita a evitare la drammatica caduta di consensi. Il crollo socialdemocratico è stato del resto troppo forte, troppo impetuoso, troppo netto in entrambe le regioni, per essere attribuito a fattori locali e marginali rispetto alle grandi scelte nazionali. Nel Brandeburgo e nella Saar, l'Spd ha perso voti - sia a sinistra sia a destra - perchè Schroeder non è riuscito a far chiarezza sulla linea politica del partito e del governo. E perchè non è riuscito a mantenere le promesse elettorali: sul rilancio dell'occupazione, sul nuovo corso fiscale, sul patto fra generazioni e sulla riforma delle pensioni. Gli elettori gli hanno ricordato che questa sua incapacità ha un prezzo. Dopo il voto di ieri e in attesa di altri appuntamenti molto delicati (domenica in Turingia, il 19 in Sassonia, il 10 ottobre a Berlino), la pressione sul Cancelliere è dunque fortissima: Schroeder deve riavviare le riforme per snellire il Welfare e rilanciare l'economia, e insieme non abbandonare i principi di solidarietà sociali nei quali si riconosce l'Spd. Deve «modernizzare» e «conservare» insieme: da questo punto di vista, il vero conto lo presenteranno gli elettori del Nord Reno Vestfalia, la roccaforte socialdemocratica che l'anno prossimo rinnoverà il suo governo. Più delle cinque elezioni regionali previste fra ieri e la metà di ottobre, sarà quel voto a dare un segnale sul destino politico di Schroeder. A indicare se il «rossoverde» è più di un episodio. Il voto di ieri rafforza d'altro canto l'inversione di tendenza per la Cdu di Schaeuble, reduce dalla più pesante sconfitta elettorale della sua storia, alle generali dello scorso settembre. I sondaggi confermano che il trend è nazionale, e che una parte consistente dell'elettorato moderato sedotto dal «nuovo centro» di Schroeder sta ritornando alla Cdu. Soltanto 41 elettori su cento tornerebbero oggi a scegliere il partito di Schroeder, in caso di rinnovo del Bundestag. Il Cancelliere ha ammesso a caldo «Siamo stati sconfìtti perché gli elettori non hanno appoggiato il nostro piano di risanamento ma ai tagli non ci sono alternative» km Il Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder equi a fianco il leader dei neonazisti Gerhard Frey
Luoghi citati: Berlino, Brandeburgo, Sassonia
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