Daghestan, la vendetta di Anna Zafesova

Daghestan, la vendetta Raso al suolo un palazzo abitato dai familiari dei militari di Mosca, si scava ancora tra le macerie Daghestan, la vendetta Attentato fa strage di russi: 50 morti Anna Zafesova MOSCA La guerriglia nel Daghestan, quasi soppressa dall esercito nei giorni scorsi, si riaccende con nuova drammatica violenza, coinvolgendo ormai tutto il territorio della repubblica. Sabato notte l'esplosione di un'autobomba ha raso al suolo un palazzo abitato da militari russi, uccidendo decine di persone. £ ieri all'alba i fondamentalisti ceceni hanno ripreso l'offensiva, sconfinando contemporaneamente in due direzioni e trasformando tutto il Daghestan in campo di battaglia. Cacciati dal distretto di Botlikh dieci giorni fa, gli islamisti hanno promesso di tornare e hanno minacciato anche di passare a metodi terroristici. Una promessa che si (': avverata sabato sera, quando un'esplosione assordante ha scosso la città di Buinaksk, sede delle truppe russe. La potenza dell'ordigno deve essere stata enorme: il palazzo dove abitavano le famiglie dei militari russi è diventato in pochi secondi un cumulo di maceria. La portata delle distruzioni è stata tale che anche gli edifici circostanti - distanti un centinaio di metri sono stati seriamente danneggiati. Quasi tutti gli inquilini erano in casa: erano le 10 di sera e la tv avova appena cominciato a trasmettere la partita di calcio FranciaUcraina. Per il momento dallo macerie sono stati estratti 22 corpi, ma si teme che le vittime siano molte di più: molti parenti, appena ritrovati i corpi, li hanno portati via per seppellirli subito, come vuole la regola islamica. Quindi si è proceduto a un calcolo di quelli che mancavano all'appello. Il Consiglio di Stato del Daghestan ha reso noto questa prima stima: i morti potrebbero essere almeno 50. La tragedia comunque avrebbe potuto assumere delle dimensioni ancora più tragiche: ieri mattina, mentre tutta Buinaksk era ancora sotto shock, su una delle strade della città è stata trovata una seconda autobomba a orologeria. La polizia è riuscita a disinnescarla un quarto d'ora prima dell'esplosione. Era di una potenza terrificante: 1 tonnellata di esplosivo. Secondo i piani degli estremisti, l'ordigno avrebbe dovuto esplodere alla stessa ora dell irruzione di nuove forze islamiste nella repubblica. All'alba il confine tra la Cecenia e il Daghestan è stato rotto in due punti e 2000 guerriglieri - guidati dal comandante Shamil Bassaev - si sono riversati nel¬ l'interno della repubblica occupando subito quattro villaggi. Bassaev - che è ansioso di vendicare la morte di suo fratello Shirvani, ucciso nelle battaglie dei giorni scorsi - punta contemporaneamnete in due direzioni: Novolaksk e Khassaviurt. A Novolaksk conta sull'aiuto di Nadir Khacilaev, deputato della Duma e latitante, leader dell'etnia locale dei laki. La zona di Khassaviurt invece è popolata soprattutto da ceceni che potrebbero allearsi con gli invasori che appar¬ tengono alla stessa etnia. Secondo il controspionaggio russo, la meta principale degli estremisti è proprio Khassaviurt, che vorrebbero far diventartela capitale dello «Stato islamico indipendente». I militari russi sono stati colti completamente di sorpresa e i ceceni sono riusciti a trincerarsi prima che venisse loro opposta resistenza. Una colonna corazzata russa che ha tentato di entrare a Novolaksk, è stata bloccata e costretta alla ritirata. I guerriglieri sono anche riu¬ sciti a prendere sotto controllo un pezzo di strada impedendo l'arrivo dei rinforzi nemici. Una situazione drammatica per i militari russi, co stretti ora a combattere in tre focolai: da qualche giorno è in corso l'operazione contro gli islamisti a Kodor, dove l'offensiva dei russi si è impantanata da 48 ore, dopo che le perdite sono diventate troppo grandi. Il Daghestan ora e tutto teatro di guerra e - giudicando dall'esperienza dei giorni scorsi - Mosca non ha le forze militari per fermarla rapidamente. Disinnescato un secondo Duemila guerriglieri ceceni ordigno che avrebbe dovuto varcano il confine e occupano scoppiare a poca distanza di nuovo quattro villaggi Il ritrovamento di una delle vittime da parte dei soccorritori sotto le macerie dell'edificio crollato. Nella foto a destra, una immagine dall'alto dell'isolato della strage

Persone citate: Bassaev, Nadir Khacilaev, Shamil Bassaev

Luoghi citati: Cecenia, Daghestan, Mosca