SORRISI, GLAMOUR E AFFARI

SORRISI, GLAMOUR E AFFARI SORRISI, GLAMOUR E AFFARI inviata a CERNOBBIO Tutto esaurito per il venticinquesimo compleanno del workshop Ambrosetti d'autunno, dove il premio della passerella va a tre dinamici piccoletti: José Maria Aznar, primo ministro del governo spagnolo e grande mattatore della seconda giornata, Silvio Berlusconi, capo dell'opposizione italiana che in onore di Aznar passa a Villa d'Este una mattina e un pomeriggio, e Yasser Arafat, un'apparizione lampo tra la firma della pace in Egitto e la visita a papa Wojtyla. Breve anche il passaggio di Romano Prodi, che ha fatto pace con Alfredo Ambrosetti dopo il gelo calato quattro anni or sono. Foto di famiglia per Cesare Romiti, la moglie Gina e i due figli: Giorgio e Maurizio. Ben sette ministri italiani al dibattito di domenica: Visco, Scognamiglio, Salvi, Letta, Fassino, Maccameo e la grigiovestita Melandri. Il sindacato presente con Sergio D'Antoni l'«elegantone», i «Nobel» con Franco Modigliani, tornato arzillo e battagliero, e la fragile Rita Levi Montalcini, la Banca Centrale Europea con il suo presidente: l'olandese Wim Duisemberg dalla bianca chioma, accanito giocatore di golf, la Fiat con il vertice al gran completo: Gianni Agnelli, Paolo Fresco, Paolo Cantarella. Nella tre giorni a Villa d'Este il sorriso del fondatore dell'appuntamento di Cernobbio, Alfredo Ambrosetti, si allarga a vista d'occhio. Dopo i difficili autunni del-, l'era «manipulite», dopo qualche ricucitura e qualche recupero, ecco un'edizione in carta patinata, un clima disteso che sembra aver cancellato vecchie ruggini e vecchie battaglie e rimanda l'immagine di un mondo pacificato dove tutti si abbracciano, almeno nei quartieri alti della politica e degli affari, nazionali e internazionali. Archiviato il primo quarto di secolo del workshop, il preveggente Ambrosetti già cova la creche dei più giovani, ì congressisti del secondo quarto. Ecco passeggiare sulla terazza Alessandro Benetton, Bebbe Fumagalli (Candy), Guido e Paolo Banlla. Ecco inaugurata una prima assoluta: i «Leader del Futuro», dibattito dove due autorevoli maestri: Shimon Perez e la Montalcini incontrano quarantaquattro eredi di dinastie, nomi come Ercole Botto Paola, Marina Capretti, Francois Droulers, Mattia Malgaro, Marianna Marcucci, Alessandro Poli, Paolo Streparava, Ginevra Visconti Bassetti, Orsetta Vigorelli, Maria Antonietta Randazzo. Ma non è solo relax. Il presidente della Deutsche Bank, Rolf Breuer, chiacchiera con l'amministratore delegato dell'Ina Lino Benassi, incontra a tu per tu Fresco, quasi a sottolineare che l'Italia, per lui, resta «importante». Per la Banca di Roma c'è l'amministratore delegato Franco Brambilla, per il Monte dei Paschi Divo Gronchi mentre la Bnl schiera il vertice al gran completo: il presidente Luigi Abete, un po' ingrassato, e l'amministratore Davide Croff. n presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera arriva venerdì, bellissimo come sempre, ma solo. Riuscirà a vincere la gara per aggiudicarsi gli Aeroporti di Roma, per i quali sono in corsa anche il sindaco di Milano Albertini con la Sea, e la Gemina di Romiti? Tra i temi caldi le proposte governative sul Tfr, che costringono il povero presidente di Confìndustria Giorgio Fossa a ripetere mille e una volta posizioni e preoccupazioni. Per gli stranieri, che al Tfr non sono interessati, i fantasmi si chiamano Wall Steet, Giappone, guerre. Ne discu tono Karen van Miert, ex commissario Cee alla concorrenza, Helmut Schmidt che propone di tra sformare il Fondo Monetario in una sorta di super-Agenzia che controlli i prestiti ai Paesi, a rischio, il sudafricano De Klerk che chiede che i grandi Paesi nucleari pensino alla denuclearizzazione, come ha fatto lui in Sudafrica Dulcis in fluido, per l'ultima sera sotto la pioggia, Valentino sfila la «signora in rosso» Monica Bellucci- [v.sac.] I

Luoghi citati: Cernobbio, Egitto, Este, Giappone, Italia, Milano, Roma, Sudafrica Dulcis