Per Adr e Autostrade 48 ore decisive

Per Adr e Autostrade 48 ore decisive Per Adr e Autostrade 48 ore decisive Fra domani e martedì le dichiarazioni d'inien ROMA Si scaldano i motori sulla strada delle privatizzazioni del pianeta i ri. Due appuntamenti fanno entrare nel vivo il processo di dismissione: domani scadono i t.enn i ni per le manifestazioni di interasse per la società Aeroporti di Roma e dopodomani, martedì 7, quelli per le offerte preliminari non vincolanti per Autostrade, che probabilmente sarà la prima a finire sul mercato, come ha detto l'aliroieri lo stesso presidente dell'Iri Gian Maria Gros-Pietro (oggi impegnato a Torino in una tavola rotonda proprio sulle privatizzazioni nell'ambito del meeting annuale dell'Earie, l'Associazione europea per la ricerca nel campo dell'economia industriale). AEROPORTI DI ROMA. In vendita è il 54,2% delle azioni ancora nella mani dell'Iri. La società guidata da Gaetano Galia vanta numerosi pretendenti. Ci sono i due «fedelissimi»: la cordata Hermes (Edizione Holding di Benetton, Pirelli spa, Caltagirone, San Paolo-Imi, Comit, Cabo¬ to, Cambria) e quella De Benedetti (Cir, British Airport Authority, Banca di Roma). Ma la partita è diventata ancor più interessante e per nulla scontata negli ultimi giorni, con la discesa in campo di Gemina che guida una cordata cui partecipano il gruppo Falck, Bc Partners, Impregilo, Italpetroli e McDonald's. Non manca la Sea, che per ora si presenta in gara da sola, riservandosi di scegliere con chi allearsi. E Sea deve ancora decidere se presentare o meno il ricorso al Consiglio di Stato contro il decreto di privatizzazione che limita al 2% la quota acquistabile dalla società milanese. La lista dei pretendenti si allunga poi con una rosa di investitori istituzionali: Schroders, Barclays e Doughty Hanson. Il bando prevede un'of¬ ferta del 3% del capitale in opzione in misura uguale alla Regione Lazio, alla Provincia di Roma, al Comune di Roma e al Comune di Fiumicino. Perfezionata la procedura di vendita a trattativa privata, il singolo acquirente o i componenti della cordata, in base alla legge sull' Opa, dovranno lanciare un'offerta sulla quota del capitale di Adr che non è oggetto della procedura, cioè sul restante 45,8%. AUTOSTRADE. Gros-Pietro si ac•cinge a venderne una quota non superiore al 30% (ora controlla l'86%). Numerosi, anche per Autostrade, i pretendenti. In pista le Edizioni Holding di Benetton con la fondazione Crt, Unicredit, Ina, Guidalberto Guidi, l'autostrada catalana Ascesa e un gruppo di investitori bolognesi. Anche altri hanno bussato a Via Veneto: da McDonald's all'autostrada portoghese Brisa, dall'autostrada Torino-Milano di Marcellino Gavio all'Ut. Interessate sarebbero anche le autostrade francesi che fanno capo alla Cna. L'Iri ha comunque reso noto di aver ammesso alla seconda fase «òtto investi tori individuali e due cordate». ALITALIA. Sarà il 2000 /l'anno della privatizzazione della compagnia guidata da Domenici Cempella. Ad assicurarlo,, ai> che in questo caso, è state Gros-Pietro. I problemi tecnici da affrontare sono due: Il primo è modificare lo statuto di Alita lia per garantire la maggioran za del capitale in mani comuni tarie e tutetalre i diritti di volo. Il secondo è dotare la compa gnia di un azionariato che consenta una crescita in condizioni di stabilità e di «governance» efficiente FINMECCANICA. E' l'altra grande «scommessa» dell'Iri. Finmecca nica ha allo studio un aumento di capitale, che dovrebbe essere avviato entro settembre-ottobre. Serve una precisa direttiva del governo, perché questo por terà a una diluizione della partecipazione sotto il 50%. I tempi dell'operazione vanno sincronizzati sia con quelli delle alleanze europee di Alenia sia con quelli delle eventuali acquisi zioni che si potrebbero prospettare algiuppo. Poi toccherà a Alitalia e Finmeccanica Entro giugno 2000 Uri di Gros-Pietro deve vendere tutto e chiudere Il presidente dell'Iri Gian Maria Gros-Pietro