A Rigoni Stern il premio Pen Club di Maria Giulia Minetti
A Rigoni Stern il premio Pen Club Parma: si è aggiudicato la nona edizione con il libro «Sentieri sotto la neve» A Rigoni Stern il premio Pen Club Battuto per cinque voti Claudio Magris Maria Giulia Minetti inviala a COMPIANO (Parma) Sotto un'acqua scrosciante che ha impedito il dilungarsi di discorsi e applausi, Mario Rigoni Stern, col suo Sentieri sotto la neve, pubblicato da Einaudi, ha vinto la nona edizione del premio Pen Club Italiano. Cinque i concorrenti, ma il duello si è combattuto fra lo scrittore di Asiago, primo con 345 voti, e Claudio Magris, secondo a un'incollatura - solo cinque i voti di scarto con Utopia e disincanto, Garzanti Editore. Appena staccati gli altri, Giuseppe Pontiggia !/ contemporanei del futuro, Mondadori), Paolo Barbaro {Venezia la città ritrovata, Marsilio) e Sergio Romano {Confessioni di un revisionista, Ponte alle Grazie). Nonostante la sigla Pen significhi, in inglese «Poets Essaysts and Novelists», cioè poeti, saggisti e romanzieri, sono stati i saggi a dominare il campo. E sulla saggistica «dura», per intenderci quella di Romano, che nel suo libro ha cerca¬ to di «scrivere la storia di questo secolo come la storia di una guerra in tre atti - i due conflitti mondiali e la guerra fredda - finalmente finita e dove finalmente lo storico può esercitare un'obiettività impossibile prima, quand'era di necessità schierato» ha prevalso una più morbida memorialistica personale, le affettuose pagine di Rigoni Stern «che inglobano i ricordi di mio padre e mia madre, come se fossero diventati miei», e sono soprattutto ricordi di un modo di vivere in compagnia della natura oggi minacciato da une distruzione «che per me è più pericolosa della bomba della bomba atomica». Inquietudine anche nel libro di Pontiggia, che vede con preoccupazione 1 obi io dei grandi testi classici. E il timore di una relativizzazione culturale che porti ad accettare tutto e il contrario di tutto è presente anche in Magris. Di «universalismo estetico», invece, si occupa Barbaro nella sua esplorazione di Venezia, la cui bellezza è arduo definire e identificare perché «infinita», eppure così peculiare che il ritomo alla città della Laguna, per l'uomo che ha abitato a lungo altrove, sortisce ogni volta il risultato «di rendere simili fra loro tutte le altre città e sempre più diversa Venezia». Contento della vivacità culturale del premio Ferdinando Camon, presidente della sezione italiana del Pen Club (una delle più antiche, nata quasi contemporaneamente alla fondazione del Pen a Londra, nel 1921), peccato solo che il tempo spaventoso abbia un po' guastato la festa all'aperto. ^ Lo scrittore Mario Rigoni Stern
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