L'Etna è di nuovo
L'Etna è di nuovo Ieri sera l'allarme L'Etna è di nuovo CATANIA. Lapilli grandi come imoni, forti boati, una fitta pioggia di cenere e poi l'eruzione. Così ieri sera l'Etna ha ricordato a tutti che è un vulcano in piena attività. Lo straordinario spettacolo, seguito da migliaia di cittadini di un'ampia fascia pedemontana che va dagli abitati di Milo e S. Alfio fino al mare, a Giarre e Riposto, ha provocato disagi e apprensione, anche se gli esperti si sono affrettati a rassicurare tutti: «Si è trattato di una intensissima attività esplosiva da uno dei crateri sommitali - spiega il direttore dell'istituto di vulcanologia del Cnr, Giovanni Frazzetta - che ha immesso nell'aria materiale cosiddetto iuvenile. magma frammentato, schiumoso per via dei gas che, sprigionandosi, hanno provocato le esplosioni». Evidentemente era il preludio all'eruzione che un'ora dopo la fine della pioggia di lapilli è cominciata dal cratere dui Sud Est, che nella parte sommitale si è spaccato lasciando fuoriuscire una colata. I sismografi non hanno rilevato scosse, ma soltanto un forte aumento del livello del tremore, l'attività microsismica del vulcano provocata dai movimenti di gas e lava. La spessa coltre nera ha ricoperto tetti e strade ma, nonostante l'intensità del fenomeno, non ha causato la chiusura di strade e di autostrade, come era accaduto nel luglio dello scorso anno, quando un fenomeno simile aveva perfino costretto al blocco dell'aeroporto di Fontanarossa. Nello scalo, ieri sera, voli regolari. Gli addetti al controllo aereo si sono limitati a consigliare ai piloti di «allargare» il corridoio aereo, evitando di avvicinali troppo all'Etna. Sull'autostrada Messina-Catania, in un tratto di 5 chilometri tra Mascali e Giarre, sabbia nera e pietre hanno provocato rallentamenti nella circolazione e qualche piccolo incidente. |f. a.]
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