leva addio, Fora delle polemiche

leva addio, Fora delle polemiche Discordanti le reazioni politiche, allarme per la scomparsa dell'obiezione di coscienza leva addio, Fora delle polemiche Bertinotti: è sconcertante ROMA Anche se vuole abolire la leva obbligatoria, D'Alema non ironizza sugli obiettori di coscienza, anzi li stima. Palazzo Chigi smentisce le espressioni attribuite ieri al presidente del Consiglio da un quotidiano. «Massimo D'Alema - si legge in una nota - ha manifestato il suo apprezzamento per l'impegno del volontariato, sottolineando come sia necessario ed essenziale il servizio civile attualmente assolto dagli obiettori di coscienza». Assieme alla riforma del servizio di leva, D'Alema ha anche «ribadito l'impegno a procedere alla riorganizzazione del servizio civile incoraggiando la scelta volontaria». All'indomani della presentazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge che abolisce in cinque anni la leva obbligatoria per trasformare l'esercito in milizia volontaria, la proposta continua a far discutere. Secondo l'ex ministro della Difesa, Beniamino Andreatta, «in Italia non ci sono ancora volontari sufficienti per un esercito professionista. Il Sud, dove c'è eccesso di mano d'opera, non ha infatti tradizioni guerriere. Meglio sarebbe stato mantenere l'alternativa tra servizio civile e militare, con incentivi per la seconda opzione». Angelo Sanza (Ppi) giudica invece la riforma come «una scelta di modernizzazione, che include anche l'apertura dell'esercito alle donne». Ma bisognerà sollecitare i volontari e «favorire iniziative legislative che affrontino il ruolo del servizio civile e la sua funzione, centrale nel mondo della solidarietà e della tutela del bene comune». Molto negativo il giudizio di Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista: «Della decisione del governo penso tutto il male possibile. La ferma generale e popolare nasce da un'idea di rapporto fra popolo e nazione. Vorrei un allargamento dell'obiezione di coscienza. Invece è evidente che, cadendo l'obbligo della leva, viene meno anche l'obiezione. A che cosa si obietterebbe, infatti?». Dalle reazioni politiche si capisce che, oltre alla riforma dell'esercito, fa discutere la contestuale abolizione del servizio civile. Gli obiettori sono quasi 100 mila l'anno e, ripartiti fra le associazioni che operano nel terzo settore e gli enti locali, assicurano una serie di servizi sociali che altrimenti rischiano di essere automaticamente tagliati. Anche per Giovanni Bianchi, responsabile del Ppi dei rapporti con l'associazionismo, «il servizio civile è diventato negli ultimi anni una risposta ai bisogni della collettività a partire dalle fasce più deboli. Risponde a un'esigenza di impegno sia collettiva che personale». Di fronte all'abolizione della leva obbligatoria, quindi, protestano tutte le associazioni di obiettori. Ma l'allarme più grave viene in particolare da chi «usa» il servizio civile a fin di bene: l'Arci (2000 obiettori), le Acli (400), Legambiente (600), il Wwf (400), la Croce rossa (2500). «L'Arci soprawiverà dice il presidente, Tom Benetollo - ma di certo con tanti volontari in meno diminuirà anche la nostra azione sociale». Luigi Bobba, presidente delle Acli, spiega che «i 400 obiettori impiegati non potranno mai essere sostituiti da assunti. Il governo ha scelto di essere miope di fronte alla preziosa possibilità di contare su 100 mila giovani impegnati ogni anno nel terzo settore». E Legambiente propone addirittura di rendere «obbligatorio il servizio civile per ragazzi e ragazze. L'obiezione di coscienza, infatti, forma i giovani che spesso, grazie a noi, hanno trovato lavoro». «Se lo Stato vuole mantenere le attività di volontariato e di assistenza - accusano alla Croce rossa - dovrà trovare un siste¬ ma per assicurarci un contributo di personale. Abbiamo 40 mila volontari, 2500 sono obiettori. Sono dei jolly preziosi per le nostre attività quotidiane, dall'assistenza ai disabili, al trasporto dei dializzati, fino alla guida delle ambulanze: per mesi, 240 volontari sono stati in Albania. Il volontariato richiede spirito di sacrificio, bisogna essere educati a farlo. Il servizio civile è formativo, deve restare, permetteva allo Stato di sensibilizzare la gente alle esigenze del terzo settore. Toglierlo sarebbe uno sbaglio». fj. arb.J D'Alema: «I volontari sono una risorsa» Andreatta: «In Italia non ci sono i numeri per un esercito di soli professionisti» Sanza (Ppi): «Scelta di modernizzazione l'apertura alle donne» Il presidente del Consiglio Massimo D'Alema. A fianco, un'immagine di militari. In basso, il ministro della Sanità Rosi Bindi

Luoghi citati: Albania, Italia, Roma