«Salvate la famiglia a tavola» di Fabio Galvano

«Salvate la famiglia a tavola» I sociologi: con questa tradizione sparirà anche il rapporto tradizionale genitori-figli «Salvate la famiglia a tavola» Allarme dall'Inghilterra: abitudine che sta sparendo Fabio Galvano corrispondente da LONDRA Muore la famiglia. Dopo 16 anni scompare dai teleschermi, sconfitta dalla dura legge del marketing. La pubblicità dei dadi-carne, nell'Inghilterra del fast food e dei precotti surgelati, non ha più senso. I figli ormai sono cresciuti, neU'ultimo episodio annunciato con il clamore degli eventi storici sono rimasti soltanto i genitori. E mezza Inghilterra si è data appuntamento per dire addio alla famiglia Oxo (dal nome del dado-carne): forse un po' anacronistica, ma simbolo di tutto quello che è buono, ordinato, sensato nel disordine della società. Quello che nessuno si aspettava, forse, eia che l'addio al dado-carne si trasformasse in una veglia funebre per la famiglia inglese che sta morendo nel «big bang» del Millen¬ nio. «Salvate la famiglia», implora il «Times» riferendosi sì a quella della tv ma anche a quella di casa nostra. Perché quella famigliola attorno al tavolo - Philip, Katie e i loro tre figli, poi cresciuti e uno alla volta volati dal nido - è spettacolo sempre più raro nella realtà quotidiana. Il pasto familiare ha già subito colpi mortali e ha forse i giorni contati, sia come simbolo di compattezza familiare sia come strumento di quella compattezza: un'analisi sociologica del gruppo Parentline rivela che la famiglia come nucleo tradizionale ha 1 giorni contati, che per il 2010 più bambini saranno allevati da genitori single o da famiglie «allargate» che da tradizionali coppie di genitori. La «Oxo Family» diventa allora simbolo di una specie in estinzione, da salvare; un po' come la tigre nelle intenzioni del Wwf. A poco vale che da qualche parte - sulle pagine del «Guardian», per esempio - si additi che quella grande tradizione del pasto familiare, tutti seduti attorno al tavolo come in un rito sacro, è in Inghilterra una scoperta abbastanza recente, diciamo dopo la guerra, perché prima i bambini mangiavano in disparte se non in rare occasioni come a Natale o per un compleanno. Ma per chi dal 1983 segue le vicende di quella famiglia che si accontenta di un dado e non ha ancora scoperto aceto balsamico e surgelati, che preferisce conversare piuttosto che tenere la televisione accesa mentre è a tavola, questa è la fine non soltanto di un'era televisiva, ma anche di una reliquia d'Inghilterra così essenziale a tanti studi sociologici. La vita di famiglia, con quell'appuntamento fìsso che è il pasto tutti insieme, impone una struttura e un ordine all'esistenza dei singoli. Il cibo è importante, ma non la cosa più importante: l'elemento vitale è la conversazione, il più o meno spiccato grado di bonding - per usare una terminologia moderna - che essa favorisce. Le famiglie che mangiano insieme stanno insieme, si dice; ma la verità è che gli Oxo non sono più l'immagine dei milioni di nuclei familiari cui lo spot tv era diretto. Rappresentano, per dirla in linguaggio pubblicitario, un concetto di marketing ormai obsoleto. Faceva quasi tenerezza, quella famiglia con il padre procacciatore, la madre custode del focolare, i figli che sapevano stare al loro posto. Ma nella società di questo fine secolo un po' di cose sono cambiate: anche Katie va a lavorare e forse è il papà che adesso sbriciola il dado-carne nel condimento. Ma proprio per questo, con i figli che hanno un minore contatto quotidiano con i genitori e che sono circondati da televisori, computer e telefoni, il momento del pasto familiare - dicono i sociologi - diventa ancora più importante: per consentire un dialogo fra padri e figli, ma anche fra i ragazzi che hanno ormai un'esistenza così diversa l'uno dall'altro. Invece non è così. Ecco perché l'Inghilterra saluta con una punta di nostalgia la Oxo family: una rarità al giorno d'oggi, forse anche una stranezza, addirittura un'aberrazione sociale se è vero che dove ancora essa esiste è condannata a scomparire entro pochi anni. Come immagine rassicurante delle salde tradizioni familiari, come il dado nelle cucine a microonde, lo spot non teneva più. «Nel 2010 il numero dei single supererà quello dei bambini che potranno vivere con la mamma e il papà»

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