Adriatico in tempesta affondano 3 pescherecci
Adriatico in tempesta affondano 3 pescherecci Puglia, 2 pescatori morti e uno disperso Adriatico in tempesta affondano 3 pescherecci / marinai: tre mesi fermi per il Kosovo siamo stati obbligatila uscire lo stesso BARI Due pescatori morti, uno disperso, tre pescherecci affondati. È il bilancio di una drammatica notte nel mare Adriatico in tempesta a causa di una corrente di aria fredda proveniente dal Nord Europa. Al largo di Zapponeta, nel Gargano, è affondato il peschereccio «Matteo Vincenzo». Il proprietario, Francesco Brigida, 67 anni, di Manfredonia, è morto pochi minuti dopo essere stato condotto in ospedale. A bordo della barca c'erano anche i due figli di Brigida, Michele e Ivan Antonio, che sono stati dimessi dopo una serie di accertamenti in ospedale. L'imbarcazione di nove tonnellate di stazza era a due miglia dalla costa di Zapponeta quando è affondato. Al momento dell'incidente il peschereccio era con le reti al traino, su un fondale di oltre 10 metri, mentre il mare era forza 3-4, con un forte vento da levante. L'Sos è stato lanciato dai tre pescatori ed è stato captato dalla capitaneria di Porto di Manfredonia e dai peschereccio «Nuovo Michelangelo» che si trovava a poche miglia di distanza ed è giunto in soccorso dei pescatori finiti in mare. Al largo di Ortona è affondato il peschereccio «Leone Acciaiuoli». Un marittimo, Antonio Serafini, 59 anni, è morto e un altro, Renato Di Tollo, 39 anni, ex presidente della Cooperativa armatori e pescatori di Ortona che gestisce il merca¬ to ittico, risulta disperso. Le possibilità di trovarlo ancora in vita sono, ormai, ridotte al minimo. Le ricerche riprenderanno oggi all'alba con l'impiego delle motovedette, di un aereo della capitaneria di Porto e di un elicottero della Guardia di Finanza. Anche il relitto del motopeschereccio non sarebbe stato ancora localizzato. Le ricerche erano cominciate alle 5 di ieri dopo il mancato rientro in porto con le altre tonnare, rientro anticipato per il maltempo su indicazione della capitaneria. «Siamo stati costretti a uscire in mare - dice un pescatore - nonostante le condizioni pessime: il fermo biologico e bellico per tre mesi ha ridotto le nostre piccole aziende in condizioni economiche disastrose». Un terzo peschereccio, il «Carmela Madre», è affondato un miglio a nord del porto di Moli otta. I tre componenti dell'equipaggio sono stati soccorsi dalla capitaneria, le loro condizioni di salute sono buone. Al largo di Stromboli, infine, notte di paura per una petroliera, la «Gorgona» della compagnia D'Alessio, che ha preso fuoco.La nave, partita da Napoli e diretta a Milazzo dove doveva effettuare il carico di combustibile, ha rischiato il naufragio. Le fiamme si sono sviluppate dalla sala macchine e nel giro di pochi minuti si sono propagate in ogni direzione. L'incendio è stato domato dopo quattro ore, illesi i 23 componenti dell'equipaggio. [s.
Persone citate: Antonio Serafini, Carmela Madre, D'alessio, Francesco Brigida, Gargano, Ivan Antonio, Leone Acciaiuoli, Matteo Vincenzo, Puglia, Renato Di Tollo
Luoghi citati: Kosovo, Manfredonia, Milazzo, Napoli, Nord Europa, Ortona, Zapponeta
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