Ustica, l'accusa è di alto tradimento

Ustica, l'accusa è di alto tradimento I quattro generali rinviati a giudizio si difendono: fu un attentato, non un duello aereo Ustica, l'accusa è di alto tradimento Veltroni: la Nato riveli come fu abbattuto il Dc-9 ROMA. Uno scenario di guerra, un'operazione di polizia internazionale «di fatto spettante alle §ranch potenze». Decisioni prese ai militari italiani che necessariamente dovevano avere l'avallo di un «livello superiore». A 19 anni dal disastro del Dc-9 Itavia precipitato al largo di Ustica il 27 giugno 1980 con 81 persone a bordo, non ci sono responsabili della strage ma alcuni tasselli sono stati posti. E ne dovranno rispondere in Corte di assise 9 tra generali ed ex funzionari dei servizi segreti, rinviati a giudizio dal giudice istruttore Rosario Priore. Pesanti le accuse: attentato agli organi costituzionali con l'aggravante dell'alto tradimento per i generali Lamberto Bartolucci, Zeno Tascio, Corrado Melillo e Franco Ferri. Falsa testimonianza per il generale Francesco Pugliese, Umberto Alloro, Claudio Masci, Pasquale Notarnicola e Bruno Bomprezzi. Una catena di depistaggi e omissioni che per anni ha fatto da sfondo alle indagini della magistratura e che gli imputati, anche ieri, hanno respinto sde- ?notamente: «E' fantascienza: u un attentato, non la conseguenza di un duello aereo». Numerose le reazioni a livello politico. Il segretario dei Ds, Walter Veltroni, ha chiesto con forza che i partner Nato coinvolti nella vicenda contribuiscano a fare chiarezza sul disastro. SERVIZI ALLE PAGINE 8 E 7

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