Radiologia, un esame a rischio di Daniela Daniele

Radiologia, un esame a rischio Grido d'allarme dei medici: negli ospedali apparecchiature troppo vecchie, i risultati possono essere falsati Radiologia, un esame a rischio «Tre macchinari su cinque sono da buttare» Daniela Daniele ROMA Radiologia ospedaliera: tre macchinari su cinque sono da buttare. L'estate finisce in anticipo sui campi di battaglia della sanità, con un grido d'allarme. I primi a 'sparare' sono i radiologi. Denunciano: gli esami potrebbero essere falsati. E annunciano che per questo motivo faranno due giornate di sciopero. Ma c'è chi, malignamente, osserva come si stia avvicinando la stretta finale per i medici, costretti a fare la scelta tra pubblico e privato. Per suffragare le parole con i fatti, il presidente del Sindacato nazionale radiologi, Raffaele Pinto, fornisce una serie di dati. Su 17 mila 470 apparecchiature di radiologia per diagnosi, presenti nei nostri ospedali, soltanto il 37,7 per cento ha meno di cinque anni, «ovvero - sottolinea Pinto -, nelle condizioni di garantire esami affidabili». Il 27,8 per cento ha dai 5 ai 10 anni di vita e il 36,5 percento conta più di 10 anni. La spesa necessaria per rinnovare queste macchine si aggira intorno ai 3 mila miliardi e mezzo, di questi soltanto un miliardo e 200 milioni sarebbero necessari per sostituire gli apparecchi che hanno più di 10 anni. Unità radiografiche, tac, mammografi, ecografi: una specie di gerontocomio tecnologico? I radiologi non hanno dubbi al riguardo. «Noi - dice il dottor Pinto faremo sciopero perché non siamo in grado di dare ai cittadini un prodotto affidabile e non ci sentiamo all'altezza di esercitare una libera professione 'intramoenia' che sia in concorrenza con i centri privati». Gli appelli al ministero della Sanità a favore della soluzione di questo problema, dicono al sindacato, sono rimasti lettera morta. Lodevole iniziativa di un gruppo di professionisti, a favore della salute pubblica. Un solo neo in tutta la faccenda: la scelta del 'quando' fare una denuncia che riguarda una situazione la quale, sicuramente, non è cosa di 'oggi'. Lo rileva, tra gli altri, Aldo Pagni, presidente della Federazione nazionale degli ordini medici: «Non dubito della veridicità di questi dati forniti dai colleglli osserva -, ma allora mi chiedo: perché proprio adesso questa protesta? Fino ad oggi, come hanno fatto i radiologi a lavorare e perché non hanno denunciato prima una situazione del genere?». C'è chi vede nell'iniziativa dei radiologi «un grido d'allarme sulla necessità di adeguamento delle strutturo sanitarie». Un allarme, secondo Carlo Sizia, segretario nazionale della Cimo (medici ospedalieri), «assolutamente motivato». Il medico ricorda che «l'Italia è il fanalino di coda dell'Europa in fatto di investimenti della finanza pubblica per l'adeguamento tecnologico delle apparecchiature sanitarie». E lamenta che il piano sanitario nazionale 1998-2000 «provede di disinvestire negli ospedali a favore del territorio». Guanto, poi, al fatto che questa denuncia salti fuori soltanto adesso, Sizia non si sot¬ trae all'analisi: «Se devo farmi una domanda maliziosa sui tempi, beh, è abbastanza evidente che la scelta abbia a che fare con la polemica in atto per la libera professione. Non è un mistero per nessuno che un'altissima quota di esami radiologici si facesse nelle strutture private». Ma se i medici si vedranno costretti a scegliere la libera professione tra le mura dell'ospedale, ci dovrà essere, tra quelle stesse mura, la garanzia che chi paga una prestazione per intero avrà un servizio efficiente, al cento per cento. Sottintendendo, con questa dichiarazione, che coloro che pagano soltanto un ticket al Servizio Sanitario Nazionale rischiano di portarsi a casa un risultato d'analisi sballato? Le giornate di protesta, il 10 settembre e il 7 ottobre prossimi, alle quali aderiranno anche le altre sigle del coordinamento Umsped tra i medici dei servizi (anestesisti e patologi clinici), scaturisce anche da un'altra causa di malcontento. «Il secondo motivo del nostro sciopero - dichiara Finto - è la inadeguatezza dei fondi per garantire 1indennità da rapporto esclusivo previsto dalla legge Hindi. La bozza del nuovo contratto ha totalmente disatteso le nostre richieste». Su questo secondo punto, il professor Fagni non esita a prendere le difese dei colleghi: «Non hanno torto. I medici italiani, ora che vedono profilarsi all'orizzonte il tempo in cui dovranno fare a meno del doppio binario professionale, cui erano ormai abituati, tra pubblico e privato, rimarranno quello che sono, ovvero i peggio pagati in tutta Europa». , I DANNI DEU.E MACCHINI DIFETTOSE IN 1 amtm mieoflgA|«ftwi a rami x Le immagni poco oono^stap possono nascondere un'ulcera gastrica o un tjìmp7*w(rncflareinfeseinbdale UNITA MOBlU !■ con intensificazione di brillanza Le irnmagW confuse al rreWòr (per la ricerca di un calcolo nètte vie Mari o fanafei di una patologa pancreatica) prolungaci tempi dell'operazione 1JMAMAKOORAF! 1 Le immagini cc>nterx>sscTOmasdierarei primi segni di un umwecldla mammella H unita* anoiooràfiche LeirnrragW digitali poco contrastate ridiiecbrttd prolungare {indagine per casi di emorragia periferica o cerebrale m Unita' radiografiche mobili Le immagini poco attendibili possono mascherare i sintomi di tubercolosi e polmonite |f| tomografia a risonanza magnetica Lo immagini computerizzate confuse possono nascondere maJforrnaztoni vascolari o embolie Le immagini computerizzate a bassa resa possono mascherare lesioni raret^ionec^asie polmonari unita di medicina nucleare ; Le immagini non attendibili possorio celare idi metastasi ) possono dartneggare i tessuti sani § diagnostica a ultrasuoni ile foto ducato possono celare ernie, cabofi alle vie bffiari Jj? ai reni, tunv^jtominali, utero-ovario o al fegato tvimnatutrmu MtonifcMMtaess aiata ma ibiwm u ut *kumm«*jo a xtxv.o wut lumn n MIMAI NWWtó Ut *mm»»fi 1990 w ■ - ' '.M ***** M*Mrhè *Mvr» (l, MXM'UV ****** Miti ; Un'immagine del medici che hanno denunciato il disservizio sanitario

Persone citate: Aldo Pagni, Carlo Sizia, Raffaele Pinto, Sizia

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma