Caracas, il secondo golpe di Chavez

Caracas, il secondo golpe di Chavez Il pretesto: l'opposizione aveva negato l'ok al viaggio a Panama del Presidente Caracas, il secondo golpe di Chavez Tolti tutti i poteri al Parlamento CARACAS Il parlamento in Venezuela non c'è più. 0 meglio, c'è, ma un decreto della pirotecnica Assemblea nazionale costituente (Anc) lo ha svuotato lunedi notte di ogni prerogativa, lasciandolo come una scatola vuota. Non è dissoluzione, osservava la stampa venezuelana ieri, perchè i parlamentari mantengono le loro prerogative e immunità. Ma da oggi non hanno più nulla da fare. L'opposizione (Ad, Copei, e Progetto Venezuela) sta studiando nuove iniziative di protesta, come il ricorso alla Corte suprema di giustizia. Senza troppe speranze, però, perchè la Costituente ha emanato la settimana scorsa un decreto di «emergenza giudiziaria» che è stato accettato dalla maggioranza dei giudici del massimo tribunale. Il suo presidente, Cecilia Sosa, si è però dimessa annunciando «il suicidio della Corte». I membri della Costituente vicini al presidente Hugo Chavez hanno moltiplicato le dichiarazioni per spiegare che l'ultimo decreto si è reso necessario perché i deputati 3i erano rifiutati di autorizzare il viaggio del capo dello Stato a Panama - l'ultimo potere rimasto al Congresso, oltre al controllo sulle voci di spesa a bilancio dello Stato - per assistere all'insediamento ufficiale del presidente Mireya Moscoso. Le forze ostili a Chavez parlano invece di «colpo di Stato» e «dittatura». Fra le frecce che ancora restano al loro arco, vi sono il controllo di 16 dei 22 governatori venezuelani e del 60 per cento dei sindaci, oltre alla possibilità di unificarsi per fondare un movimento di opposizione nuovo. Sul piano internazionale, Chavez ha ricevuto l'appoggio di due deputati della Commissione Esteri della Camera statunitense e un avallo «preoccupato» anche dal portavoce del dipartimento di Stato James Foley. Ma un duro colpo appaiono le dimissioni di Roberto Mandini, uomo di punta della compagnia petrolifera Pdvsa, che non è riuscito a frenare il radicalismo del suo vice e uomo fidato di Chavez, Hector Ciavaldmi. E al termine del braccio di ferro, quest'ultimo è stato nominato nuovo presidente dell'impresa. [Ansa] "p^^v^^^^H^c^conhnictfar^iabei

Persone citate: Cecilia Sosa, Chavez, Hugo Chavez, James Foley, Mireya Moscoso

Luoghi citati: Caracas, Panama, Venezuela