Prodi, solo una fiducia q tempo dui Popolari? di Francesco Manacorda
Prodi, solo una fiducia q tempo dui Popolari? Il Professore ha incontrato ieri mattina Nicole Fontaine, mentre roseguono (senza intoi) le audizioni dei commissari: oi tocca a Mario Monti ^ Prodi, solo una fiducia q tempo dui Popolari? E ilpresidente inaugura la «strategia del sorriso» con il Parlamento Francesco Manacorda corrispondente a BRUXELLES Un'ora di colloquio ieri mattina all'undicesimo piano del Parlamento Ue e una promessa per l'assemblea: avrà più potere nelle trattative per il prossimo trattato. Al secondo giorno di audizioni dei suoi Commissari da parte degli eurodeputati, Romano Prodi lancia la «strategia del sorriso» e incontra la neopresidente del Parlamento, la popolare francese Nicole Fontaine, in vista del voto di fiducia che l'assemblea dovrà dare alla sua Commissione a metà mese. Ma proprio da quel Ppe da cui il Professore spera di ottenere un appoggio pieno è arrivata ieri una doccia fredda. «Il nostro gruppo - spiega il presidente Ppe Hans-Gert Poettering - insisterà su un secondo voto di fiducia alla Commissione, anche se so che Prodi la pensa diversamente». Il A Ppe, forte della sua nuova maggioranza relativa, vuole dare a Prodi e ai suoi Commissari una fiducia «a tempo», valida solo da metà settembre a fine anno. Poi, trascorso il periodo in cui la Commissione Prodi sostituisce quella Santer, che ha dato le dimissioni prima della scadenza naturale • sostiene Poettering - ci vorrà un nuovo voto di fiducia per i successivi 5 anni, anche se non correda- to da tutte le audizioni di questa prima tornata. «Ci dovrà essere un nuovo scrutinio a dicembre o a gennaio - spiega ancora - e intanto guarderemo con molta attenzione questa Commissione. Certo, al secondo voto non applicheremo le stesse procedure, ma se pensiamo che qualche Commissario vada interrogato di nuovo lo faremo». E' una prospettiva poco entusiasmante per Prodi, 7 quella di una fiducia «a scadenza», ma in Parlamento molti ritengono che se il Ppe riuscirà a trovare alleati la Commissione non avrà altra scelta che accettare questa formula, rimanendo così in ostaggio del Parlamento fino a fine anno. Così l'incontro tra Prodi e la Fontaine, programmato da qualche tempo perché le due massime cariche delle istituzioni comunitarie si conoscessero e per mettere a punto l'agenda politica della riunione del 7 settembre - quando il Professore incontrerà presidente del Parlamento e dei gruppi tirando le somme delle audizioni -, serve alla Fontaine a strappare una promessa al presidente designato della Commissione. Di che si tratta? Prodi ha già dato incarico a tre «saggi» guidati dall'ex premier belga Jean-Luc Dehaene di mettere a punto un rapporto sulla Conferenza intergovernativi va da cui dovrà nascere nei prossimi anni il nuovo trattato che guiderà lo sviluppo dell'Ue. «La presidente Fontame ha insistito con Prodi perché questo rapporto venga dato contemporaneamente al Parlamento e agli Stati membri in modo che il Parlamento si possa pronunciare anche prima che venga dato il mandato alla Commissione - spiega uno dei collaboratori più stretti della Fontaine - e la risposta di Prodi è stata positiva». Dietro la questione assai tecnica sta di fatto il tentativo, parrebbe riuscito, del Parlamento di conquistare ancora potere: non si limiterà più a prendere atto delle decisioni del Consiglio ma potrà dire la sua fin dall'inizio sul futuro assetto istituzionale Ue. Non a caso la richiesta è arrivata in un momento in cui Prodi, con tutti i suoi Commissari passati al vaglio dalle commissioni parlamentari, non r avrebbe avuto molte possibilità di ignorare le richieste dell'assemblea. Sul fronte delle audizioni, comunque, le acque tra Ppe e Pse, e di riflesso per la Commissione, sembrano destinate a cannarsi. Ieri le audizioni di due dei Commissari più contestati dalla maggioranza del Ppe, il finlandese Liikanen, che ha gestito il bilancio nella Commissione Santer, e la tedesca Schreyer «rea» di aver occupato il posto che sarebbe dovuto andare a un popolare tedesco, sono passate senza intoppi, facendo così intravedere una tregua. L'unico giudizio esplicitamente negativo su Liikanen è arrivato dai conservatori britannici che contestano la nomina dei 4 Commissari già con Santer. Contestazione che sarà fatta anche a Mario Monti, nuovo Commissario alla Concorrenza, la cui audizione è prevista stamane, ma che non creerà alcun problema. •+'. i Una promessa all'assemblea Avrà più potere nelle trattative per il nuovo Trattato ®m ^j»s=at*a Il presidente incaricato della Commissione dell'Ile Romano Prodi: riceverà il voto di fiducia dell'Europarlamento il 15 settembre
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