D'Alema-Romiti, pace fatta

D'Alema-Romiti, pace fatta Il presidente della Rcs ha telefonato l'altra sera al capo del governo, che l'ha ricevuto ieri mattina D'Alema-Romiti, pace fatta Quasi un 'ora faccia a faccia a Palazzo Chigi ROMA Tra gli inquilini di Palazzo Chigi, il più duro contro Cesare Romiti era stato Marco Minniti. «Ironie a buon mercato e cedimenti a uno scetticismo di maniera e fuori luogo», il sottosegretario alla presidenza aveva bollato così i commenti che il presidente della Rcs aveva indirizzato a Massimo D'Alema e al suo «milione di posti di lavoro» annunciato al 'IV. ' ■ Ieri mattina Minniti, in missione a Panama, non ha potuto confrontarsi con Romiti. Poco prima di mezzogiorno, infatti, Cesare Romiti si è presentato al portone principale di Palazzo Chigi, per uscirne un'ora dopo senza una parola. Un incontro che l'ufficio stampa del premier ha confermato qualche minuto più tardi, con una nota avara di parole: «Il presidente del Consiglio ha ricevuto oggi il dottor Cesare Romiti». Senza commenti né spiegazioni: aggiungere un solo aggettivo, dicono a Palazzo Chigi, sarebbe stato un gesto di scortesia nei confronti di Romiti, che con «estrema gentilezza» aveva chiesto un incontro per chiarire il senso delle sue parole e smorzare i toni dopo cinque giorni di polemiche. Nei quali, peraltro, né il premier né il presidente della Rcs erano più intervenuti. Romiti ha concordato personalmente con D'Alema l'ora dell'appuntamento al telefono. D'Alema ha accolto subito l'idea di un incontro. Soltanto la sera prima il premier era tornato sull'argomento in maniera molto soft: «Siamo l'unico Paese nel quale può nascere uno scontro sui dati dell'Istat. I numeri sono numeri: vanno studiati, non devono convincere o non convincere. In ogni caso non ho motivo per polemizzare con il dottor Romiti...». Lo «scontro» si è stemperato in pochi minuti nell'ufficio del premier. Un incontro che poi è stato definito «cordialissimo» e soprattutto aperto a molti argomenti, a partire dalla par condicio, un provvedimento che Romiti aveva definito «illiberale». Sul tema specifico dell'occupazione, Romiti avrebbe liquidato la faccenda con un termine inglese: misunderstanding, un'incomprensione non tanto sulle parole («Quando sento certe cifre, io non ci credo. Ha ragione D'Antoni: fare i numeri porta sfortuna...»), quanto su toni e sulle intenzioni del manager. Di fronte a un D'Alema sorridente che gli offriva una tazza di caffè, il presidente della Rcs ha spiegato che quella frase non nascondeva un reale attacco al governo, ma solo il cedimento alla tentazione di fare una battuta. Incidente chiuso? Romiti, a chi gli chiedeva se si fosse trattato di un incontro di «riappacificazione», precisava che tra lui e D'Alema non c'era mai stata alcuna guerra. E dal silenzio ufficiale di Palazzo Chigi filtrano più o meno le stesse parole. Ig.tib.) Il presidente della Rcs Cesare Romiti

Luoghi citati: Panama, Roma