«Nessun progetto dimissioni»

«Nessun progetto dimissioni» «Nessun progetto dimissioni» Smentite le nuove voci sul possibile ritiro MOSCA Prima reazione dal Cremlino dopo il moltiplicarsi di voci su possibili dimissioni del presidente già nei prossimi giorni: un portavoce della presidenza russa ha negato che sia in discussione un progetto di questo genere. Le indiscrezioni su una uscita di scena pilotata del presidente in cambio di immunità per se e i suoi stretti collaboratori erano state lanciate da La Stampa e ribadite in un articolo dello storico Roy Medvedev, frondista in epoca sovietica, che secondo molti è in contatto con i servizi segreti. Anche Mevdevev sostiene che Eltsin e la sua famiglia potrebbero ottenere dal premier Putin (che diventerebbe presidente pro-tempore in caso di dimissioni) una completa immunità. Intanto, continua la pioggia di smentite di fedelissimi comvolti nei contorti capitoli del Russiaga te. Ha negato di nuovo il suo coinvolgimento il chiacchierato uomo d'affari di origine russa Semion Mogilevich, indiziato per il caso dei riciclaggio miliardario attraverso la Bank of New York. Mogilevich ha ironizzato anche sulla credibilità dell'inchiesta in corso. Intervistato per la seconda volta in pochi giorni dal giornale «Moskovski Komsomoliets», Mogilevich ha minimizza¬ to le voci sul suo patrimonio finanziario, che ha definito «modesto». Ha inoltre escluso che possano essere stati riciclati in un anno 15 miliardi di dollari. «Tutti questi soldi in Russia semplicemente non esistono», ha detto. L'uomo d'affari russo ha poi spiegato così quella che gli sembra una campagna orchestrata per gonfiare lo scandalo: «La Russii intende rafforzare la sua posizione nel mondo e a molti questo non piace». Emigrato nove anni fa dalla Russia, ancor prima della caduta dell'Una, Semion Mogilevich è sospettato dall'Fbi di coinvolgimento in attività della criminalità organizzata. Ha fatto sentire la sua voce anche un ex fedelissimo del presidente divenuto suo acerrimo nemico. L'ex generale Aleksandr Korzhakov, oggi deputato, in passato capo della guardia presidenziale e ombra di Eltsin, si è unito con cautela alle voci che alimentano gli scandali. Korzhakov, citato ieri dall'agenzia Itar-Tass, ha detto di non voler commentare in dettaglio le presunte rivelazioni arrivate da Usa e Svizzera, aggiungendo di voler diffondere sue «informazioni, ma solo agli organi competenti». Aleksandr Korzhakov si è comunque mostrato prudente sulla credibilità dei due magistrati che hanno avviato l'inchiesta Mabetex, Iuri Skuratov e Ghiorgbi Ciuglazov, ora entrambi esonerati, ricordando che tre anni fa proprio loro due archiviarono un'indagine sul presunto uso di fondi neri durante la campagna per la rielezione di Eltsin. «Quando uno corrompe la sua coscienza una volta, resta un corrotto» [e. st.] L'ex braccio destro di Eltsin diventato suo acerrimo nemico, il generale Aleksandr Korzhakov, ha annunciato di voler parlare con gli inquirenti

Luoghi citati: Mosca, Russia, Svizzera, Usa