Strategie d'autunno di Ugo Bertone

Strategie d'autunno RISPARMIO E il momento di tenere d'occhio Wall Street, Giappone e il mercato del lusso Strategie d'autunno Eadesso? Come affrontare un autunno pieno di incognite e incertezze per il mondo finanziario? Fare previsioni non è mai facile, ma diventa un'arte quasi impossibile quando le principali coordinate dei mercati (inflazione, livello dei tassi, andamento delle economie) si mantengono in un difficile equilibrio. «Una situazione non casuale - commenta Alessandro Fugnoli, strategist di Caboto - ma, al contrario, voluta dai grandi registi dei mercati: la Borsa Usa è troppo fragile per permettersi una robusta discesa ma, al tempo stessa, è troppo tesa per consentirsi una nuova ascesa». TESTIMONE Il mondo del denaro, insomma, vive in un equilibrio instabile, in attesa che l'economia europea e quella giapponese raccolgano il testimone della crescita dalla locomotiva Usa, ormai a rischio di scoppio, dopo nove anni di corsa sfrenata. Nemmeno la Federai Reserve ha sciolto le riserve: dopo l'aumento di un quarto di punto dei Fed funds, il 25 agosto, Greenspan ha ribadito il giudizio «neutral» sul futuro. Il che, nel linguaggio della banca centrale, sta ad indicare che, se non ci saranno fatti nuovi, non è da escludere un nuovo rialzo a ottobre. RIDURRE IL RISCHIO In una situazione del genere, ahimè, non sembra che ci siano spazi per una stagione di affari d'oro, come in epoca di tassi calanti; è saggio, perciò, ridurre la propensione al rischio. Ma nemmeno questo basta a suggerire una strategia opportuna: quest'anno, a differenza di quanto è accaduto nel recente passato, l'estate non è stata segnata da crisi violente dei mercati azionari mentre il rialzo dei listini obbligazionari ha causato brutte sorprese a chi cercava un «paracadute» anti-crisi... Le istruzioni per l'uso nella stagione dell'incertezza non s'esauriscono, insomma, in una medicina buona per tutti. CALMAI GIUDIZIO Non tutti, tanto per cominciare, devono cambiare rotta. I risparmiatori più «ballerini» (quelli che amano far girare il portafoglio più volte all'anno) sovente guadagnano assai meno di chi preferisce stare fermo. Chi ha un portafoglio ben equilibrato in azioni e mantiene riserve adeguate nell'obbligazionario non ha alcuna ragione, a detta degli esperti, di muoversi. Ammoniva Benjamin Graham, maestro di Warren Buffett: «Il principale problema dell'investitore e, nel medesimo tempo, il suo peggior nemico, è se stesso: le azioni suscitano emozioni e le emozioni sono piene di trappole». AZIONI? A LUNGO Quanto più un investitore è giovane - è il caso di sottolineare •■ più deve rivolgersi alle azioni, con un'ottica di lungo periodo. Questa politica ha premiato chi ha scelto i fondi impegnati sul Giappone o il Far East (è ancora presto per monetizzare). Perciò, per chi non ci ha pensato, occhio a Wall Street: in caso di caduta, è l'ora di entrare sul mercato più importante del mondo, magari con un piano di accumulo periodico del capitale (un pac). Ma, in questo caso, è meglio dimenticare risultati immediati e consolarsi, semmai, con l'insegnamento del passato. PROSPETTIVE C'è chi, negli Usa, si è divertito a calcolare quanto potrebbe possedere, a 65 anni, un giovanotto che oggi decidesse, a 25 anni, di investire un suo gruzzolo di 5 mila dollari. Ebbene, nel caso Wall Street metta a segno in media la stessa crescita accumulata in questo secolo, il nostro ex giovane si troverebbe, nella terza età, con un capitale di 320 mila dollari... . A BREVISSIMO Sempre a proposito di azioni, per chi ha un orizzonte di tempo più ridotto è l'ora del «mordi e fuggi» ovvero del «pick up». L'ascesa dei tassi Usa e le incertezze che ancora avvolgono la ripresa del Vecchio Continente non consigliano operazioni di vasto respiro. «Non vedo le premesse perchè il mercato possa ripartire alla grande» sospira Ezio Gallo, il consulente finanziario di Montecarlo, oggi indipendente, cui Luigi Giribaldi deve gran parte delle sue iniziative più fortunate. CONTESI «E' il momento - spiega - di limitarsi a qualche tema particolare. Individuare qualche tema sottovalutato, o i titoli su cui ci sarà battaglia. Un'idea? Occhio al mercato del lusso, in Italia e fuori». Oltre ai soliti nomi, Cucci in testa, una sorpresa potrebbe venire dalla Simint di Giorgio Armani: con l'autunno il re degli stilisti potrebbe sciogliere le riserve sulle prossime mosse del suo impero. «In Europa - aggiunge Fugnoli - non mancano fusioni e acquisizioni capaci di creare valore per gli azionisti. Lo stesso vale per il Giappone, che però resta un mercato troppo difficile per il pubblico dei risparmiatori». TURBATIVI Indovinare i cavalli giusti non è facile, per la verità, nemmeno in Piazza Affari o, in genere, tra i listini europei. Si fa un gran parlare di ripresa del Vecchio Continenti! «ma - avverte Fugnoli - tra un paio di settimane ci penseranno le elezioni tedesche a generare nuovo nervosismo». Non va dimenticato, poi, che le soddisfazioni più interessanti in questi mesi sono arrivati dai titoli minori o dai mercati più periferici». «PICCOLA» IUROPA E allora, quali sono i suggerimenti? Continua lo strategist: «I dipartimenti di ricerca di Morgan Stanley Dean Witter e di Salomon Smith Barney, ad esempio, suggeriscono di tener d'occhio la Borsa di Dublino (i bancari, in particolare, come Bank of Ireland o Allied Irish, in forte espansione con acquisizioni nel Far East) e quella di Lisbona, ad esempio l'elettrica Edp. Nel listino di Helsinky (ma anche a Londra e Wall Street) svetta una delle «blue chips» più interessanti, sia nella logica del lungo termine sia, al contempo, per cogliere e sfruttare la ripresa europea: la Nokia, colosso dei telefonini ma anche dei cavi e dell'elettronica di consumo. BERSAGLI POSSIBILI Meglio concentrarsi sui titoli legati alle materie prime come Erg o Eni (al palo, rispetto ai concorrenti europei) oppure su chi potrà avvantaggiarsi in maggior misura della probabile ripresa dei consumi interni: Rinascente o Benetton Group, oppure Danone. in Francia. In Germania, le sorprese più positive possono venire dalla chimica, Hoechst (in via di matrimonio con Rhone Puolenc) e l'accoppiata Basf-Bayer, per alcuni in odore di alleanza finanziaria. EDITORIA Nella seconda parte del '99, sottolineano gli esperti di Unicredito, la Mondadori trarrà beneficio dalle varie azioni avviate nei mesi precedenti: spin-off della attività di stampa, crescita nel settore scuola e formazione e il decollo di Mondadori.com, possibile leader del commercio elettronico in Italia. Ugo Bertone I€€0 COME INVESTIRE