Il caIdo vento delle stelle di Antonio Lo Campo
Il caIdo vento delle stelle TERZA MISSIONE UV-STAR Il caIdo vento delle stelle Le osservazioni compiute sullo Shuttle ■ L telescopio Uv-Star, collocaIto nella stiva dello space I shuttle «Discovery» nella missione STS-95, che nell'ottobre scorso vide tra i protagonisti il decano degli astronauti John Glenn, ha un "cuore tecnologico" tutto italiano. Lo strumento, giunto alla sua terza missione dopo quelle del '95 e '97, è frutto di una collaborazione tra la Nasa e l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ed è stato realizzato dall'«Area Science Park» di Trieste del Consorzio Carso, che comprende le Officine Galileo di Firenze e l'Università di Trieste. Adesso Uv-Star comincia ad offrire agli scienziati i primi dati interessanti dell'ultimo volo, dove l'unico esperimento che non si potè realizzare (cau- ■ sa la mancanza di tempo assorbito nei nove giorni di missione dagli altri esperimenti in programma), fu quello sulla difficile osservazione del pianeta Mercurio, approfittando della sua massima lontananza dal Sole, a caccia di informazioni che verifichino l'esistenza di una possibile atmosfera su questo pianeta molto simile alla nostra Luna. Le ali della navetta avrebbero dovuto fare quasi da schermo per Uv-Star, per evitare che il Sole potesse offuscare le osservazioni, richiedendo pertanto una lunga serie di complesse manovre in orbita. Ma Uv-Star, - uno strumento progettato per la ricorca astronomica nella banda dei raggi ultravioletti - vede coinvolto un gruppo di ricercatori guidato da Roberto Stalio, che ha seguito la missione dal Centro Nasa «Goddard», nel Maryland. Nella sua ultima missione Uv-Star ha fatto osservazioni nella radiazione ultravioletta estrema, una regione dello spettro elettromagnetico inaccessibile da Terra, effettuando vari studi su sorgenti stellari e non della nostra galassia. «Gran parte dei dati li stiamo ancora elaborando» - dice Stalio - ma abbiamo già ottenuto informazioni interessanti. Per esempio quelle riguardanti un'anomalìa, da tutti noi inaspettata, circa la presenza di vento stellare che presenta simultaneamente le caratteristiche di un plasma con due distinte distribuzioni di temperatura. Questo materiale - aggiunge - che viene emesso ad altissima velocità da stelle evolute che posseggono atmosfera con temperatura media di circa 5000 gradi, è formato sia da un gas super-ionizzato a temperature di almeno un ordine di grandezza più alta di quella amosferica, che da materiale più freddo, la cui temperaura è compatibile con quella dell'atmosfera della stella. I modelli conosciuti non prevedono ancora la presenza di un tale vento stellare ibrido». I risultati cui fa riferimento Stalio, potranno aiutare gli astrofisici ad acquisire migliori conoscenze sui meccanismi di formazione ed evoluzione dei corpi stellari. E adesso Uv-Star attende che un angolo della stiva di uno shuttle si liberi per una prossima missione, forse nel 2001. Doveva volare il prossimo anno nel volo dello shuttle che andrà a riparare i giroscopi del telescopio «Hubble», ma questa missione è stata anticipata ad ottobre di quest'anno. Troppo presto per Uv-Star, che per il suo quarto volo dovrà così attendere. Nel frattempo si pensa già ad UVISS, osservatorio ultravioletto alla cui realizzazione partecipa tutta la comunità italiana che si occupa di osservazioni astronomiche in questa gamma dello spettro. L'obiettivo è di collocare lo strumento su uno dei tralicci esterni della stazione spazialo internazionale'nel 2005. C'è poi c'è il progetto «AirWatch Owl» (Owl significa «civetta»): «E' un'satellite che scruterà l'atmosfera di notte precisa Stalio - per studiare i raggi cosmici di altissima energia e la loro direzione di provenienza, tramite quei flash ultravioletti che solo dallo spazio possono essere studiati con accuratezza e continuità. Il fenomeno è molto raro alle energie che si vogliono misura¬ re, e che sono tra le maggiori che si sviluppano nell'universo. Da Terra in più di trent'anni se ne sono misurati meno di dieci. Dallo spazio se ne cattureranno almeno un migliaio pei anno». Antonio Lo Campo. Già in preparazione nuovi strumenti per le ricerche nell'ultravioletto II telescopio italiano per raggi ultravioletti Uv-Star ha compiuto felicemente la sua tenta missione sulla navetta spaziale
Persone citate: Goddard, Hubble, John Glenn, Roberto Stalio
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