Non c'è prezzo perle prime Finisterre di Montale

Non c'è prezzo perle prime Finisterre di Montale COLLEZIONISMO Sandro Doma Non c'è prezzo perle prime Finisterre di Montale VORREI un libretto piccolo, ma non proprio un pesce d'oro». Così Eusebio (Eugenio Montale) scriveva a Trabucco (Gianfranco Contini) il 21 aprile 1943 a proposito del progetto di pubblicare un'edizione di poesia a Lugano. Durante la guerra, nella città ticinese l'avvocato Pino Bernasconi - «innamorato d'Italia» - oltre al suo lavoro di Giudice del Tribunale dei Minori, era editore dei Quaderni di Lugano. Le pubblicazioni riscossero un grande successo, sopra' tutto per merito dei preziosi consigli elargiti all'appassionato Bernasconi da Contini, in quel periodo docente di filologia romanza a Friburgo. Montale per le 15 poesie destinate alla raccolta - «non tutte di argomento apocalittico» - aveva proposto il titolo di Finisterre e Contini lo approvò. Nacque, così, il 24 giugno 1943, il 6° Quaderno della Collana di Lugano in 150 esemplari più 50 fuori commercio. La dimensione del libretto (cm 21,5 x 14,5) era più grande di quella dei libri del Pesce d'Oro. Poco tempo dopo l'uscita di Finisterre, Montale informerà Roberto Bazlen dell'incetta fatta del.volumetto tanto da averne una sola copia per sé, e ancora: «...credo che rimarrà una pubblicazione per bibiografi, una curiosità». Ad impreziosire ancora di più l'edizione ci si mise pure la guerra: il pacco con 50 copie delle 150 totali inviate in Italia (a settembre 1943!) non giunse mai a destinazione. Eugenio Montale Finisterre Quaderno della Collana di Lugano n.6,24 giugno 1943

Luoghi citati: Italia, Lugano