Al Carlton di Cannes tra dive, miliardari e piccoli inconvenienti
Al Carlton di Cannes tra dive, miliardari e piccoli inconvenienti Al Carlton di Cannes tra dive, miliardari e piccoli inconvenienti HOTEL Carlton HO capito quasi subito che non erano per me; ho realizzato quasi immediatamente che flash, teleobiettivi, rnicro camere non erano per fotografare la mia stazza che entrava ed usciva da quel dorato ingresso sulla Croisette. Ma non erano nemmeno per il principe arabo con tutto il suo seguito e la sua Rolls-Royce parcheggiata in un angolo e nemmeno per il miliardario texano la cui «barca», lunga 70 metri, era placidamente ormeggiata a poche decine di metri dalla passeggiata più costosa e folcloristica del Mediterraneo. No, oggetto di tutti, quegli sguardi anunirati erano proprio la candida facciata tutta balconi e stucchi, i pilastri istoriati e le colonne tornite della bussola d'ingresso: il Carlton, il più lussuoso dei lussuosi alberghi di Cannes, l'hotel delle dive e dei divi, l'albergo dei grandi registi. Era quello l'obiettivo della gente comune di mezzo mondo che sciorinava lì sotto i suoi sudori e gli strilli dei suoi bambini, che trascinava le sue canottiere ed i suoi coni gelato lungo l'appiccicosa passeggiata. Per un momento anch'io, il vostro signor Franchi che aveva prenotato una doppia uso singolo, mi sono sentito un re, con l'accoglienza dal sorriso radioso di una professionale elegante ragazza che, accompagnandomi in camera, mi travolgeva con le sue notizie: qua la Brasserie, laggiù il reparto salute con massaggi sauna e bagno turco, al settimo piano il ristorante gastronomico, laggiù il Casino della casa, se per caso volessi... Dal paradiso mi riportano in terra i vetturieri all'ingresso, più «gorilla» stile Madonna che portieri di classe e, soprattutto, l'impiegata del ricevimento che si è dimenticata di chiedermi la carta di credito da far passare sotto la macchinetta già all'arrivo (sic!). Dal paradiso mi riporterà ancora più bruscamente a terra, poi, in camera, il cartoncino con il quale avrei potuto chiedere la «partenza rapida»: in esso io avrei potuto «autorizzare a fatturare tutte le spese,., sulla mia carta di credito e mandarle all'incasso anche se non riportante la mia firma»(altrosic!). In camera, poi, mi sarei accorto che a maggio, per il Festival, e da giugno a fine agosto avrei pagato la mia camera la stessa cifra (1.118.600 lire per notte) sia da solo, sia se fossimo stati in due... Capite allora la mia rabbia per certe mancanze, in questo albergo che «dal 1912 vive al ritmo magico della Croisette, delle sue celebrità e della sua bellezza» e dove «al lusso della Belle Epoque» hanno aggiunto «raffinatezza e tecnologia». Già, perché, in stanza, piccola, elegante, lussuosa, splendidamente affacciata sul mare, ci sono le brutte lampadine risparmiose della pubblicità, la Pay Tv e la Pay per View ci sono ma non funzionano. Ma la mia sorpresa sarebbe diventata angoscia quando, indirizzandomi al bagnetto di sinistra, scusatemi, la tazza del water, drammaticamente pensile, si è messa ad ondeggiare sotto il mio peso, minacciando di scollarsi dal muro e di cadérmi tra le gambe con tutto il suo peso di raffinata porcellana Villeroy & Boch. Niente da dire sul monumentale bancone della prima colazione poi (a parte il consueto self service) ma perché farmela pagare 170 franchi (47.600 lire) quando nel dettaglissimo tariffario si parla di 125 franchi (35.000 lire)? Provato il 27 luglio 1999 HOTEL: CARLTON HOTEL INTER-CONDNENTAL Cannes (Francia), 58 La Croisette Telefono: 0033-04-93064006 Fax:0033 04-93064025 Categoria: **** Prezzi: Camera singola F. 1080-3995 Camera doppia F. 1.330-3395 Prima colazione F. 125
Persone citate: Boch, Carlton Hotel, Rolls
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