«Spunteranno altri tesori» di Gabriele Beccaria

«Spunteranno altri tesori» «Spunteranno altri tesori» Al Cairo è allarme: i reperti sono troppi Gabriele Beccaria N ELL'INVERNO tra il 1922 e il 1923 Howard Carter entrava e usciva da uno stretto passaggio nella Valle dei Re perennemente avvolto dagli sguardi e dalle domande di giornalisti e di curiosi. Per la prima volta nella storia uno scavo archeologico diventava evento mediatico. Tutankhamon rinasceva sotto forma di titolo di giornale. L'Egitto era una febbre collettiva. Come al tempo di Erodoto e Plutarco e come nel 1798, cun lo sbarco di Napoleone e dei «savants». Da allora senza tregua: le scoperte (e le riscoperte) sono state imponenti quanto le piene del Nilo, in un ipnotico feuilletton capace di intrecciare le vite di avventurieri, archeologi, ladri e artisti con quelle di faraoni e regine, con monumenti e misteri. Dice Rainer Si adi-Iman, direttore dell'Istituto archeologico tedesco del Cairo, che nella terra delle piramidi basta sollevare un po' di sabbia per portare alla luce meraviglie. Stavolta, a Bahariya, ci ha pensato un asino a fare la parte di Belzoni, Maspero o Kent Weeks. «Tremila anni di civiltà hanno lasciato segni ovunque». Anche in un'oasi «finora considerata la minore tra quelle sahariane, da Siwa a Kharga», spiega l'egittologo Silvio Curto: «Se davvero emergeranno 10 mila mummie, si avrà un ennesima prova che l'Egitto è una sterminata 'miniera', ovunque». Anche quest'ultimo ritrovamento brilla per tempismo. Hollywood lancia «La Mummia» e Cristian Jacq ha da poco completato la serie dei romanzoni storici cominciata con Ramses, mentre prospera il mercato dei libri e dei documenta- ri, seri, semiseri e inventati di sana pianta. Ma è tale il ritmo con cui le sabbie riversano al sole del 2000 il loro passalo da spiazzare perfino i maniaci. E le autorità egiziane sono sconcertate: non hanno soldi, tecnologie, personale e spazio a sufficienza per studiare, protegge- re ed esibire tutti quei tesori. Solo il museo del Cairo ha 120 nula reperti e molti di più nei magazzini e il progetto di ampliarlo è ormai confinato alla dimensione dei sogni impossibili. In pochi mesi Saqqara ha svelalo la tomba della nutrice di Tu¬ tankhamon, nella Valle dei Re è emersa (niella dei 52 figli di Ramses II, Abydos ha restituito le iscrizioni più antiche del mondo, Akhmim promette un tempio in grado di rivaleggiare per gigantismo con quello di Kamak a Luxor, a (Ji/.a è spuntalo un cimitero di operai, nella penisola del Sinai si è scoper ta una rete di fortezze del 1500 a.C, Alessandria stupisce con i resti del faro e dei palazzi di Cleopatra e Antonio. 1 network hanno firmato contratti miliardari per l'esclusiva delle immagini e Zahi Hawass, il potente soprintendente alla piana di Giza, ha raggranellato dollari guidando la Fox Television tra i cunicoli sotto i colossi di Cheope, Chefren e Micerino. Se i turisti sono ormai ingestibili, intaccando con fiati e sudore le pietre della Grande Piramide e i dipinti della tomba di Nefertari, è sui loro portafogli che l'Egitto - del passato e del presente - gioca la propria sopravvivenza. Che continuino a pagare, prigionieri dell'incantesimo di Tutankhamon. E se poi vogliono credere che le piramidi imitano la costellazione di Orione, che la Sfinge ha 15 mila anni e che i faraoni sono gli eredi di Atlantide tanto peggio per loro. In pochi mesi eccezionali ritrovamenti, dal faro di Alessandria alla tomba della nutrice del faraone Tutankhamon, fino alle antiche fortezze nel Sinai

Persone citate: Belzoni, Cristian Jacq, Howard Carter, Kent Weeks, Maspero, Orione, Silvio Curto, Zahi Hawass

Luoghi citati: Alessandria, Cairo, Egitto