Amici del Web, avanti è gratis

Amici del Web, avanti è gratis Annuncio ufficiale previsto per venerdì, 3 settembre: navigare a canone zero per conquistare gli italiani Amici del Web, avanti è gratis La Telecom offre Internet senza pagare AnnaMasera MILANO Prima 6 arrivata la piccola "fiscali; poi l'ha seguita [nfostrada; a questo punto non poteva mancare la zampata della TinlTelecom Italia Network), con un annuncio ufficiale previsto per venerdì,3 settembre, e una mega campagna multimiliardaria della McCann che partira il 5 settembre. E la Wind ha già fatto sapere che a ottobre ci sarà anche lei. Insomma: tutte le aziende di telecomunicazioni italiane si sono lanciate nel nuovo business di questo fine millennio. Quale? Internet gratis, c;ia: perché nella cosiddetta «Net-economy» la nuova economia che sta nascendo intorno al boom della Rete, offrire qualcosa «gratis» vuol dire «Care affari», «In questa nuova economia, il gratuito genera valore» sostiene Kevin Kelly, uno dei fondatori di Wired e considerato un guru della Rete. Internet senza canone; è (untilo che ci voleva per portare gli italiani sul Web? Senz'altro è un grosso incentivo. Anche se la barriera all'entrata non è solo dovuta alle 250 mila lire dell'abbonamento: c'e la scarsa diffusione dei personal computer e la famigerata Tut, la tariffa urbana a tempo. Ma si può prevedere che il crollo in atto dei prezzi dei pc ne moltiplicherà la diffusione nelle famiglie italiane, che per ora preferiscono i telefonini. E poi la Tut, che appesantisce la bolletta del telefono non solo in Italia ma in tutta Europa, per effetto della liberalizzazione del mercato prima o poi dovrà scendere!. Cosi, secondo le ultime statistiche, basate sul numero di indirizzi di posta elettronica, si arriverà a 5 milioni di italiani su Internet entro il 1999. Un bel balzo, rispetto ai 2,5 milioni stimati solo la scorsa primavera. La società che ha inventato il concetto dell'abbonamento gratuito a Internet ò l'inglese Freeserve, che ha già 1 milione e 400 mila clienti in Gran Bretagna. Rasandosi su un'idea semplice: contare su una quota del prezzo che gli internauti pagano per le telefonate. Perchè con la liberalizzazione delle telecomunicazioni in Europa, le nuovi; compagnie telefoniche hanno ottenuto contratti di interconnessione con gli ex monopolisti delle telecomunicazioni, le Telecom. La legge ha reso obbligatori questi contratti per garantire ai nuovi concorrenti il diritto di utilizzare la stessa rete per le chiamale dei loro abbonati, In cambio la Telecom ottieni! una quota ilei guadagno dei concorrenti. Ma Freesorve ha scoperto che la cosa si poteva rovesciare: e quando un abbonato Telecom chiama il numero di una porta di accesso alla sua rete Internet, deve una quota del prezzo della chiamata alla compagnia concorrente. Non solo. Freeserve ha capito che su Internet, cedere i beni e i servizi gratis può servire a costruire una comunità di utenti su cui puntale in seguito per offri re nuovi sei-vizi di valore. E' una specie di economia del baratto' si scambia l'attenzione per la comunicazione commerciale con beni e scr- vizi gratuiti. Del resto, già nell'informatica è noto come il continuo miglioramento dei prodotti vada di pari passo con prezzi decrescenti. Così, adesso Freeserve sta pensando di creare un servizio per consentire ai suoi utenti di investire online: i broker online concorrenti, che non possono contare su una simile quantità di sottoscrittori, devono spendere fior di soldi per fare pubblicità al proprio servizio. E' un fenomeno tipico di Internet, esplosa solo quando è arrivato un certo Marc Andreessen che ha regalato a chiunque lo volesse scaricare dalla Rete il software che aveva inventato per navigare facilmente: è così che la sua Netscape è diventata una potenza mondiale ed ò riuscita ad attaccare il dominio assoluto della Microsoft sui sistemi operativi. E' rimasta famosa la reazione iniziale di Hill Gates, quando un suo collaboratore gli ha suggerito di cominciare a regalare anche lui il suo software: «Non sarai mica comunista?». Ma Gates si ò dovuto ricredere e ha ceduto a sua volta gratuitamente il suo browser Explorer in Rete, minando il successo del concorrente, elio nel frattempo aveva incominciato a farlo pagare, fino a provocarne il declino. Quest'anno il boom della fiscali di Renato Som con il suo Freonet (prossima al collocamento in Borsa dopo aver superato i 300 mila abbonati in poco più di tre mesi di attivazione e soltanto in Sardegna, a Milano e Roma: la Tin ci aveva messo anni per arrivare allo stesso numero di sottoscrittori in tutta Italia) ha trasformato radicalmente il modello di business della Rete in Italia. E quando anche l'Infostrada guidata da Riccardo Ruggiero ha offerto l'abbonamento a Internet gratis con la sua formula «Libero» all'inizio di quest'estate, l'ex monopolista telefonico ha capito di rischiare di perdere la leadership su Internet con la sua Tin. Così è scattata l'offerta gratuita ClubNet, che si prevede metterà in crisi la miriade di piccoli provider sparsi per l'Italia. Anche perchè una delibera dell'Authority per le Comunicazioni ha esteso anche ai nuovi gestori la riduzione del 50 per cento per le chiamate destinate ad accedere a Internet, la tariffa che la Telecom ha chiamato «Por- mula urbana». Ma per ingraziarsi l'Antitrust, e in assenza di un provvidemento di legge, la Telecom Italia ha annunciato settimana scorsa che da settembre darà anche agli altri provider la possibilità di offrire l'accessogratuito a Internet con le tariffe di interconnessione: pagherà circa 11 lire al minuto per il traffico sui loro Pop. Resta il problema, secondo Marco Barbuti, presidente dell'Associazione italiana degli internet provider (Aiip), «che la Telecom ha praticato prezzi per l'accesso a Internet non in linea con i costi, per conquistare quote di mercato. Lo dimostrano le perdite accumulate anno dopo anno dalla Tin». Circa 90 miliardi nel 1997 e altrettanti nel 1998. Intanto la Tin non nega di prendere in considerazione l'opportunità di quotarsi in Borsa. Perchè il valore di un'azienda che fornisce accesso a Internet non è soltanto nel suo conto economico, ma anche nel potenziale business che può generare un alto numero di abbonati, per esempio con il commercio elettronico. Non a caso Tiscali, Infostrada e Tin stanno investendo in modo massiccio proprio sulle infrastrutture per portare i propri abbonati a comprare e vendere online. Conoscendo perfettamente abitudini e stili di consumo dei loro clienti, potranno indirizzare verso di loro nuove offerte mirate. Anche per questo, sostiene Paolo Nuti, capo di McLink, c'è ancora spazio per gli abbonamenti a pagamento. Che sia Infostrada, sia Tin, continueranno a offrire. Perchè non tutti saranno disposti a cedere informazioni personali. I provider tradizionali sj difenderanno così «offrendo maggiore qualità» sostiene Nuti: come la funzione «antispamming» per bloccare all'ingresso la posta-spazzatura (pubblicità non richiesta); la garanzia di una elevata velocità di connessione, e curando nicchie particolari. Un fatto è certo: dovranno abbassare ancora il canone. Da ottobre, l'abbonamento a McLink per esempio scenderà da 240 mila a 180 mila lire. Alla fine a trarre vantaggio dalla rincorsa all'innovazione tecnologica e dal miglioramento dell'offerta saranno i consumatori. E' il meccanismo già adottato nel Nord Europa, dove oltre alla Freeserve c'è Aol Europe, joint venture fra America Online, primo sèrvicé provider al mondo, e la tedesca Bertelsmann, che ha appena lanciato in Gran Bretagna il servizio gratuito Netscape Online. E Libertysurf, lanciata in Francia in aprile e che alla fine di giugno ha dichiarato di aver raggiunto 150 mila abbonati. In Scandinavia Tele2 ha conquistato il 50 per cento del traffico sul Web offrendo un servizio senza canone. Il problema del costo delle telefonate locali resta un ostacolo. Secondo le ricerche di America Online in Germania, gli abbonamenti gratuiti a Internet faranno sì aumentare gli utenti, ma non necessariamente il tempo di collegamento: gli internauti tedeschi passano ima media di sette ore al mese su Internet, meno di un quarto degli abbonati americani. Che non hanno la Tut: «Negli Usa le telefonate locali hanno un costo fisso, mentre in Europa si paga il tempo di collegamento» spiega Andreas Schmidt capo di Aol Europe. Per cui l'utilizzo di Internet crescerà in Europa «solo se fermeremo l'orologio e smetteremo di penalizzare gli utenti che passano il loro tempo online». Prima è arrivata la Tiscali, poi Infostrada. Ora anche Wind fa sapere che ci sarà Economia del baratto: cedere beni e servizi può servire a formare una comunità di utenti su cui puntare Ma la barriera non sarà la spesa di 250 mila lire per gli abbonamenti Da combattere la scarsa diffusione dei computer e la tariffa urbana a tempo www.ttscotinet.it abbonati 300 mila accesso illimitato velocità 56 k col modem e 64 con Isdn email I casella da 3 MB che verrà ampliata a 10 spazio web 20 MB assistenza online www.tiscallnet.it/assistenza altri servizi ecommerce, offerte speciali e acquisti scontati online^ www.libero.it abbonati 164 mila (dal 15 luglioi accesso illimitato velocità 64 k email I casella da 3 MB soazio web 15 MB assistenza telefonica con numero verde 155 dalle 8.00 alle 23.00 altri servizi invio gratuito di dischetto auto-installante .CLUB NET {offerta Internet gratis della fin)* www.tin.it a partire dal 3 settembre per tutti i 600 mila abbonati Tin che finora hanno pagato e che non vogliono passare all'abbonamento Premium

Persone citate: Andreas Schmidt, Gates, Hill Gates, Kevin Kelly, Marc Andreessen, Marco Barbuti, Nuti, Paolo Nuti, Renato Som, Riccardo Ruggiero