«Ipocrita non fare nulla»

«Ipocrita non fare nulla» PROCURATORE E IL SACERDOTE A CONFRONTO «Ipocrita non fare nulla» Pomarici: sì alla distribuzione intervista CI sono problemi che fingere d'ignorare è assurdo: il 90% dei tossicodipendenti per procurarsi eroina commette reati. Fare finta ditiulla è solo ipocrita». Il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici, uno dei magistrati più «silenziosi» della procura milanese, non ci pensa due volte a difendere la proposta del collega Alberto Nobili sulla somministrazione controllata dell'eroina. Per tutti quelli che la vogliono? «No di certo. Ma sappiamo che moltissimi eroinomani possono essere considerati cronici. Sappiamo che per uscire da questo incubo ci vuole un minimo di volontà. Le terapie coattive spesso falliscono. Allora tanto vale controllare la somministrazione e impedire che si commettano reati per comprare le dosi. In questo modo diventerebbe più facile distinguere tra spaccio e uso personale di stupefacente». Ma non è un modo per ammettere la sconfitta dello Stato? «I problemi filosofici non mi competono. In passato ero su altre posizioni, poi dopo tanti anni di lavoro, di esperienze personali e anche di confronto con i tossicodipendenti, ho maturato questa convinzione. Mi sono reso conto che continuare così non serve a nessuno. La vera sconfitta è far finta che una situazione non ci sia. Basta fare un giro in un parco alla sera per vedere decine e decine di tossicomani che alimentano le casse della criminalità». Però la somministrazione controllata del metadone, che doveva essere una soluzione, si è rivelata un fallimento. «Sì, ma sotto il profilo terapeutico. Il tossicomane si procura il metadone legalmente che però non gli basta e quindi si compra l'eroina. E' un doppio male e questa è l'ipocrisia». E non succederebbe lo stesso con l'eroina? «Se è l'eroina che vogliono... Con determinati strumenti di controllo, forse non succederebbe la stessa cosa». In questo modo però si tutelerebbe la collettività e non il singolo tossicomane al quale si dice: vuoi bucarti? Accomodati. «Sì, è un problema che mi sono posto e credo che la decisione spetti al Parlamento. Ma la somministrazione controllata in realtà non sposta di una virgola la situazione del tossicodipendente, il cui unico problema è bucarsi. Forse in questo modo lo si potrebbe tutelare meglio anziché lasciarlo allo sbando nel mercato criminale. La verità è che il fenomeno si combatte attraverso la cultura, la scuola, l'informazione, mentre dal referendum del '93 ad oggi non mi sembra sia cambiato un granché...». Qui si parla di eroina e intanto nel mercato avanzano le droghe sintetiche. Somministrazione controllata anche per queste? «La dipendenza da cocaina e droghe sintetiche è più psicologica che fisica. Ed è quest'ultima ad essere più pericolosa. Comunque a me basterebbe che il problema venisse affrontato. Decidere quali sono i limiti, quali le sostanze alternative. Mi sembra invece che oggi ci sia solo inerzia». |p. col.] Ferdinando Pomarici, magistrato della procura milanese Don Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abele

Persone citate: Alberto Nobili, Don Luigi Ciotti, Ferdinando Pomarici, Pomarici