Container, operazione recupero
Container, operazione recupero Bari: i 920 blocchi saranno ispezionati per eliminare la merce avariata, intanto è giallo sulle partenze Container, operazione recupero Parte degli aiuti andranno alla Turchia Sandro Tarantino BARI "Scusi, dov'è il reato?», il pubblico ministero Michele Emiliano annuncia una probabile chiusu ni indolore dell'inchiesta sui ri tardi della Missioni.' Arcobaleno e nel porto di Bari si comincia <i lavorare alla catalogazione degli aiuti umanitari contenuti nei 920 container mai arrivati alle popolazioni del Kosovo e fermi da mesi sii un molo. Ci vorranno giorni per aprirli, buttare via farmaci scaduti e cibo avariato, suddividere la merci.' ancora utilizzabile che, rimessa nei container, verrà spedila in Albania. La prima settimana servirà per selezionare i container suddividendoli per categorie merceologiche. Due azionde private sono al lavoro. Ma contemporaneamente, arrivano nuove accuse. Questa volta dall'Albania: gran parte cle|;li aiuti ricevuti sono inservibili per colpa dell'Italia. Tra le critiche della stampa esl era lil quoi idiano tedesco «Hi Id» lira in ballo porli no la mafia) e gli elogi delle Nazioni Unite («Gli italiani sono stali troppo generosi»), il magistrato ili Bari titolare dell'inchiesta sulla missione la mette cosi: «Non esiste una notizia di reato. Invito chiunque sappia qualcosa a presentare denuncia alla procura di Bari, Ma non essendoci al momento un'ipotesi di reato, non abbiamo poi eri di indagine. Non possiamo neppure ordinare una perquisizione», Non c'è la prova di una truffa da parti; di aziende che, per dotrarro fiscalmente gli aiuti al Kosovo, abbiamo dichiarato più merce di quella in realtà messa noi container. il dipartimento della Protezione Civile fa intanto partire l'operazione recupero dei container abbandonali per mesi sotto il sole estivo smentendo che duecento di essi siano stati recentemente inviati in Montenegro a disposizione dei serbi in fuga dal Kosovo. L'autorità portuale di Bari e lo stesso magistrato, pero, ammettono: il carico è partito il 2'A agosto, Una polemica in più. La Protezione Civile conferma invece che una parte degli aiuti, materassi e reti, verranno smistati al pio presto alle zone terremotate della Turchia. Secondo i dati ufficiali, nel porlo di Ilari sono transitati complessivamente 1489 containers: 199 sono stati inviati nel centro di accoglienza di Comiso, 920 sono sul molo, gli altri sono finiti in Albania. Dove ora all'eco dello scandalo denunciato dal settimanale «Panorama» si aggiungono le dichiarazioni di Agron Dibra, direttore delle Riserve dello Stato a Tirana. Dice che «dei 350 containers che ci sono stati consegnati ne abbiamo potuti aprire soltanto 44». Colpa della burocrazia: erano assenti i funzionari italiani delegati dalla Missione Arcobaleno ad assistere alla movimentazione delle merci. «La procedura - sottolinea Dibra prevedeva )a presenza di una commissione mista composta da rappresentanti della prefettura, del mio ufficio e della Missione Arcobaleno. L'assenza di una delle parti impediva il proseguimento dei lavori». L'ostacolo è stato poi aggirato con un decreto firmato dal premier albanese Maiko. La Protezione Civile replica: falso. Non c'era bisogno della presenza di italiani. Sui generi alimentari contenuti in 185 container sono state disposte analisi di laboratorio. Alleanza Nazionale sollecita l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta e invita il governo a riferire in Parlamento sul perché non sia stata disposta un'indagine amministrativa. Jeffrey Roland, portavoce del World Food Programme, organizzazione che si occupa della distribuzione di generi alimentari per le Nazioni Unite: «Gli italiani sono stati forse troppo generosi. Questa non può essere una critica, anzi dev'essere motivo di orgoglio». I container accatastati nel porto di Bari
Persone citate: Agron Dibra, Dibra, Jeffrey Roland, Maiko, Michele Emiliano, Sandro Tarantino
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