D'Alema: sulle riforme il Polo non farà autogol di Fabio Martini

D'Alema: sulle riforme il Polo non farà autogol Dibattito pubblico alla festa di Telese: il milione di posti di lavoro? Obbiettivo realistico D'Alema: sulle riforme il Polo non farà autogol «Ma la maggioranza non si vuole bene» Fabio Martini inviato a TELESE «Eccola la mia famosa piscina. Dimmi la verità: ti sembra a forma di cozza o di conchiglia?». Davanti all'amletico enigma lanciato da Clemente Mastella, il presidente del Consiglio risponde con un sorriso: «La forma sembrerebbe quella di una conchiglia...». Sono le quattro del pomeriggio in quel di Ceppaloni: il presidente del Consiglio onora la promessa di una visita nella chiacchieratissima villa di Clemente Mastella. Sorseggia il caffè, «interpreta» la piscina, firma il libro di casa, scrive una lunga dedica alla signora Sandra, ma parla anche di politica. D'Alema è infastidito dalla litigiosità della maggioranza e assieme al "sudista" Mastella cerca di capire come si potranno trasformare le Regionali del 2000 in un trampolino per le Politiche del 2001. Ma a quel test così importante mancano sette mesi e per arrivarci con il dovuto sprint, il centrosinistra deve smettere di litigare e di autoflagellarsi. E' questo il messaggio che Massimo D'Alema, due ore più tardi, ha lanciato dalla festa del Campanile di Telese. Maggioranza così litigiosa da apparire masochista? «Questa è una chiave interpretativa interessante», risponde al direttore del Tgl Giulio Borrelli. Poi dipinge un centro-sinistra sull'orlo di una crisi di "tafazzismo", di autolesionismo molesto: «C'è qualcosa di paradossale: la maggioranza non si vuole bene...». E chiarisce più volte il concetto, proprio per far capire che questo è il dente che più gli duole in questi giorni: «Io non credo che la stabilità di governo sia minacciata. Ma la stabilità litigiosa è un danno». E qui allude a tutti coloro che ogni tanto escono allo scoperto con polemiche brucianti: «C'è un residuo della cultura della proporzionale per la quale ogni personalità è alla ricerca di una sua visibilità...». Certo, Di Pietro è «una persona» che D'Alema dice di «rispettare molto»; certo, il presidente del Consiglio schiva con un certo stile gli ultimi affondi di Tonino («Sono io che ringrazio Di Pietro per il contributo che ha dato alla stabilità di governo»), ma è proprio a Di Pietro e ai Democratici che il premier sembra alludere nella sua reprimenda sulla maggioranza litigiosa. E anche se D'Alema spiega di «non aver alcuna voglia di polemizzare con il dottor Romiti», sembra alludere proprio al presidente della Rcs quando dice: «E poi l'Italia è un Paese nel quale tutti fanno politica e questo aumenta la confusione». Davanti alla calda folla sannita, un po' mastelliana e un po' diessina, Massimo D'Alema parla a tutto campo con il piglio puntuto e sarcastico dei suoi giorni migliori. Sulle riforme, dice che se il Polo dovesse insistere sulla strada della chiusura, «farebbe proprio un autogol». E aggiunge: «Ma bisogna vedere se poi questi "ponti rotti" ci saranno davvero». Difende Oliviero Diliberto sulla questione-Baraldini, ma poi con nonchalance cala una velata critica al Guardasigilli («Preferisco la sobrietà all'apparire»); ribadisce la sua promessa sul milione di posti di lavoro («obiettivo realistico»); chiude la polemica sull'ora di religione («Non è prevista alcuna iniziativa del governo: rispetterermo il Concordato!»; annuncia con una certa enfasi che sono due gli obiettivi prioritari del governo: «L'occupazione e la sicurezza». E per far capire quanto gli stia a cuore lanciare messaggi ad un'opinione pubblica moderata, chiarisce: «Io sono un garantista e non un forcaiolo, ma io penso che, salvo alcuni casi, si potrebbe rendere esecutiva la pena dopo l'appello». Certo, D'Alema sferza i polemisti della maggioranza, ma le critiche sui container pugliesi lo fanno imbestialire: «E' un fatto che mi addolora, mi ferisce. Era stato raccolto vestiario invernale e alimentari nella previsione di una guerra più lunga. Gli .abitanti di quella regione sono tornati a casa prima del previsto, era difficilissimo inseguirli con gli aiuti e invece è stato scritto che i container "sono accatastati sotto il sole"». Per D'Alema dunque una rentrée in agrodolce, anche se al padrone di casa, quel Mastella così snobbato da certa sinistra, il presidente del Consiglio ha regalato una medaglia inattesa. Dai microfoni della festa, lo ha descritto così: «Una delle persone più impegnate e attente alla questione dello sviluppo nel Mezzogiorno». «Noi masochisti? E' una chiave interpretativa interessante...» «C'è un residuo della cultura del proporzionale» «Il centrodestra non boicotterà le trattative perché sa che la gente vuole le nuove regole» Romiti? «In Italia tutti fanno politica e ciò crea confusione» «Bisogna rendere esecutiva la pena dopo il secondo grado» «Sull'ora di religione rispetteremo il Concordato» «E la Baraldini non è stata trattata da eroe»

Luoghi citati: Ceppaloni, Italia